Recensione a: “Per adesso no” di Luca Pegoraro

Creato il 25 novembre 2014 da Soleeluna

“PER ADESSO NO” RECENSIONE

Ed eccoci di nuovo qui, con una nuova recensione. Presto, come vi abbiamo già comunicato nella nostra pagina Facebook, ci saranno novità per il nostro Blog, che l’8 dicembre festeggerà 4 anni!
Oggi vi parliamo di un romanzo che ha come tema centrale il viaggio. River, il protagonista della storia, è afflitto da terribili incubi che non gli permettono di vivere serenamente, decide così di svelare il mistero che aleggia sulla sua famiglia. Per questo motivo si mette a scavare nel passato cercando informazioni sul padre, un musicista scomparso misteriosamente. Tutto sembra avvolto nel mistero e River inizia a perdere le speranze di scoprire qualcosa che possa essergli utile, almeno finché non riceve una lettera.

La missiva viene spedita dal Sud America, da una donna di nome Isabelle.
Anche se inizialmente il nostro protagonista non è certo di voler sapere quali notizia vi siano all’interno, alla fine cede e si addentra nelle parole di Isabelle giungendo, a poco a poco, alla verità.

Lo sviluppo del romanzo si alterna fra passato e presente tenendo il lettore sospeso fino alla fine.
La scrittura di Pegoraro è fluida, ricercata, poetica, ma mai ermetica.

Una vicenda famigliare che s’intreccia con la crescita del protagonista, una storia che non annoia mai, ma che si legge con piacere.

I personaggi sono calzanti e ben inseriti nel contesto narrativo. A volte alcuni loro comportamenti sono lasciati un pochino al caso, altri si avrebbe voglia di sapere qualcosa in più, che ce li faccia vivere a pieno, ma in sostanza ognuno di loro ha una personalità che l’autore riesce a far trasparire bene dalle pagine.

Il romanzo è diviso in tre filoni temporali:
– seconda guerra mondiale,
– un periodo a cavallo degli anni sessanta,
– 2011.

Filoni che si congiungeranno per dare completezza al romanzo. Alcuni punti sembrano un po’ trascurati, il lettore avrebbe bisogno di qualche spiegazione in più.

L’originalità della storia non esiste, ma questo non è un difetto perché come spesso diciamo non è la trama a rendere originale un romanzo, ma il suo sviluppo e il modo in cui l’autore decide di raccontarcela.

Un romanzo che si lascia leggere con facilità e che trasporta il lettore dalla prima all’ultima pagina.

Recensione a cura di Laura Bellini e Dylan Berro


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