Recensione a: “Love girl” di Sally Parker

Creato il 15 ottobre 2015 da Soleeluna

«Non guardarmi così.» lo supplicò con un filo di voce.

«Così come?» replicò lui confuso.

«Come se non volessi lasciarmi andar via.»

Come si può ritrovare fiducia nell’amore, quando questo ci ha fatto soffrire? In che maniera un cuore può riprendere a battere quando si è fermato troppo a lungo? Questo è il tema centrale di Leve Girl, il romanzo di Sally Parker che oggi vi presentiamo.

Damien, giovane rampollo dell’alta società, trascorre dieci anni della sua vita in un collegio. Dopo la morte della madre, a casa non sembrava più essere il benvoluto, ma è arrivato il momento di tornare perché suo padre sta per convolare a nozze per la quarta volta.

Ed è proprio tornando a casa, durante una festa in un locale di spogliarelliste che incontra Tess. Da subito sente un improvviso senso di protezione per la ragazza, tanto che non esita a difenderla dalle angherie del fratello maggiore.

Fra i due nasce un legame particolare che però non sembra destinato a durare perché la ragazza fugge da Damien, dandogli una spiegazione che ferisce il ragazzo.

Ma nonostante tutto, Damien non può fare a meno di rincorrerla e di scavare nel suo passato perché a volte, le cose non sono esattamente come sembrano.

Sally Parker si addentra in un mondo pericoloso, quello dei sentimenti traditi. Non solo Tess, ma anche Damien ha il suo passato da affrontare, la perdita della madre ha lasciato un’assenza che pesa, i rapporti con la famiglia non sono buoni, se si esclude l’amata sorella e Tess è la sua unica luce in fondo al tunnel. Stessa cosa che accade per la ragazza, in Damien riconosce tutto quello che ha sognato, quello che le è stato strappato, ma ha paura, paura di rimanere ferita un’altra volta, paura di non essere amata.

«Come hai fatto a trovarmi?»

Si avvicinò a lui in modo cauto e lento, ma avrebbe voluto precipitarsi dritta fra le sue braccia, l’unico posto a cui sentiva di appartenere davvero, invece si trattenne mantenendo le braccia conserte e l’aria interrogativa. Lui le posò una mano sulla guancia e lei istintivamente chiuse

gli occhi, come se tutto il dolore avesse cessato di esistere proprio in quel preciso momento.

«Non importa, ora sono qui.»

Questo amore così combattuto e desiderato, avrà il suo lieto fine? Dovrete scoprirlo da soli, perché io non posso svelarvi altro della trama.

La scrittura di Sally Parker è semplice e diretta, adatta a qualsiasi tipo di lettore. La fluidità con cui la trama si dipana sotto i nostri occhi, permette di leggere il romanzo molto velocemente, soprattutto perché sarete curiosi di conoscere gli sviluppi delle vicende. Ci sono alcune parti che sicuramente andrebbero migliorate poiché un tantino ripetitive e l’uso delle “D” eufoniche disturba un pochino lo scorrere della lettura. Non è un errore, come molti tengono a precisare, ma la lettura risulta migliore quando non sono presenti!

L’intreccio narrativo è davvero coinvolgente, niente di estremamente originale, ma ben sviluppato e coerente. Le descrizioni sono essenziali, ma efficaci.

L’epilogo è dolcissimo e sono sicura che delizierà ogni amante del romance, ma in questo romanzo, se pur come perno centrale, non troverete solo l’amore, perché il passato dei protagonisti fornisce lo spunto per riflettere su molti aspetti di questo sentimento che non è sempre e solo quello fra due persone, ma anche quello per la famiglia. Si riflette su come l’assenza della madre ha influito sulla crescita di Damien, su come l’abbandono, in qualsiasi forma, ha caratterizzato la psicologia dei personaggi.

In conclusione mi sento di dire che è un buon romanzo che però andrebbe riletto e aggiustato in alcune parti perché possa essere apprezzato come merita.

Recensione a cura di Laura Bellini


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