Recensione - “Atlantis Genesi” di A. G. Riddle

Creato il 12 giugno 2015 da Diegothriller
Recensione a cura di Don Rodrigo
“Atlantis Genesi” di A. G. Riddle è il thriller edito da Neton Compton Editori e recensito quest'oggi da ThrillerPages Se vi piacciono i thriller conditi da ritmo incalzante, spy story, misteri e un pizzico di fantascienza, Atlantis Genesi è il libro che fa per voi. La storia – che si svolge nel ristretto spazio di pochi giorni, se non ore – coinvolge numerosi personaggi in svariate parti del globo. Vi sono flashback e spostamenti geografici della scena che ricordano a tratti anche i libri di G.L.Barone. La narrazione ruota attorno alle vicende della scienziata Kate Warner e dell’agente segreto David Vale e non lascia mai un attimo di sosta. La parte iniziale, con un ritmo incalzante, è certamente la più riuscita del libro: l’autore con capitoletti brevi ci trasporta dall’Antartide – dove riemerge un sommergibile della seconda guerra mondiale – fino a Giacarta, dove è in corso una vera e propria caccia all’uomo. A contendersi le ricerche scientifiche della dottoressa Warner nel campo dell’autismo c’è una fantomatica agenzia para-governativa, i cui fini non appaiono del tutto limpidi. Vale, la cui sorte si incontrerà e si scontrerà con quella della scienziata, sarà costretto a venire a capo di una cospirazione mondiale, in cui la sua stessa agenzia e la Warner sono a vario titolo coinvolti.
I temi trattati sono certamente di interesse per gli amanti del genere: un fantomatico Gene di Atlantide in possesso solo di una minima parte della popolazione mondiale e un terribile virus che minaccia il mondo. Accurate sono le ricerche sull’influenza spagnola dei primi del novecento (che decimò la popolazione mondiale) e sulla cosiddetta “Campana”, arma misteriosa sviluppata durante il nazismo.  Azione a non finire e colpi di scena fanno da contorno, anche se forse il libro non è per tutti: I molti salti temporali e narrazioni di eventi distanti anche nello spazio possono creare incertezza in un lettore poco attento. Ma se riuscite a seguire il libro, se vi fate trasportare senza la pretesa di capire “tutto e subito”, allora alla fine sarete soddisfatti di una lettura che ha il grande pregio di non annoiare mai.