Recensione a: “Otto-Luce e Ombra” di J.C Casalini

Creato il 24 ottobre 2015 da Soleeluna

Recensione

Quando sfogli le pagine di un romanzo come questo, scritto da  Jean-Christophe Casalini, dovresti immaginare che nulla è come sembra e che quando riesci a tirare un sospiro di sollievo, allora è proprio arrivato il momento di stare con la guardia alzata!

Il romanzo in questione è un thriller psicologico, protagonisti Otto e Anna, o almeno questi dovrebbero essere secondo la trama del romanzo, io direi invece che i protagonisti della storia saranno Otto e il suo riflesso perché saranno questi ultimi a tirare i fili della trama.

Anna e Otto sono una coppia innamorata che divide lo stesso tetto. Lui sogna di diventare un famoso mago, ma le cose non vanno proprio come Otto desidera, almeno finché il suo riflesso non fa la sua comparsa e allora, dopo un primo momento di smarrimento, le cose sembrano prendere la giusta direzione. Ma sarà davvero così? Si può mettere a tacere un riflesso?

 Lascio a voi il compito di scoprirlo.

Jean-Christophe Casalini tesse una trama ricca di avvenimenti seguendo un inter narrativo complesso, ma di cui manovra bene i fili. L’argomento trattato è cupo, non a caso si parla di ombre che, a mio avviso, sovrastano la luce. Un barlume c’è e lo scorgerete anche voi, ma ciò che prevale è l’angoscia, è il buio, è il non sapere come si risolveranno le cose e se si risolveranno.

I tratti psicologici dei personaggi sono ben marcati, e questi risultano perfettamente inseriti nel contesto narrativo. Il lettore prova empatia per loro, riesce a immedesimarsi e allo stesso tempo vorrebbe starne distante.

La lettura è fosca, non consigliata a un pubblico giovane per le scene descritte e lo stile crudo.

A proposito di stile, questo romanzo ha, a mio avviso, una grossa pecca: uno stile troppo ricercato. Se da un lato ben si associa all’argomento trattato e quindi alcuni termini stanno bene nel contesto, altri stancano. Fanno sentire il lettore poco partecipe perché sembra che lo scrittore si eriga qualche scalino sopra ai suoi acquirenti decidendo di scegliere un gruppo ristretto di lettori, piuttosto che la massa. Un alleggerimento di stile, a mio avviso, gioverebbe al romanzo.

Dimenticando questo passaggio, è comunque un romanzo che si legge molto velocemente perché le vicende narrate catturano l’attenzione del lettore, che non è mai sazio di scene macabre o tensione psicologica.

Il finale fa presagire che potrebbe esserci un sequel della storia, non so se sarà così o se tutto rimarrà immutato, ma potrebbe essere un’idea!

Un romanzo che ha poco da invidiare a maestri del genere. Leggetelo se amate questa tipologia di libri e soprattutto se non siete morigerati nelle vostre emozioni.

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Recensione a cura di Laura Bellini


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