Angra "Secret Garden" (2015 EAR Music)
In principio fu "Rebirth". Correva l'anno 2001, gli Angra iniziavano il nuovo millennio in una veste che li avrebbe portato a comporre grandi dischi come questo, il successivo "Temple Of Shadows" (SPV;2004) e il meno fortunato ma sempre interessante "Aurora Consurgens" (SPV;2006).Nel 2010 il controverso "Aqua", ultima prova di Falaschi (il quale lascerà per problemi di voce) nei ranghi della band di San Paolo. Poi la pausa, forzata.
Gli Angra sono una di quelle band che nonostante cambi di line - up, abbandoni e problemi vari, hanno sempre mantenuto un livello di qualità estremamente alto nella composizione della musica.Dopo cinque anni di stop, i brasiliani si ripresentano in tutt'altra veste e con una line-up per 3/5 cambiata, già ampiamente sperimentata nel corso dei due anni precedenti, con l'entrata in formazione di Fabio Lione (Rhapsody Of Fire, Vision Divine) e del giovanissimo Bruno Valverde, il quale va a prendere il posto di Ricardo Confessori.Gli Angra del 2015 sono in parte accostabili a quelli del 1996, ma qui in versione moderna e potente.
Non mi azzardo neanche minimamente a fare i confronti con titoli importanti come "Holy Land", ma la vena Prog che ristangava in quel disco, oggi viene ripresentata attraverso i canoni del Prog - Power datato Nuovo Millennio, seppur le influenze della musica brasiliana, non sono rilevanti quanto nel capolavoro di venti anni fa, ma l'approccio compositivo è quasi quello.
Il frutto di un lavoro durato un anno è "Secret Garden", concept album uscito per la EAR Music a inizio 2015 e che sta riscuotendo successo un po' in tutto il globo, sopratutto in Giappone e Sud America.
Con l'iniziale "Newborn In Me", si apre il sipario in maniera degna per una grande band Metal, strofa creata con il classico incidere Prog, la quale procede in territori di Power moderno,ricercato, originale e mai banale, classica riproposizione di un sound che gli Angra ormai sperimentano da quindici anni.
L'inizio epico cantato in latino, fa da principale a "Black Hearted Soul", pezzo veloce dalle strutture vorticose impregnate sui giri di tastiera (qui subentra la presenza dell'italiano Alessio Lucatti) e chitarra. Inizio dirompente che vira verso un ritornello altrettanto veloce, il tutto infarcito di cori in latino che si piazzano fra una sezione e l'altra del pezzo. L'intermezzo diviene calmo , impreziosito da un refrain ora jazz, ora prog rock di Kiko Loureiro.
Prima ballad in scaletta è "Storm Of Emotions", uno dei pezzi in promozione presentati per l'uscita del disco. Pezzone che si dimena fra stacchi melodici e altri più potenti in un connubio sonoro azzeccato ma comunque non di rilevante importantza. Da segnalare la prestazione vocale di Rafael Bittencourt verso la metà della track e i cori che chiudono, i quali si ritrovano più volte nel corso del disco.
Primo pezzo in scaletta sulla quale è stato presentato il primo videoclip, è la potente "Final Light", episodio di Metal possente impreziosito da un ritornello giocato su tonalità alte. L'inclusione di una cover nella setilist del disco, è una vera a soprpresa, è il pezzo in questione è "Synchronicity II" dei Police (incluso nell'omonimo disco del 1983). La versione degli Angra è ovviamente rivestita di quel sound maestosto tipico del genere, con l'amplificazione di tutto l'impianto ritmico e il duetto Lione - Bittencourt.
Il tributo a Lione - se così vogliamo chiamarlo - viene riproposto in un pezzo come "Violet Sky", cantato interamente da Bittencourt. Mi riferisco alla parte finale cantata in italiano da un coro ("Rinnega il tuo passato/Risplendi nell'oscurità/Stella senza età/ Riflessi di passioni/Celate tra le tenebre/Raggio di luce"), ovviamente non può non tornare alla mente quella creatura chiamata Rhapsody che tanto ha dato - viceversa - al cantante toscano. "Violet Sky" è comunque uno dei pezzi migliori di tutto l'album, senonchè possiede un songwriting eccellente e mostra una prestazione vocale di Bittencourt, ai massimi livelli.
L'unico punto debole è la title - track, la quale soffre di quella sonorità quasi mielosa che poco centra con il disco in generale, ma che però vede una Simone Simons (Epica) al top.
La dimostrazione di come gli Angra sappiano veramente cosa significhi comporre grande musica, evolvendosi e andando ad esplorari lidi sonori più complessi, vedi "Upper Levels", pezzone da novanta, variegato al suo interno e diviso fra sfuriate di Prog Metal moderno, stacchi quasi Jazz e altri sinfonici, riarrangiati in maniera genuina.
Secondo special-guest del disco è Doro Pesch, che ci regala un'ottima prestazione in compagnia di Bittencourt nella tellurica "Crushing Room", track che parte epicissima con uno stacco di batteria potente e un inizio poi arpeggiato che va ad introdurre la strofa iniziale. Il ritornello ricalca quaasi quello che di "Violet Sky", costruito su tonalità alte e potente. Sicuramente uno dei momenti forti dell'album.Le doti di Loureiro, aprono le danze a "Perfect Symmetry", pezzone Power - Prog, strutturato su vorticosi giri di chitarra che vanno a tessere l'impianto musicale del pezzo.
Il finale viene affidato a "Silent Call", seconda ballad che vede stavolta come protagonista l'ugola di Rafael Bittencourt, impefbato a regalare al pubblico un pezzo costruito su arpeggi chitarristici e cori "gospel" qua e là. Insomma una sorta di versione acustica del sound Angra, il quale per alcuni aspetti ricorda le sferzate compositive sperimentate in "Aqua" (2010).
L'idea di una rinascita per la band brasiliana, è testimoniata da questo disco che in generale convince sia come sound, sia per quanto riguarda la composizione dei pezzi, i quali variano anche per come sono stati cantanti. Sicuramente la scelta di non far cantare Lione in tutte le track e di prendere due Special Guest, ha fatto storcere il naso a molti, eppure "Secret Garden" che se da una parte non può essere accostato alla produzione vecchia, da un'altra inaugura la terza era degli Angra, quelli del 2015,in grado di riappropiarsi dello scettro della più grande band Metal sudamericana/brasiliana assieme ai Sepultura. Certo è che i pezzi cantati da Bittencourt risultano delle vere mazzate di Progressive Metal e il reclutamento di Lione ha in parte regalato alla band un cambiamento parziale nella composizione dei pezzi. Insomma a conti fatti, la band è tornata più in forma che mai. Staremo a vedere in futuro.
Il mio Giudizio: 8
Tracklist:
1.Newborn Me
2.Black Hearted Soul3.Final Light
4.Storm Of Emotions
5.Synchronicity II (The Police Cover)
6.Violet Sky
7.Secret Garden (feat. Simone Simons)
8.Upper Levels
9.Crushing Room (feat. Doro Pesch)
10.Perfect Symmetry
11.Silent Call
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