il libro di cui vi parlerò oggi è il romanzo di esordio di Anna Grieco, uscito nelle nostre librerie il 13 Novembre 2010 per Linee Infinite Edizioni. Si tratta del primo historical paranormal romance italiano che abbia letto e per questo mi incuriosiva moltissimo. Ringrazio ancora l'autrice per avermelo gentilmente mandato!
RECENSIONEQuesto è il romanzo d’esordio dell’autrice e come tale risente un poco dell’inesperienza che, soprattutto nella prima parte del libro, quella che abbraccia il periodo nel presente e i primi passi nel passato, si mostra in una certa insicurezza sia stilistica che narrativa. Ho avuto invece l’impressione che l’autrice avesse le idee piuttosto chiare riguardo alla parte centrale della storia, che risulta maggiormente solida e coinvolgente, come se si trovasse improvvisamente a suo agio dopo la titubanza espressa nelle prime pagine, che sembrano incespicare in dialoghi che si sforzano di apparire “naturali”, in dettagli che risultano poco utili nell’economia della narrazione, e infine in una presentazione della protagonista che pecca di “eccessi”.
Johanna infatti è bellissima, brillante, spiritosa, amata da amici e famigliari, studia medicina con un profitto decisamente sopra la media e, entro le prime 50 pagine del libro, riesce a conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 nel pentlaton… Insomma, un po’ troppo forse! Il massimo del massimo in tutto rischia di essere poco credibile. Come poco credibili e deboli risultano anche il “salto temporale” durante l’eclissi (non tanto l’idea, per altro già straordinariamente collaudata in saghe importanti come Hyperversum della Randall e Outlander della Gabaldon, ma la sua realizzazione), e l’atmosfera e i personaggi medioevali all’inizio, che lasciano qualche dubbio di interpretazione anacronistica!
Come dicevo però, l’autrice sembra davvero prendere sicurezza e convinzione nella parte centrale, come se quella fosse la sua storia, e il resto fosse invece un contorno che è stata costretta a costruire ed aggiungere per contestualizzare il vero nucleo creativo e narrativo! E infatti questa parte non solo è piacevole e coinvolgente, ma contiene anche qualche brano capace di trasmettereimmagini evocative, come lo svenimento di Johanna sotto la neve e il ritrovamento del suo corpo esanime da parte di Colin. La capacità di ambientazione di Johanna, l’accettazione da parte degli highlanders delle sue inaspettate capacità e delle sue spiazzanti eccentricità, l’amore con Colin che si realizza in continui incontri e scontri, coinvolgono e appassionano, facendo scorrere velocemente le pagine sino al riconoscimento dell’amore reciproco e alla scelta di Johanna di rimanere accanto a suo marito e al loro popolo (anche se c’è da annotare che la possibilità di tornare nel nostro tempo non si propone e quindi Johanna non deve affrontare un doloroso out-out!).
Non vorrei che questa recensione mortificasse in alcun modo l’autrice, che anzi mi ha intrattenuto per una piacevole notte; ogni critica intende essere un suggerimento e un incoraggiamento per il prossimo lavoro, non un giudizio! La storia d’amore conquista e alla fine riesce a mettere in ombra le debolezze della contestualizzazione, e l’avere una bella storia da raccontare significa già essere su una buonissima strada!
Ultima nota: la Grieco ha fatto la scelta di scrivere come narratore onnisciente, e quindi in terza persona; però stranamente gestisce la narrazione come se fosse in prima persona, riferendosi alla protagonista sempre con pronomi personali (lei, ella) e particelle pronominali (le) e mai con il suo nome, dando per scontato sia sempre lei al centro della scena, anche quando non è affatto così! In questo modo la lettura ogni tanto diventa confusa, soprattutto se nella scena sono presenti altri personaggi femminili che, se interagiscono come soggetto o come oggetto, continuano ad essere considerati tali sino alla identificazione di un nuovo soggetto/oggetto; identificazione che non può avvenire se l’autrice torna improvvisamente a concentrarsi sulla protagonista senza “esplicitarlo”. Diverse volte sono inciampata nella confusione del personaggio cui si riferiva un pensiero oppure un’azione; è comunque un modo di scrivere particolare con cui poi si prende confidenza durante la lettura.
Anna Grieco, 38 anni. Moglie e madre a tempo pieno di 4 splendidi figli vive a Barletta, in una bellissima città della Puglia famosa per la sua omonima Disfida. Appassionata lettrice sin da ragazzina, la scrittura è sempre stata la sua più grande passione, insieme all’amore per la mitologia classica e la letteratura fantasy, ed ora finalmente è riuscita a coronare il suo sogno di sempre pubblicando il suo primo romanzo.