Recensione anime: Lovely Complex (Dynit)

Da Valentinabellettini


Conquistare a suon di risate!
Qualche sera fa, stavo facendo zapping quando sono finita su Rai Gulp (canale 42 del digitale terrestre) dove trasmettevano un episodio di "Lovely Complex", serie anime del 2007 (2009 in Italia) di cui avevo sentito parlare ma che non avevo avuto modo di vedere prima. L'episodio in questione era il 16 ("La magia di Maity! Una mutevole immagine d'amore?") e subito mi colpì perché divertente e "serio" al tempo stesso, perché il rapporto tra due affiatati amici sfocia nell'amore (in modo evidente per quanto riguarda la ragazza) e mi colpì l'ottima realizzazione tecnica, in particolare la sequenza che vede i due tornare a casa in bicicletta, lui che guida e lei dietro, con un dialogo che ruota intorno ai sentimenti e la cui "pausa per riflettere su ciò che si è detto" coincide con il frenare della bicicletta dinanzi al semaforo rosso; la bici che riparte e pian piano tra i due si scioglie il gelo, un sorriso aperto mentre di nascosto si asciugano gli occhi, il mutismo del ragazzo e un'inquadratura che spinge a sperare, mentre una musica dolce sfuma fino a decretare la fine dell'episodio... e io che subito corro sul web per cercare gli episodi in streaming!
"Lovely Complex" ("Rabu Con", conosciuto anche con l'abbreviazione "Love Com") è tratto dall'omonimo manga di Aya Nakahara, e narra la storia d'amore tra Risa Koizumi e Atsushi Otani, entrambi vittime del complesso dell'altezza. Koizumi, infatti, è alta 170 cm quando la media delle ragazze giapponesi è circa 158 cm, mentre Otani è basso, 156 cm quando la media dei ragazzi giapponesi è intorno ai 172 cm.
Ciò che contraddistingue "Lovely Complex" da un classico shōjo è proprio la serie di gag esilaranti che ruotano intorno al complesso dei due, basti pensare che fin dal primo episodio assistiamo ai loro continui scambi di battutine, o al semplice fatto che il cognome della ragazza, "Koizumi", significa "piccola sorgente", mentre quello del ragazzo, "Otani", vuol dire "grande valle"; i siparietti dei due sono talmente comici che vengono subito etichettati dagli altri come gli "All Hanshin Kyojin", un duo comico molto famoso in Giappone. Certo, se la comicità della storia continuasse in tal senso finirebbe col non divertire più, ma il problema non è da porsi visto che abbiamo due protagonisti simpatici e buffi - specialmente Risa con la sua goffaggine che spesso cade negli eccessi - ed è una comicità a tutto tondo, dallo stile di disegno "super deformed", all'ottimo doppiaggio che valorizza gli stati d'animo dei protagonisti attraverso continue variazioni di voce. Personalmente, sono arrivata a piangere dalle risate: un anime spassoso come "Lovely Compex" non l'avevo mai visto.
Contemporaneamente, però, ho vissuto anche l'emozione opposta alle risate: l'amarezza. Questo sentimento è provocato da Risa, che com'è vero che è un po' maschiaccio, nerd (va pazza per i videogiochi al punto da confonderli con la vita reale) e a suo modo intraprendente e determinata, è anche volubile e lunatica, capace di sprofondare nella depressione per una delusione d'amore. Mi sono ritrovata nei suoi turbamenti, nelle sue insicurezze, nelle sue delusioni... mi ha fatto tanta tenerezza. Atsushi, d'altro canto, a parte l'essere eccessivamente tonto, in certe occasioni mi è sembrato avere caratteristiche femminili, ad esempio quando si mette delle forcine coi fiori per tenere i capelli mentre gioca a basket - ebbene sì, è un giocatore di basket e non è niente male! -, ha sani valori ed è un bravo ragazzo, talvolta sorprende coi suoi comportamenti, e per questo Risa se ne innamora, ma siccome dice sempre quello che pensa in modo diretto e senza fronzoli, spesso finisce col farla soffrire, senza contare che è anche testardo e orgoglioso. Ad ogni modo i due sono simili, e sono tante le passioni comuni, ad esempio quella per il rapper Umibozu (che sembrano conoscere solo loro, e sono fan sfegatati!) o la curiosità nel provare cose nuove nei menù; talvolta si ritrovano addirittura a dire le stesse cose (aspetto comune negli anime, devo dire) e avendo più o meno lo stesso carattere, è facile anche che si scontrino (a suon d'insulti o a pugni!).
L'anime conta 24 episodi che riassumono una storia di due anni.
