Recensione | Arrow 3×12 “Uprising”

Creato il 05 febbraio 2015 da Parolepelate

Dodicesimo episodio con il nostro team Arrow! Abbiamo girato intorno alla boa e ora non ci resta che poco meno di metà percorso per il raggiungimento del traguardo di questa stagione, vale a dire il cosidetto season finale.
Accidenti che discorso triste! Per fortuna abbiamo ancora undici episodi davanti a noi.
Quello di oggi, devo dire, non è stato un brutto episodio, per niente, ma nemmeno uno da “OMG, che shock!”, ma più d’assestamento, per rimettere a posto la situazione prima della seconda parte della terza stagione.

Per esempio, era arrivato il momento di liberarsi di Brick. Dopo tre episodi in cui ha fatto il bello e il cattivo tempo, finalmente è giunta l’ora della resa dei conti.
Dopo una serie di fiaschi (no offense) del Team Arrow senza Arrow, Brick ora comanda nelle Glades, la polizia ha l’ordine di non fermarlo e solo Arsenal e Black Canary mettono qualche pezza di qui e di là.
Diventa chiaro che se Brick e i suoi sono cento e voi siete quattro ed essendo la matematica non un’opinione, siete dannatamente in svantaggio.
Sono rimasta pertanto favorevolmente colpita nel vedere i nostri eroi convincere le persone in difficoltà darsi da fare per ripulire il posto in cui abitano da delinquenti e feccia. Era una scena che non mi aspettavo, ma di sicuro grande effetto e anche l’azione è stata molto bella. Persone comuni ed eroi che combattevano contro i cattivi, facendo quello che potevano.
[Ma… Ted Grant sta bene, vero? Era abbastanza coperto di sangue, ma non c’è stata nessuna vera e  propria scena di morte, quindi presumo se la sia cavata e che dovrà solo affrontare una lunga degenza in ospedale.]

 

Ed era anche tempo per Oliver di tornare. Fantastica anche l’entrata in scena del nostro eroe, il quale ha ancora una mira perfetta sebbene zoppichi e abbia un buco nel petto che ancora sta tentando di richiudersi. Di sicuro arriva giusto in tempo per dare in inizio al tentativo di redenzione di Malcolm.
Pfft. Tentativo di redenzione. Può dire e fare quello che vuole, ma sicuramente non dimenticherò che abbia fatto diventare Thea un’assassina trattandola come una marionetta (e anche i 503 cadaveri non dimenticherò. Io avrò anche un debole per le redenzioni dei personaggi, ma a tutto c’è un limite e anche il fatto che abbia mandato Oliver a morire per salvarsi la pelle non è qualcosa che mi passerà di mente in tempi brevi).
A proposito di Malcolm Merlyn.
Brick non è solo un cattivo da ben tre episodi, è anche strettamente correlato al Big Bad della stagione 1 (certo che dopo Slade e Ra’s Al Ghul, Malcolm pare quasi Paperino).
Penso che inserire la completa storia della trasformazione di Merlyn, avvenuta a partire dal peggior giorno della sua vita, sia stata una buona idea e approvo anche la scelta del momento. Soprattutto vista la decisione di Oliver di farsi addestrare da lui.
Per Malcolm dev’essere stato un vero e proprio shock scoprire che la prima persona che ha ucciso non era davvero l’assassino di sua moglie, ma solo un delinquentello di passaggio – a proposito, nessuno si è chiesto, anche solo per un momento, se magari l’assistente di Merlyn che gli ha portato la foto gli abbia volutamente portato l’immagine sbagliata? Sono stata troppo sospettosa? – e soprattutto che il vero responsabile era ancora vivo e pure a piede libero.
Ciò naturalmente non giustifica la sua intenzione di farsi giustizia da solo, né allora nè tanto meno adesso.
Allora aveva una moglie da piangere e un figlio da crescere, ma ha preferito ammazzare una persona e andare a farsi addestrare per essere una macchina da guerra. Le sue intenzioni erano sicuramente buone: “proteggere la sua famiglia” (è praticamente lo stesso concetto di Oliver!), ma questo non ha portato altro che morte e dolore, oltre alla distruzione di molte altre famiglie. Sinceramente, non capisco come abbia potuto passare da “vorrei che le Glades diventino un posto sicuro” a “distruggiamole”, ma è diventata una delle sue azioni ingiustificabili, è lui stesso ad ammetterlo in questa puntata.
Mi chiedo quanta influenza sull’uomo delle monete nascoste dietro l’orecchio abbia avuto Ra’s Al Ghul. Sicuramente la colpa è di Merlyn, questo è innegabile, ma mi chiedo se Ra’s Al Ghul non abbia trasformato un uomo distrutto in un’arma micidiale. Forse Malcolm avrebbe fatto meglio a darsi al decoupage.
Per quanto riguarda il presente, Malcolm ha quasi ucciso un’altra persona – un pluriomicida, ma non è questo il punto – in nome di un assassinio compiuto vent’anni prima, ma questa volta c’è Oliver a fermarlo e a far leva sulla (poca) umanità rimasta a Merlyn.
Questo episodio ci ha mostrato la differenza abissale che c’è tra Oliver e Malcolm e che c’è sempre stata. Non importa quante brutte cose siano accadute a Oliver, lui ha lasciato da parte il suo lato oscuro ed è diventato una persona migliore, qualcosa che non credo Malcolm riuscirà mai a diventare, visto che amerà sempre di più se stesso che qualcun altro – Thea compresa -, e potrei scommettere che prima o poi Oliver si pentirà di starsi fidando di Malcolm.

