L’inizio e la fine.
L’inizio dell’incognita e la fine di una certezza.
L’inizio di un’avventura e la fine di una strada conosciuta.
Perdere una parte di sé per donarla a un’altra vita.
Morire e risorgere nello stesso tempo.
Smettere di respirare al primo respiro di vostro figlio.
Osservare la vita e la morte che si danno una stretta di mano e si guardano negli occhi senza parlare, ma dicendosi molto; non è forse il miracolo più grande a cui si possa prendere parte?
Una parte della nostra vita, ecco cosa si perde stringendo l’essere umano che ogni donna amerà più di ogni altro al mondo.
Avere un figlio significa anche questo.
Rinunciare a qualcosa che ci piaceva, ma che non bastava più.
Significa saltare nel vuoto senza sapere se si è in grado di volare e accorgersi però che, seppure il vento a volte ci soffi contro, librarsi in cielo è sensazionale e grandioso.
Sì, sappiamo volare, e scoprire di essere in grado di farlo ci è possibile solo dopo aver partorito.
Che dono meraviglioso!
L'autrice:
Loredana Ronco. Nata il 2 ottobre 1977 a Torino, da qualche anno vive in provincia di Cuneo. Ha pubblicato il suo primo romanzo "Ricucire se stessi" a marzo 2012, mentre il secondo, "Aiuto! Sono diventata mamma!" è approdato da poco in libreria.
La mia recensione:
La magia di una nuova vita che cresce dentro di te, la dolcezza di un batuffolino tutto da coccolare, la poesia del primo sorriso e poi la musica di una vocina che per la prima volta pronuncia la parola "mamma".
La maternità, di sicuro, è tutto questo; è un miracolo destinato a riempirci gli occhi di meraviglia e il cuore di una felicità impareggiabile, ma ogni rosa ha le sue spine e, a voler essere oneste fino in fondo, dobbiamo ammetterlo: mettere al mondo un figlio non è una passeggiata, significa avventurarsi su un sentiero tanto inondato di sole quanto disseminato di sassi. Diventare mamme è una gioia che tuttavia non esclude il dolore, e non mi riferisco solo a quello del parto.
È un dato di fatto con cui tutte le donne che si accostano all’esperienza della maternità sono chiamate a confrontarsi ma di cui parlano poco, probabilmente per timore di essere fraintese o giudicate male.
Ebbene, lo spumeggiante saggio Aiuto! Sono diventata mamma! si pone proprio l’obiettivo di sfatare il mito della maternità tutta rose e fiori mettendo in luce anche i timori, le difficoltà, le rinunce, le frustrazioni che l’accompagnano allo scopo di aiutare le neomamme, o le aspiranti tali, a sdrammatizzare e a sentirsi meno “aliene” nei momenti di défaillance.
Sia chiaro, l’intento non è quello di privare di poesia un’esperienza unica e indimenticabile; l’autrice non perde occasione per ricordarci le gioie, il senso di appagamento e le soddisfazioni che l’avere un figlio comporta, lo fa, però, sgomberando il campo dall’illusine che sia tutto facile e tutto sempre perfetto. Il punto da cui parte, nonché la base su cui costruisce il discorso, è la sua esperienza personale. Loredana Ronco ci racconta di sé, del momento in cui ha deciso di avere un bambino, della sua gravidanza e dei suoi primi anni da mamma. Eludendo i luoghi comuni e le ipocrisie assume un tono confidenziale accettando di condividere con chi legge anche gli aspetti più spinosi dell’avventura.
L’effetto prodotto dalle sue genuine confidenze, è liberatorio perché le paure, i problemi, gli ostacoli di cui parla di certo accomunano, se non proprio tutte, la maggioranza delle donne.
Da mamma di due figli, leggendo non ho potuto che rispecchiarmi in questo libro e non ho dubbi che accadrà lo stesso a quante di voi decideranno di curiosare tra le sue pagine.
Penso che sia capitato a tutte noi di sentirci spaventate dai cambiamenti repentini del nostro fisico; di avere la sensazione di essere ingabbiate in un corpo estraneo in cui non ci riconoscevamo più; di smaniare per qualche ora di sonno; di sentirci frustrate di fronte al pianto irrefrenabile del nostro bambino; di sognare cinque minuti da dedicare ancora a noi stesse, magari solo per farci una doccia senza fretta o leggere qualche pagina di un romanzo senza interruzioni.
La verità è che nel momento in cui diventiamo mamme la nostra vita cambia radicalmente, ci arricchiamo di un tesoro inestimabile ma, allo stesso tempo perdiamo qualcosa, in termini di abitudini, di libertà, di spazio… improvvisamente è qualcun altro a diventare il centro del nostro mondo e, per quanto ciò sia meraviglioso, non è facile abituarsi, non è semplice scendere a patti con le nuove priorità, soprattutto non è facile conciliare nel modo giusto il doppio ruolo di donna e madre.
Questo saggio non propone ricette infallibili né soluzioni miracolose ai problemi che ci accomunano, ci aiuta però a mitigare i sensi di colpa, a sentirci meno sole e più comprese perché ci mostra che le difficoltà che attribuivamo esclusivamente alla nostra inettitudine, la stanchezza, la voglia di staccare la spina che in alcuni momenti ci assale non è una prerogativa che ci rende “cattive madri” ma è qualcosa di condivisibile, non è indice di fallimento ma di umanità. Posto che non esistano formule magiche in grado di trasformare la vita quotidiana in una favola, Loredana Ronco ci ricorda che l’autoironia può essere un ottimo antidoto alle frustrazioni e ce lo dimostra raccontandoci di sé, e raccontandoci di noi, con il sorriso costantemente a fior di labbra.
Lettura più che consigliata a chi è mamma e a chi spera di diventarlo ma non di meno ai papà (o aspiranti tali) che, divertendosi, avranno occasione di scoprire qualcosa in più sul misterioso universo femminile e, perché no, di ridefinire i contorni del loro stesso ruolo.