[Recensione] Animal Farm – George Orwell

Creato il 07 dicembre 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: Animal Farm

Autore: George Orwell

Editore: Penguin Books (Mondadori in Italia)

ISBN: 9780141036137

Lingua: inglese

Voto:

Sinossi ita: Gli animali della fattoria Manor decidono di ribellarsi al padrone e di instaurare una loro democrazia. I maiali Napoleon e Snowball capeggiano la rivoluzione che però ben presto degenera. Infatti Napoleon, dopo aver bandito Snowball, introduce una nuova costituzione: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. La dittatura e la repressione fanno riappacificare gli animali con gli uomini che ormai non appaiono più agli exrivoluzionari molto diversi da loro.

Sinossi: eng: Mr Jones of Manor Farm is so lazy and drunken that one day he forgets to feed his livestock. The ensuing rebellion under the leadership of the pigs Napoleon and Snowball leads to the animals taking over the farm. Vowing to eliminate the terrible inequities of the farmyard, the renamed Animal Farm is organised to benefit all who walk on four legs. But as time passes, the ideals of the rebellion are corrupted, then forgotten. And something new and unexpected emerges.

Recensione: una doverosa premessa: Animal Farm è il primo libro che io sia mai riuscita a leggere interamente in inglese (per dire che se ce l’ho fatta io ce la può fare chiunque), motivo per il quale i dati del testo sono per la versione della Penguin. Lo trovate in italiano edito da Mondadori sotto il titolo La fattoria degli animali.

All animals are equal. But some animals are more equal than others.

Parto con il dire che questo libro andrebbe fatto leggere nelle scuole sin dalla più tenera età. Invece di leggere Beowulf o Cthulhu solo sa cos’altro (la mia memoria in merito è fumosa), durante le lezioni di inglese, questo è il libro che andrebbe studiato. Riletto in lingua originale si possono cogliere maggiormente le sfumature di questo libro.

Sotto l’aspetto un po’ fiabesco della scelta narrativa, è narrato un intero contesto storico, quello del totalitarismo russo. Abbiamo Old Major, il verro più anziano dell’intera Manor Farm, che come un Karl Marx con la coda a cavatappi incoraggia gli altri animali della fattoria a ribellarsi al giogo del crudele Mr. Jones, il loro padrone e alias dello Zar di Russia.

Ma la ribellione non è cosa da poco: gli animali riescono sì a fare guerra a Jones e a scacciarlo dalla fattoria, ma dopo la morte di Old Major è palese che i fondamenti del comunismo sono fatti per rimanere teorici e non applicati. I maiali, gli animali più furbi, prendono il comando della fattoria, guidandola inizialmente in modo giusto e corretto. Abbiamo quindi il buon Snowball (Lev Trotsky), il rivoluzionario sincero e innamorato della causa, e Napoleon (Lenin), opportunista e crudele che deporrà Snowball alla prima occasione utile.

In questo modo gli animali, esattamente come il popolo russo, si trova a passare da un governo zarista a cui poco importava delle classi deboli, a un regime despota guidato da maiali che sempre di più cercano di essere esattamente come il precedente padrone della fattoria.

Animal Farm, oltre a essere una palese critica al regime russo, nasconde critiche anche contro il governo inglese e quello all’epoca nazista. Ma è un libro che si può interpretare in molte altre maniere, vedendo come anche la più onesta delle motivazioni, in seguito a una rivoluzione, non porti altro che corruzione e la conseguente caccia al potere.


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