Quando si dice… cattive decisioni.

 

Malcolm gettò via la propria umanità per vendicare sua moglie, Oliver deve farlo per salvare sua sorella?
Come dicevo all’inizio: girò di boa, Oliver comincia ad accarezzare il tema portante di quest’anno: vuoi essere Oliver, Arrow o entrambi? Non è più solo una questione di fare l’incapucciato e dare un calcio alla sua vita sentimentale, quindi anche se fin’ora l’ago ha puntato leggermente di più verso “Arrow” rispetto a “Oliver”, ora credo che il cambiamento sarà più marcato. Ben due persone (Tatsu, era meglio se rimanevi tra i momenti) fanno lo stesso discorso ad Oliver: “devi perdere te stesso per battere Ra’s Al Ghul, altrimenti… ti attacchi al tram”.
Personalmente, non approvo né che Oliver si metta nelle mani di Malcolm, né che subisca una sorta di trasformazione per battere Ra’s Al Ghul, un mezzo migliore. L’anno scorso, Oliver poteva uccidere Slade e ha scelto di non farlo, questa volta vorrei che si giungesse alla stessa scelta.
Credo che per il cuore (non in senso amoroso, non solo almeno) di Oliver ora lo aspettino tempi buoi… spero ritrovi la luce, entro la fine.

Oliver è tornato, quindi è tempo di… abbracci.

Diciamoci la verità, per quanto questo abbraccio sia dolce, che rimarchi scene che abbiamo già vissuto, che gli occhi chiusi di Felicity che assapora il suo momento di gioia sia anche per noi altrettanto bello e che adoriamo sentire Oliver rassicurarla, quanti avrebbero preferito che Diggle e Roy fossero da un’altra parte?
Però… non era il momento (non ancora, sapete quanto sono positiva sulla questione), perché Oliver commette uno dei suoi soliti passi falsi e distrugge tutte le convinzioni di Felicity.

Oliver è tornato, quindi è tempo di… liti e conseguenze (e dolore, tanto dolore).

 

 

Capisco Oliver e capisco Felicity. Hanno entrambi ragione e torto, e hanno anche un atteggiamento molto umano, quindi nessuno è da condannare.
Capisco Oliver, perché, per quanto io sia assolutamente convinta che “ci dev’essere un altro modo”, fin’ora tutti sembrano convinti che si possa battere Ra’s Al Ghul solo abbassandosi al suo livello e Oliver si sta adattando di conseguenza, tutto per amore di Thea.
Capisco Felicity, perché io sono d’accordo con lei su tutto, in particolare sul fatto che fidarsi di Malcolm sia una completa follia e che all’orizzonte ci siano solo guai (come al solito, comunque).

“Merlyn is a monster, you’re in this situation, Thea is in this situation because of him. No just a few hours ago I stood right here and I swore that there was no way you would ever agree to work with Malcom Merlyn, not ever. I guess I was wrong, about everything.

[È un brutto momento, ma lo supereremo, Olicity. blink]

Concludo (beh, quasi), aggiungendo che, sebbene mi abbia fatto ridere, la scena in cui Quentin riconosce Roy era da mano sulla faccia. Sul serio? Riconosci Roy, ma non Laurel e Oliver? Davvero?
Ma a parte questo scivolone, mi ha ucciso la prima ombra di sospetto che cala sul volto di Quentin, quando Sin gli dice che Canary non è sua figlia Sara. Ovviamente, lui in questo caso non poteva proprio riconoscerla perché Laurel si è fatta vedere da lui solo da lontano e ovviamente non poteva concedersi di pensare al fatto che Canary non fosse Sara perché la risposta riguardo al motivo è orribile.
Presto scoprirà la verità, diventa sempre più inevitabile. Povero Quentin!

 

Varie ed eventuali:

- Ho trovato super inquietante che Oliver e Malcolm si stringessero la mano davanti a Thea. A parte questo, sono rimasta colpita dal discorso di Thea in difesa di suo padre, però ancora la cosa mi fa gridare: “no, grazie, dovresti stargli lontano”. Thea rappresenterà l’umanità di Malcolm e lui è un po’ più sincero in sua presenza, ma non voglio che per lei si tratti dell’effetto contrario.

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