Recensione: "AVVICINATI" di Kim Karr

Creato il 09 dicembre 2014 da Blog
E se quel che sembra unico nella vita potesse accadere una seconda volta?

Genere: Contemporay RomanceEditore: Newton ComptonPagine: 448Prezzo: € 4,99 ebookUscita: 16 Ottobre 2014


Sinossi:Nel mondo di Dahlia, che vive a Londra, non esistono più felicità e lieto fine. La sua anima è stata completamente distrutta da una tragedia. Ma un sorprendente incontro con qualcuno le darà un motivo per continuare a vivere. E ad amare…

Quando la rock star River Wilde torna nella sua vita, il loro rapporto diventa subito strettissimo, al di là di qualsiasi previsione. Più tempo trascorrono insieme, più intensa e erotica si fa la loro relazione: Dahlia è convinta di aver finalmente trovato l’anima gemella. Ma i fantasmi del passato riemergono e Dahlia comincia a sentirsi in colpa e confusa. River vuole essere con tutto se stesso la persona in grado di curare le sue ferite, ma se ciò che è stato rifiuta di rimanere sepolto, come sarà possibile per loro pensare a un futuro?


La serie "Connections" è così composta: 
1. AVVICINATI (Connected)
2. Torn
2.5 Dazed
3 Mended
3.5 Blurred
4. 
Frayed 
5. Flawed
6. Perfected








RECENSIONE A CURA DEL GOBLIN:Salve, caro lettore, è un po’ che non ci sentiamo.Non pensare, tuttavia, che il mio grado di masochismo assoluto si sia mitigato in questi mesi. Sono solo un brutto folletto molto selettivo e aspettavo l’occasione giusta per farmi DAVVERO del male, altrimenti non c’è gusto. Qualche giorno fa qualcuno del gruppo ha pensato a me, ed eccomi per le mani questo capolavoro di fantascienza, come non ne vedevo da parecchi mesi. Come? Non era un libro di fantascienza? Era un romance? Oh.Scusate, eh, ma per tutta la durata della lettura ho pensato che il libro parlasse di due salamandre nella stagione degli amori, ma su un altro pianeta. Adesso vi spiego. Allora, abbiamo la salamandra femmina, di nome Dahhhhhhlia, che per un lungo periodo della sua vita è abbastanza sfigata, anche se ha un fidanzato di un’altra specie, Ben, forse un bradipo, che però lei amah tanto e che la amah tanto anche se la tromba poco e poi si volta subito dall’altra parte e non le fa mai regali e non le dice mai parole dolci tranne la sera prima di restarci secco, come se sapesse che ci resterà secco, insomma. Però la salamandra è felice e progetta una vita intera con lui, anche se, una sera, in un bar, incontra la salamandra maschio, di nome River Wilde, che di mestiere fa la rockstar, e rischia di rimanerci secca lei. Occhi che si incrociano, un senso di predestinazione modello Nostradamus, brividi qui e brividi là, (Bradipo chiiiiiiiiiiiii???!) ma lei è una salamandretta per bene e se ne va prima di fare del danno, lasciando il povero salamandro affranto a scrivere canzoni su di lei per tutti i secoli dei secoli. Su una con cui ha passato cinque minuti, insomma, alla faccia della profondità dei sentimenti.Poi però succede quello che succede e, dopo due anni passati a disperarsi per il suo bradipetto perduto, ecco che il destino non più avverso le fa incontrare di nuovo il salamandro fascinoso. Ed è da qui che mi sono convinta di avere per le mani un romanzo di fantascienza. Forse vi starete anche chiedendo come ho fatto a capire che si trattasse di salamandre, visto che, in teoria, l’autrice le camuffa da umani. Le lingue, cari lettori. Per tutto il libro, le lingue di Dahlia e River non fanno che intrecciarsi, allungarsi, leccare, addirittura battere colpi in zone che non è educato citare. D’altronde, è la stessa Dahlia che ammette che “Quando le nostre lingue si sono intrecciate, ho sentito le nostre anime che entravano in contatto.”Esticaz… ho pensato io, con una smorfia di disgusto neanche tanto celata. Le lingue di queste due creature hanno vita propria e sono le protagoniste indiscusse di due terzi del libro. L’aspetto fantascientifico deriva dal fatto che, in tutti gli universi conosciuti e  conosciuti, e nemmeno nelle vite dei Santi, esiste un essere tanto perrrrrrrrrfetto quanto il nostro River Wilde. Innanzitutto ha un culo da favola e l’autrice, attraverso il punto di vista di Dahl, che è la narratrice della storia, ci tiene a farcelo sapere almeno un paio di volte a pagina. E poi è sexy, (almeno 3 volte a pagina) ha degli addominali scolpiti da urlo (dice proprio così, scolpiti, e ho perso il conto delle volte) degli occhi verdi magnetici, questa lingua dotata di vita propria capace di tripli salti mortali e soprattutto avvitamenti e dice SEMPRE la cosa giusta. Fa SEMPRE la cosa giusta. Azzecca SEMPRE il regalo perfetto. Vive in una tana, ops, casa perfetta e fa ovviamente sciogliere d’ammmore la salamandra femmina, che dopo due giorni due non sa nemmeno più di aver avuto un fidanzato di nome Ben. I due graziosi animaletti passano il tempo a trombare e a scambiarsi complimenti e succede davvero poco altro. L’autrice a un certo punto deve essersi resa conto dell’insulsaggine assoluta della propria storia e infila un paio di momenti DRAMMATICI, peccato che si risolvano nel giro di due pagine e si ritorna di nuovo a intrecciare le lingue, come è giusto che sia nella vita della salamandra media.In teoria c’è anche un colpo di scena conclusivo, e qualcuno ha esclamato Oh my God. L’ho fatto anch’io, perché il finale è aperto e tutto lascia pensare che ci sarà un secondo libro e io mi sono sentita male. Tuttavia, il suddetto colpo di scena, devo ammetterlo, è abbastanza interessante e mi ha convinto, dopo attenta riflessione, a rivalutare leggermente questo libro che, senza, sarebbe stato un totale disastro.Che dire d’altro? Il libro sembra scritto da una sedicenne infoiata, per la profondità delle considerazioni, e i dialoghi sono quanto di più stupido, banale e irritante abbia mai avuto la sventura di leggere. La sedicenne in questione però conosce almeno la grammatica e la sintassi. Siccome gli accoppiamenti delle salamandre sono una faccenda lunga, mi sono dovuta sorbire pagine e pagine di “Ti ho già detto che sei fantastica?” “Sei bellissimo” “Sei così sexy…” “Mi fai impazzire” e via così. Pagine e pagine e pagine. Capisco che il quoziente intellettivo di una salamandra sia quello che sia, ma insomma… non si può pretendere che anche quello dei lettori si abbassi tanto, per poter apprezzare questo mare infinito di banalità.Riassumendo, assegno quattro teschi a questo obbrobrio. Fiammelle ne avrà pure, d’altronde il libro è un’infinita serie di sc… e nient’altro, ma anche il dolce più buono alla fine viene a nausea e quindi me le riprendo tutte e amen. Se non faccio la cattiva io, chi lo fa?Alla prossima, caro lettore, e diffida delle salamandre. Non si sa mai cosa possono fare, con quelle lingue.Se ti piace questa Recensione clicca g+1 Commenta il post per farci sapere la tua opinione!


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