Al momento sto passando la notte… o meglio, la sera prima degli esami, e se penso che tra meno di 24 ore sarò ufficialmente in vacanza non sto più nella pelle… Tra uno studio e l’altro, comunque, sono riuscita a mettere in piedi una recensione del progetto, che spero vi piaccia
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Sottotitolo: Sincronizza il battito!
Autori: Marcello Affuso e Jessica Mastroianni
Genere: romantico, introspettivo
Editore: Linee Infinite
Collana: Romantika
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo di copertina: €12,00
ISBN: 9788862470728
Formato: brossura
Valutazione:
Grazie agli autori per avermi inviato il libro in formato eBook.
RIASSUNTO - Lo stridere delle ruote sull’asfalto scivoloso. La pioggia che cade incessantemente. Buio. Silenzio. L’inizio e la fine si confondono nella stessa notte. È trascorso un anno da allora e gli echi del passato continuano a risuonare imperterriti. Gli esami di maturità sono appena terminati per Cristian e Valentina. Due storie parallele, le loro vite, unite da un assurdo e beffardo destino, i cui fili si sfiorano costantemente senza toccarsi mai davvero. Si accarezzano, si cercano, si perdono, ma non s’incontrano. Non ancora, è troppo presto… e loro potrebbero non essere pronti. Lui gioca con le proprie illusioni per non cadere nel pozzo senza fondo della realtà. La traveste da fantasia per avere la meglio e non farsi schiacciare. Lei, invece, è una sognatrice con i piedi per terra ma in perenne bilico. Finge di avere una forza che non ha per non soffocare nella solitudine. Quella solitudine imposta dal mondo per chi non ha abbastanza coraggio di farsi strada da sé. Li aspetta un lungo viaggio attraverso i confini della ragione e, solo una volta vinta l’estenuante battaglia contro il nemico più terrificante che esista, la mente umana, potranno finalmente respirare aria pura e godere di un brivido di felicità.
Jessica Mastroianni nasce a Lamezia Terme l’1 Giugno 1990. Frequenta il Liceo Classico Francesco Fiorentino e, diplomatasi nel 2008, decide di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara.
Il loro è un romanzo scritto a quattro mani dopo essersi conosciuti su internet.
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RECENSIONE
Confesso di essere sempre un po’ diffidente nei romanzi che parlano di un ragazzo e una ragazza che si incontrano e si innamorano. Sarà che dopo aver subito il trauma di Federico Moccia non è mai facile iniziare a leggere una storia d’amore del tutto tranquilla, e temevo che anche con A un passo da te sarebbe stato lo stesso.
Una volta tanto, però, mi sono sbagliata, e non ho difficoltà ad ammetterlo, perché questo romanzo mi ha lasciata piacevolmente colpita. Anzi, penso che se tutte le love story fossero così, io e il genere rosa saremmo amici per la pelle.
Vi dirò, comunque, che non l’ho pensata così fin dall’inizio, anzi: se fossi stata un’aspirante compratrice e avessi letto l’incipit per decidere se acquistarlo o meno, con ogni probabilità l’avrai lasciato dov’era. I primissimi capitoli, infatti, non mi sono piaciuti quasi per nulla: scritti bene e con una loro “musica”, se vogliamo, ma pieni di riflessioni che ai miei occhi sono risultate in gran parte noiose. L’inizio, dunque, mi è parso più che altro fiacco: sembrava che gli autori avessero qualcosa di buono da dire, ma che lo dicessero facendo sfoggio di parole inutili.
A essere sincera, non saprei dirvi se questi pensieri un po’ pesanti da digerire si siano concentrati solo nell’incipit o se siano un po’ dappertutto. So solo che dopo pochi capitoli mi si è aperto un mondo: la lettura è diventata incalzante, il rapporto tra i due protagonisti sempre più avvincente.
La trama alla base di A un passo da te è, infatti, del tutto simile alla storia dei due autori: Cristian e Valentina si conoscono in chat – precisamente su MSN –, entrambi incuriositi dal fatto che condividano il medesimo nickname, ovvero Fallen Angel; ed è grazie allo spazio blog che MSN permette a ciascuno di crearsi che scoprono entrambi di amare la scrittura. Da questo momento la loro avventura andrà avanti sia nel mondo virtuale che in quello reale, solo che in quest’ultimo i due si conosceranno veramente solo alla fine: l’intero racconto è un continuo rincorrersi, dato che durante la vicenda si incontrano diverse volte senza tuttavia sapere chi hanno davanti… fino a che, a una festa tra amici, entrambi ritroveranno il proprio Fallen Angel.
Un’idea che a me è parsa molto carina, insomma: le premesse per un intreccio davvero avvincente c’erano, nonostante l’inizio non proprio da dieci e lode, e devo dire che sono state esaudite.
