Trama: Roma, otto e trenta di un giorno qualunque. Un tavolino ricoperto di tazze e tazzine. Un gruppetto di donne che parla, ride, piange. Sono Emma e le altre, che ogni mattina, caschi il mondo, si ritrovano al bar a fare colazione dopo aver portato i bambini a scuola. Lì, tra una lacrima e un sorriso, prima di immergersi nelle loro occupazioni quotidiane, si raccontano le fatiche, i tradimenti, le fughe, gli amori, le loro vite non sempre perfette.
Recensione a cura di Stefania Scarano:Patrizia, Emma, Olimpia, Consuelo, Liliana e Sara sono delle giovani donne, accomunate dall'essere mamme, che si incontrano quotidianamente al bar dopo aver lasciato i bimbi all'asilo o a scuola.
Tra i loro racconti troviamo quella che tradisce, quella tradita, storie gay, un morto addirittura! Protagonisti sono, ovviamente, anche i mariti e compagni del gruppo e un'opportunista che abita vicino al bar, tale Giusy. Non voglio dirvi altro per stuzzicare la vostra curiosità.
E' un denso mix di storie nonostante la brevità del romanzo. Direi che si tratta di una lettura piacevole nonostante la serietà e la drammaticità di alcune storie, alla fine sembra esserci comunque la speranza e resta un sorriso.
Nonostante il titolo, non si tratta di un libro specifico per mamme ma, di sicuro, destinato ad un pubblico femminile. Ogni donna potrà ritrovarsi in uno o più aspetti delle protagoniste.