Recensione | Atlantis 2×01 “A New Dawn: Part One”

Creato il 16 novembre 2014 da Parolepelate

Bentornati cari pelati con la simpatica Atlantis, serie tv inglese targata BBC che è riuscita a riempire in parte il vuoto nel mio cuore lasciato da Merlin.
Vediamo insieme cosa è successo in questa prima puntata della seconda serie.

ARIADNE: “CREDEVO CHE MIO PADRE FOSSE INVINCIBILE. POI è STATO PRESO PER INTERPRETARE DORAN MARTELL IN GAME OF THRONES.”

Devo dire che una piccola parte di me sentirà la mancanza di Minosse. Non perché fosse un bel personaggio o cose del genere, ma perché Ariadne non ce la vedo ancora a fare la regina. Pensavo che sarebbe passato più tempo prima della sua salita al trono, ma il fato ce lo ha impedito e adesso ci dobbiamo adattare.
Comunque, voglio prendermi del tempo prima di giudicarla, lasciarle il tempo di provare a essere una brava regina. Il cuore ce l’ha. Certo, il fatto che, come prima cosa, invii i fantastici tre a recuperare un vecchio amico di suo padre da una città che sta per essere conquistata da Pasiphae madre-dell’-anno, e che poi suddetto uomo si scopra essere un infame traditore, la dice lunga sul suo cervello. Non voglio criticarla, a me Ariadne piace molto e adoro soprattutto le sue ciglia lunghissime, però ce l’hanno mostrata sempre come troppo… buona. Come un metallo grezzo, deve ancora essere forgiata e per farlo deve riuscire a sopportare il fuoco. Quanto sono poetica oggi.
Insomma, beneficio del dubbio. A suo favore, devo dire che la ragazza non è molto fortunata: il padre, che fino alla volta scorsa sembrava scoppiare di salute dopo essere sopravvissuto a un avvelenamento, muore, e lei si ritrova al comando di Atlantide. Lei forse non lo sa, ma noi conosciamo bene la leggenda: immaginate lo stress di dover regnare su una città destinata ad affondare un giorno o l’altro. Come se non bastasse il Palladio, ovvero la statua che protegge Atlantide e rende le sue mura inespugnabili, viene rubata neanche ventiquattro ore dopo il funerale del defunto sovrano. Io questa la chiamo SFIGA.
Ora, non è molto chiaro cosa spinga la neo regina a mandare Jason e gli altri a salvare Lord Sarpedone da Tera, ma non le è venuto in mente che se suo padre aveva mandato in esilio un suo caro e vecchio amico, come lo descrive lei, ci sarà stato un motivo grave e valido? O tutti avevano una così scarsa considerazione del vecchio Minosse, persino la figlia, e quindi il suo giudizio viene bellamente ignorato una volta passato a miglior vita? Evidentemente sì. Per una volta che ci aveva visto bene! Eppure quando il nostro Lord dal nome abbastanza strano arriva ad Atlantide, sembrava un innocuo e dolce vecchietto, con dei bellissimi occhi azzurri da ragazzino. E poi avvelena il suo capro espiatorio. E poi si scopre anche che tiene una ragazza in un baule – vatti a fidare degli anziani. E non una ragazza qualsiasi, ma Medea: nella mitologia greca lei era figlia di Eete, re della Colchide, e di Idia. Se non mi sbaglio in una versione del mito sposa addirittura Giasone. Insomma, sembra un personaggio interessante, soprattutto visto che sembra essere molto legata a Pasiphae. Staremo a vedere!
Per riassumere il primo giorno da regina di Ariadne, possiamo affermare con certezza che la nostra ragazza è davvero piena di buone intenzioni: non accetta la proposta di scappare offertale da Lord Strambo, perché non può e non vuole abbandonare il suo popolo; chiede a Jason, Hercules e Pythagoras di andare a recuperare il Palladio perché non permetterà mai che la sua gente venga maltrattata da Pasiphae; crede a tutte le belle parole che vengono fuori dalla bocca di Lord Strambo. Ma fino a quando possono bastare le buone intenzioni? Questa fiducia mal riposta dove la porterà? La sua ingenuità quanto tempo le farà perdere prima di scoprire a chi è leale in realtà l’anziano?

JASON “PYP IO MI FIDAVO DI TE!”
ERCOLE DOPO AVER IMPALATO PYP “E ORA LA SUA GUARDIA SI è CONCLUSA”