Un’altra caratteristica interessante è che la storia sia narrata in prima persona: il testo in corsivo indica che chi parla è Valentina, mentre quello normale appartiene a Cristian. A voler essere un po’ pignola, personalmente avrei preferito che i due punti di vista fossero più differenziati – per esempio con l’uso di un carattere diverso – perché specie quando il cambio di voce coincideva con la fine della pagina seguiva un breve momento di confusione. Questo, in ogni caso, non è stato affatto un “problema” che abbia influenzato il mio giudizio: semplicemente, a mio parere sarebbe stato un tocco in più che avrebbe reso più piacevole la lettura.
Il vero punto di forza, comunque, è proprio questo continuo alternarsi dei due punti di vista: entrambi i personaggi hanno una loro storia da raccontare, dei loro pensieri da condividere, delle emozioni da far emergere, e tutto questo li rende vividi, quasi reali. Le loro vicende si intrecciano fino a diventare una sola… finché il loro battito non riesce a sincronizzarsi, appunto.
Uno degli aspetti che più apprezzato, inoltre, è stato questo: il rapporto tra Cristian e Valentina e il loro, chiamiamolo, “corteggiamento virtuale” viene descritto molto con i piedi per terra… Niente cuoricini, 3MSC e altre frasi che sembrano arrivare direttamente dai libri (?) del Moccia. Insomma, un innamoramento calmo, sincero, proprio come piacciono a me.
A tratti emerge addirittura una sorta di ingenuità infantile, del tutto comprensibile data la giovane età dei due coautori: da un lato questo ha reso un po’ acerbi alcuni passi del libro, come se lo stile di entrambi non avesse raggiunto ancora la piena maturità. Dall’altro, però, la scrittura viene resa assai fluida e, come ho già detto, assolutamente spontanea e libera.
Questo, una volta superata la fase iniziale secondo me non troppo brillante, ha reso assai profonde le riflessioni dei due personaggi narranti: molti pensieri mi sono sembrati davvero belli e originali, e soprattutto mi ci sono riconosciuta totalmente, tanto che è un peccato non poterveli far leggere tutti per motivi di spazio. Eccovi alcuni dei miei preferiti, comunque:
E poi mi sembra assurdo come su carta io riesca a essere dannatamente più sincero che nella realtà in cui non faccio che mentire a me stesso e, talvolta, anche agli altri.
Aspetto di ritrovarlo ancora, non so perché, ma mi ha fatto bene questa breve conversazione con lui. È bello sapere che non tutti indossano maschere per nascondere sensibilità e dolcezza… per nascondere ciò che sono. Gli auguro solo di essere davvero così.
E anche se, ogni tanto, dopo aver letto i suoi sms, mi lascio andare a un sorriso, basta poco poi per farmi capire che non è giusto fantasticare troppo. E allora divento un riccio: se non posso fidarmi, mi chiudo in me stessa e, se mi tocchi, pungo.
Insomma, non saranno chissà quali capolavori, ma sono riusciti a colpirmi e a farmi riflettere. Perciò ve lo consiglio, soprattutto se siete dei giovani dal cuore romantico in cerca di una storia d’amore non sdolcinata: quella di cui vi ho parlato oggi è leggera e si legge in fretta ma con tranquillità. Una perla piccola eppure brillante, pur non essendo particolarmente preziosa, che a mio parere merita almeno un’occhiata.
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In sintesi…
L’idea di base è molto carina e ben
realizzata.
L’inizio non attira: alcune riflessioni
appaiono noiose.
La scrittura è genuina e molto
libera, sincera…
… ma a tratti lo stile è acerbo e non
del tutto maturo.
Passato l’inizio, la lettura e
l’intreccio diventano appassionanti.
Molti dei pensieri sono profondi e
originali.
È bello sapere che non tutte le
storie d’amore sono “Moccia style”!
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Una frase significativa…
«È la tua vita…» mi ha sempre ripetuto, «…dai tuoi errori impari, quelli degli altri non ti servono a niente, li commetterai lo stesso anche se ti hanno messo in guardia abbastanza e credi che non succederanno mai e poi mai a te.»
Qualche volta questo atteggiamento mi ha messo in serie difficoltà: per me non era una libertà ma una sorta di minaccia. Nel senso, “se sbagli, poi ti arrangi”.
Non capivo. Ora sì.
Vuole che seguiamo le nostre certezze per prendere a calci i rimpianti e i rimorsi.
Forse lui ne porta sulle spalle già troppi. E anche se quelle certezze dovessero prendere fuoco come un cumulo di paglia, si ricostruirà tutto.
Quella capanna, una volta imparata la lezione, verrà riedificata con materiali più robusti e sicuri. Non crollerà.
Ale gli risponde “sì”.
E forse ha ragione papà. Forse ha ragione perché, per quanto tu possa amare una persona, devi lasciarla libera. Devi lasciarla andare se crede che il suo destino sia tracciato distante da te.