La svolta decisiva si ha con l'arrivo in liceo del professor Maity, mentre l'episodio del compleanno di Risa è uno dei più belli (riguardo al mondo degli anime, la scena dei fuochi d'artificio è tra le mie preferite in assoluto). In seguito, la ex Kanzaki, l'ammiratore Haruka, la vicina di casa Mimi e il collega di lavoro Kohori scuotono il rapporto tra Risa e Atsushi, ma in modo interessante, perché aiutano i due protagonisti a comprendere meglio i loro sentimenti; i triangoli amorosi, piuttosto che dare il tipico impatto drammatico degli shōjo, danno il via a nuove situazioni comiche, specialmente nel caso della vicina Mimi che fa la modella ed è alta come Risa, quindi tra rivalità e complicità, e nel caso del collega Kohori, basso come Atsushi ma molto più intraprendente.
Un personaggio tutto particolare è la graziosa Seiko, su cui non mi sbilancio per non rovinare la sorpresa, ma basti pensare che attraverso lei si affronta un altro "complex", che per certi versi si confronta con quello di Risa; è un tema delicato affrontato con purezza e semplicità, in barba ai giudizi della massa e basato sul fatto che negare i propri sentimenti equivale a negare se stessi. Penso che sia questo l'episodio più profondo dell'anime, trattato con leggerezza solo in apparenza.
Risa e Atsushi sono poi circondati da un gruppo di amici: Nobu, la migliore amica di Risa che ogni tanto si sente come una mamma nei suoi confronti, prodiga di consigli e quella che più di tutti la sprona; Nakao, amico di Atsushi e giocatore nella stessa squadra di basket, sta insieme a Nobu fin dall'inizio e sono una coppia ben collaudata, due veri piccioncini; la timida Chiharu e l'altrettanto timido Suzuki, la coppia che si forma alla fine del primo episodio, che è proprio grazie a loro che Risa e Atsushi iniziano a frequentarsi, visto che Risa era interessata a Suzuki e Atsushi a Chiharu. Ci sono poi un paio di episodi che si concentrano sulle vicende delle due coppie, ma devo dire che le ho trovate piuttosto noiose, specie quella tra Chiharu e Suzuki che mi sembra puramente riempitiva; va comunque riconosciuto che le due storie, inserite come episodi finali della serie, hanno il compito di spostare l'attenzione verso il futuro dei protagonisti, ossia, cosa faranno, i nostri, una volta finito il liceo? Risa è, ovviamente, l'unica che non ha le idee chiare. Quello che ne consegue, per quanto interessante, è solo un accenno. Mi chiedo se il manga sappia mostrare qualcosa in più, per questo intendo acquistarlo quanto prima; può darsi che tornerò a integrare la recensione con queste informazioni e qualche confronto.
Come scrivevo all'inizio, la realizzazione tecnica è ottima: musiche azzeccate, incalzanti quando serve e dal sapore caraibico quando nella storia si aggiunge un po' di pepe, oppure ancora, esilaranti quando le solite melodie vanno via via stonando ad accompagnare un risvolto tragicomico; un doppiaggio italiano che per la prima volta non fa rimpiangere l'originale, uno dei migliori di sempre, mentre per le sigle preferisco di gran lunga le musiche e le immagini della versione giapponese. Una cosa che mi ha infastidito è stata invece la totale assenza di una traduzione per le parole scritte, ma non so se questo sia un difetto presente anche nei cofanetti DVD (2 box distribuiti da Dynit); magari ve lo saprò dire.
Il fatto è che "Lovely Complex" è entrato direttamente tra i miei preferiti, addirittura l'ho guardato due volte di seguito, la seconda con la scusa di farlo conoscere a mio marito che, a proposito, si è divertito e gli è piaciuto, tanto da volerlo vedere in due soli pomeriggi; del resto un episodio tira l'altro, grazie anche a dei tagli ben studiati.
Concludo dicendo che ho guardato persino il live action (pensare che con "Death Note" - un altro dei miei favoriti - non ho ancora provveduto...)!
Il film, rigorosamente sub ita e trovato in streaming sul web, mi ha fatto sorridere e mi ha regalato momenti piacevoli, anche se il professore e la sorella di Risa (che poi nell'anime è un fratello -_-'') sono oltremodo bizzarri e nonsense. In compenso, Ema Fujisawa nella parte di Risa, con le sue continue mosse (da schizzata) rende il personaggio piuttosto bene. Teppe Koike, invece, non è irresistibile quanto l'Atsushi dell'anime. Il live action conclude la storia a suo modo, in quello che per l'anime è l'episodio 16, in maniera semplificata e molto meno romantica, per cui consiglio vivamente di non perdervi l'anime.
Quasi quasi lo guardo una terza volta...



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