Jason non se lo fa ripetere due volte e parte per l’ennesima missione suicida, stavolta per recuperare una statuetta dagli incredibili poteri. Devo ammettere che la scena in cui Medea sposta il Palladio e causa quel terremoto è stata molto d’effetto, pensavo sul serio che la città sarebbe crollata. Ma io sono abbastanza catastrofica.
Vi ricordate l’Oracolo? Quel simpatico personaggio capace di prevedere soltanto le disgrazie e che adora sgozzare i polli? Bene, non poteva mancare ovviamente durante la prima puntata della seconda stagione, e per l’occasione ha deciso di stupirci: decisa a trascinare Jason in un vortice di terrore, gli fa bere un gustoso intruglio che gli permette di vedere con gli occhi di lei. E cosa vede Jason? Le prossime estrazioni del lotto? La data della prossima eclissi? L’uscita del nuovo iPhone 7? No. Ci colpisce in particolare un nome, “Argo”. E naturalmente la fine di Atlantide. E per fine, intendo la fine-fine. Atlantide sott’acqua con tanto di soldato galleggiante davanti alla telecamera. E indovinate? Solo Jason può impedire che questo accada.
Ora, vorrei dire soltanto una cosa: ma salvare una città che è universalmente conosciuta come “città sommersa” non sarà una cosa un po’ troppo difficile da gestire per un ragazzo come lui? capisco che è nel suo destino e tutto, però… Non so perché ma questo mi fa pensare a Merlin e alla sua conclusione. Hanno cambiato qualcosa lungo la strada, ma nonostante questo la storia è terminata proprio come voleva il mito di Re Artù e ha avuto appunto quella conclusione lì che non è piaciuta a nessuno. Che dite? Stavolta saranno pronti a cambiare le cose o Jason ha davanti a sé una missione senza speranza?
Comunque, la cosa che più apprezzo di questa serie è il trio formato da Pythagoras, Hercules e Jason. Davvero, li trovo spassosissimi, soprattutto quando si prendono in giro. Sono riusciti a creare tre personaggi davvero adorabili ed è impossibile non affezionarcisi. Grazie a loro, tutti – o quasi – i difetti di questa serie vengono dimenticati perché lo spettatore non riesce ad abbandonarla, desideroso di conoscere il loro destino. Insomma, chi non si è commosso un pochino quando Pythagoras ammette di essere diventato un “avventuriero” perché vuole bene ai suoi amici e li seguirebbe ovunque? E non tirate fuori anche voi la scusa della cenere nell’occhio, non funziona.

Perché sempre al tre? è… molto interessante. Perché non al quattro, o al cinque, o…Scusa.

Insomma, sono tre bonaccioni. Combattono e sconfiggono i soldati colchidiani ma poi non riescono ad uccidere l’ultimo rimasto perché li implora affinché venga risparmiato e loro non sono disposti ad ammazzarlo a sangue freddo. Nobili, ma anche loro ingenui. Oddio, anche io credevo che il soldato (l’avete riconosciuto? Era Pyp di GOT. Cosa ti hanno fatto fare, povero Pyp? Eri così onesto.) non fosse lì di sua volontà ma volesse soltanto tornare a casa. Andiamo, di certo l’attore non ha la faccia per fare il duro! Però non si è fatto scrupoli a piantare una freccia nella gamba di Jason, poco dopo.
I fantastici tre sono stati molto fortunati: sono riusciti a introdursi nell’accampamento nemico senza essere scoperti, hanno trovato subito il Palladio e l’hanno rubato senza particolari problemi e sono riusciti a fuggire catapultandosi… letteralmente, fuori dalla città. Per un momento mi sono detta “è tutto troppo facile”, e infatti proprio a questo punto Jason viene ferito e nonostante le sue richieste Ercole e Pitagora non lo lasciano indietro e lo trascinano in una grotta. Aggiungiamo alla lista di eventi fortunati il fatto che i soldati di Pasiphae sono dei pessimi arcieri. E per pessimi, intendo che non centrerebbero un bersaglio nemmeno a cinquanta centimetri di distanza, eh.
Quando Jason cade ferito e chiede ai suoi amici di andare avanti per consegnare la statua ad Ariadne, per un brevissimo istante ho pensato che Hercules e Pythagoras lo avrebbero fatto, e ammetto di essere stata incuriosita da questa possibilità. Ero curiosa di vedere cosa avrebbe fatto quella madre amorevole che è Parsiphae di fronte al suo figliolo perduto. Ma c’è tempo per questo.
La puntata si conclude così, con Ariadne che ha ancora fiducia in Jason e crede che arriverà prima dell’attacco della regina esiliata, Jason ferito che viene trascinato dai suoi leali compagni all’interno della caverna alla ricerca di una via d’uscita dopo essere stati imprigionati da Parsiphae, e quest’ultima pronta a conquistare Atlantide.

Nel complesso la puntata mi è piaciuta e non vedo l’ora di sapere come andrà avanti. È stato bello rivedere tutti i personaggi che abbiamo imparato ad apprezzare durante la prima stagione, e spero proprio che riusciremo a rivedere prima o poi anche Medusa che purtroppo viene soltanto nominata dal suo caro Hercules. E poi magari vorrei sapere se esiste una spiegazione al fatto che Jason è così bravo a combattere e a fare salti, anche se ha vissuto per la maggior parte della sua vita nel ventunesimo secolo dove se siamo capaci di sollevare un bicchiere per bere è tanto.
Bon, con questo è tutto. Vi do appuntamento alla settimana prossima con l’episodio A New Dawn: Part Two e intanto vi invito a passare dalle nostre pagine affiliate. A presto!

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