Recensione: "Angeli dell'Apocalisse. Tra il bene e il male"

Creato il 26 gennaio 2012 da Ilary

Titolo: Angeli dell'Apocalisse. Tra il bene e il male
Autore: Jackie Morse Kessler
Casa Editrice: Newton Compton
Collana: Vertigo
Pagine: 224
Prezzo: 12,90 euro
ISBN: 978-88-541-2729-6
Trama e recensione:
Lisabeth ha diciassette anni e non è felice. I suoi genitori sono freddi e distanti e i compagni di classe la prendono in giro o la ignorano. Lo spettro dell'anoressia sta ormai invadendo la sua vita, il cibo è l'unico nemico su cui poter deviare le sue ansie e la sua sofferenza. Fino al giorno in cui accade qualcosa di straordinario: la Morte la nomina Terzo Cavaliere dell'Apocalisse, col nome di Carestia, e le affida un destriero nero e una bilancia. La sua missione sarà riportare l'equilibrio sulla Terra martoriata e agonizzante. E così, a cavallo del suo destriere, Lisabeth percorrerà territori devastati dalla fame e dalla miseria, e altri in cui l'opulenza è diventata una piaga spaventosa che rende deformi gli uomini. Nel suo viaggio mitico e avventuroso Lisabeth comincerà a vedere il mondo con occhi nuovi e imparerà molte cose, anche a combattere i demoni della sua vita.
“Angeli dell’Apocalisse. Tra il bene e il male” di Jackie Morse Kessler è il primo libro (autoconclusivo) di una quadrilogia incentrata sui disagi giovanili ma trattati in modo del tutto nuovo ed originale: si tratta infatti di libri fantasy di genere young adult nei quali l’autrice usa la metafora dei Cavalieri dell’Apocalisse per sensibilizzare i giovani su queste problematiche.
Il titolo originale di questo libro è “Hunger”, cioè fame e devo dire che è sicuramente più pertinente al tema trattato rispetto al titolo italiano: la fame è infatti il leit motiv di tutto il libro.
Il libro racconta la storia di Lisabeth Lewis, detta Lisa, una diciassettenne infelice che sta piano piano scivolando nel baratro dell’anoressia. Lisabeth vuole essere bella, anzi perfetta, e nella sua smania di perfezione comincia a vedere il cibo come un nemico da cui guardarsi, da combattere il più possibile. Per questo controlla ossessivamente il suo peso e comincia a sentire nella sua testa quella che lei chiama la “voce Magra” che le sussurra in modo insinuante e suadente che lei è grassa ed è grassa perché è debole, perché non sa controllarsi.
Lisabeth però non vuole ammettere di avere un problema, tanto che, quando la sua (ex) migliore amica Suzie le dice chiaramente che è malata e ha bisogno di aiuto, interrompe ogni rapporto con lei. Inoltre Lisa non trova appoggio né conforto nemmeno nei genitori: il padre è affettuoso con lei, ma sostanzialmente assente, e la madre non è da meno, sempre impegnata in cause umanitarie per aiutare gli altri, non si accorge che la prima ad avere bisogno di aiuto è la figlia.
Così Lisabeth una sera, presa dalla disperazione, decide di compiere il gesto estremo: tenta il suicidio con dei farmaci. Però Lisabeth non muore. Si presenta alla sua porta un giovane vestito da fattorino con una singolare “offerta di lavoro”: la nomina Carestia, il terzo cavaliere dell’Apocalisse, e le consegna i simboli che la rappresentano, una bilancia bronzea e un destriero nero.
Lisabeth in un primo tempo non accetta questo suo ruolo, pensa che l’incontro con il misterioso “fattorino”, che si rivelerà poi essere Morte, il quarto cavaliere, sia solo un frutto della sua mente, un’allucinazione provocata dalla mancanza di cibo.
Ma Morte ritorna e le dice che è tempo di mettersi al lavoro:
"Tu sei Carestia, bella”, disse Morte, “E’ ora di darsi da fare con i morti di fame"
Quindi Lisabeth sale in groppa al suo cavallo, chiamato da lei stessa Mezzanotte, e inizia il suo viaggio nel mondo come Carestia. Durante questo viaggio la ragazza imparerà cosa significa essere stati investiti della carica di Carestia, una carica che lei ad un certo punto (dopo un interessante dialogo con il cavaliere Pestilenza) deciderà di sfruttare per fare del bene nel mondo, aiutare le persone che non hanno niente di cui sfamarsi. Ed è proprio questa consapevolezza che lei può rimediare i suoi errori e fare tanto per il prossimo che la renderà più forte, ad aprire gli occhi su sé stessa e sulla sua condizione e la porterà ad ammettere finalmente che ha bisogno di aiuto.
Lisabeth torna a casa da questo viaggio profondamente cambiata, più coraggiosa, più matura e meno egoista.
In “Angeli dell’Apocalisse” Jackie Morse Kessler affronta un tema delicato come l’anoressia in un modo assolutamente nuovo ed originale, con uno stile semplice e lineare, ma mai banale ed una certa dose di humor che lo rendono un romanzo davvero piacevole e godibile.
“Angeli dell’Apocalisse” è una favola moderna che fa riflettere sul rapporto, spesso conflittuale, che abbiamo con il cibo, che sfocia a volte in gravi disordini come l’anoressia o la bulimia, della quale ha sofferto la stessa Jackie Morse Kessler (lo dice nella nota dell’autrice).
E’ un libro estremamente incisivo, emozionante, coinvolgente, tanto che molto spesso mi sono messa nei panni di Lisabeth per cercare di capire cosa si prova a vivere un disagio così profondo, è un libro che mi ha colpita molto, mi ha fatto pensare e che consiglio caldamente di leggere, non solo ai ragazzi, ma anche agli adulti.
Voto: ♥ ♥ ♥ ♥
La serie "Riders of the Apocalypse" è così composta:
1. Hunger (Angeli dell'Apocalisse. Tra il bene e il male) - prima pubblicazione 2010
2. Rage - prima pubblicazione 2011
3. Loss - previsto per marzo 2012
4. Breath (previsto per il 2013)

L'autrice:
Jackie Morse Kessler vive nello Stato di New York. Ha un dottorato in Letteratura americana e inglese ed è autrice di numerosi fantasy. Tra il bene e il male è il primo episodio di una nuova avvincente saga, Angeli dell’Apocalisse. Per saperne di più: http://www.jackiemorsekessler.com/

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