Recensione: Ballando nudi nel campo della mente di Kary Mullis

Creato il 14 luglio 2014 da Coilibriinparadiso @daliciampa

“Ballando nudi nel campo della mente” mi è stato consigliato da mia madre. L’ho letto qualche mese fa ed è diventato uno dei miei libri preferiti.

  • Titolo: Ballando nudi nel campo della mente

  • Autore: Kary Mullis

  • Casa Editrice: Baldini Castoldi Dalai
  • Data pubblicazione: 1998
  • Prima edizione italiana: 2000
  • Pagine:222
  • Genere: Autobiografia
  • Trama: Le idee e le avventure del più eccentrico tra gli scienziati moderni, Kary Mullis, Nobel per la chimica nel 1993.

Opinione personale: 

Kary Mullis è assolutamente un persona particolare e straordinaria. Nel suo libro, sorta di autobiografia, è riuscito a esprimere al meglio la sua personalità forte e stravagante.  Come ho già detto il libro mi è stato consigliato da mia madre, ma devo dire che non ero molto convinta perché già immaginavo una lettura noiosa. Probabilmente l’impressione era suscitata dal fatto che Kary Mullis è un biochimico Premio Nobel per la Chimica nel 1993 e questo titolo non fa assolutamente pensare ad un libro del genere.
Sono invece contentissima di averlo letto, perché, più che una storia, in quelle pagine è raccontata una persona, una persona di cui ci si innamora inevitabilmente nel corso della lettura: appassionato del surf e delle donne (come si definisce fin dai primi capitoli), sposato quattro volte. Spazia da un argomento all’altro, esponendo il suo punto di vista e raccontando aneddoti. Il libro si apre co un viaggio in auto durante il quale ha avuto l’idea della PCR (la scoperta con cui ha vinto il Premio Nobel), poi passa all’astrologia, alle droghe, al sistema giudiziario. Ha un’opinione ferma per ogni argomento e soprattutto non pone limiti al possibile: racconta senza scrupoli di un incontro del terzo tipo con un procione luminoso alieno, di un rapimento extraterrestre, si mette in discussione e ci invita a metterci in discussione, a non credere ai teoremi di seconda mano, a dimostrare ogni cosa, a porci domande. Ma più di tutto il resto, il messaggio che io sono riuscita a cogliere è stato di aprire la mente, a cose nuove, improbabili, a usare tutti i nostri sensi (che non sono solo cinque). Sfida l’intero mondo scientifico portandone alla luce alcune assurdità e opponendosi al collegamento tra HIV e AIDS, espone le sue tesi e le difende. Racconta anche tra le altre cose perfino dell’effetto serra, di tutto il suo percorso come scienziato, della sua infanzia. Trasmette ai lettori in un modo sensazionale il suo modo di pensare e parte del suo sapere e preparazione che sconfinano in ogni argomento.  Mi ha poi emozionata con il suo amore per la moglie, che esprime già dalla dedica (l’ho riportata qui sotto perché è troppo bella).
Riesce a far ridere continuamente con un senso dell’umorismo spettacolare che ironizza su sé stesso e sugli altri, e per la maggior parte del tempo sulla comunità scientifica. L’impressione è che cerchi di discostarsene, ma quello che penso è che l’intero mondo della scienza dovrebbe essere popolato da persone come lui, scienziati a 360°, che non smettono mai di indagare. Il suo rapporto con le droghe è quasi una diretta conseguenza di questa curiosità e indagine continua.
Ve lo consiglio vivamente, è un viaggio nella vita di un uomo, ma soprattutto nella realtà del nostro tempo.  Un inno all’intelligenza viva e vivace. Mai noioso, riesce a far interessare a qualunque argomento per la semplicità e la passione con cui li espone.

Dedico questo libro a Nancy Lier Cosgrove Mullis.

J.P.Sartre sosteneva che ognuno di noi si costruisce il proprio inferno, e che esso è composto dalle persone che ci circondano. Se avesse conosciuto Nancy, avrebbe forse considerato che almeno un uomo, un giorno, avrebbe potuto essere così fortunato da creare, con una delle persone intorno a lui, il proprio paradiso. Lei sarà il suo mattino e la sua stella della sera, splendendo in questo paradiso con la più brillante e dolce delle luci. Sarà la fine delle sue peregrinazioni, ed il loro amore farà sbocciare le giunchiglie in primavera, dopo i crochi e prima degli iris. La fiducia che avranno l’uno nell’altra sarà più profonda del tempo, ed il loro eterno spirito sarà ancora e ancora una volta unito.
O forse, avrebbe detto solo: “Se avessi avuto una donna come lei, i miei libri non avrebbero trattato della disperazione”
Questo libro non tratta di disperazione. Dice qualcosa di tante cose. E se nessuna di esse è bagnata da lacrime di tristezza, ciò non dipende dalla mia mancanza di profondità, ma dal fatto di aver trascorso un anno insieme a Nancy, e dalla prospettiva di non dover ai più vivere senza di lei.

La stragrande maggioranza del mondo ci risulta invisibile, a prescindere dalla brillantezza delle nostre luci; le nostre orecchie non percepiscono più di una frazione dei suoni che esso produce, né riusciamo ad avvertirne, con le nostre dit
a, il tessuto sottile. Anche con tutti gli strumenti di cui disponiamo, lunghi tubi piazzati sulle montagne, e un telescopio Hubble nello spazio, siamo ciechi alla miriade di complesse energie che ruotano, vibrano e pulsano intorno a noi giorno e notte, anno dopo anno, millennio dopo millennio.
Il comportamento più adeguato per un essere umano è quello di sentirsi fortunato di essere vivo, umile di fronte all’immensità del tutto.
Magari facendosi una birra. Rilassatevi e siate i benvenuti sulla terra.
All’inizio le cose possono sembrarvi un po’ confuse.E’ per questo che dovrete tornare più e più volte, per imparare a divertirvi veramente.
Il cielo non sta cadendo.

Il mio voto


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