Genere: Romanzo ContemporaneoSerie: Living NY (Vol. 1)Editore: Self PublishingPagine:468Prezzo: € 2,99 (ebook) € 11.96Uscita: 20 gennaio 2016
Il romanzo è il primo di una nuova serie interamente ambientata nella Grande Mela, a New York, appunto. I protagonisti dei prossimi romanzi fanno la loro comparsa, più o meno fugace, già in questo volume, soprattutto nel suo epilogo, che altro non è che un cliffhanger per il prossimo romanzo della serie.I protagonisti di Big Apple sono Fedora Monroe, l’assistente tuttofare del gran capo di una casa editrice, e Alexander Maximilian Stenton III, il proprietario, ricco, potente e sexy, abituato ad avere ogni cosa con un’alzata di sopracciglio. Sembra che gli elementi per la solita storia già letta e riletta ci siano tutti, ma qui invece le cose variano. Innanzitutto, nonostante qualche scena ispirata alle famose sfumature (e usata secondo me appositamente dall’autrice per rilevarne i punti differenti piuttosto che le cose in comune), la trama è ben diversa... e che trama!Mi sarebbe piaciuto vedere la scaletta originale o lo schema su cui l’autrice ha lavorato: un intreccio di storie molto ben delineato, con il baricentro che si sposta a destra e a manca con precisione calcolata per non far perdere l’equilibrio alla narrazione stessa. È un punto sicuramente a favore della maestria dell’autrice che ha anche saputo mantenere un certo ritmo senza lasciar stagnare la storia in qualche sua diramazione. Tutte queste sottotrame, poi, hanno secondo me la funzione di innestare nel tessuto narrativo gli incipit e le premesse per i prossimi romanzi. È davvero tanta carne al fuoco, troppa in certi casi.Forse l’unico limite del romanzo è proprio questo.Un altro punto a favore del lavoro dell’autrice è stata la gran ricerca fatta per supportare fatti e situazioni in vari campi, dalle scuole ai vari particolari della vita nella Grande Mela. Lo stile è scorrevole e il vocabolario è forbito, cosa che io ho particolarmente apprezzato, anche per il contrasto, sicuramente cercato, con la parlata diretta e popolare di alcuni personaggi. Ecco, i protagonisti sono davvero ben caratterizzati, soprattutto Fedora: è sveglia, diretta, intelligente, non affascinata dall’apparenza e libera. Leggendo le sue battute e le sue vicende mi sembrava di avere le stesse sensazioni che si hanno a primavera inoltrata, quando la vita sboccia con prepotenza fra colori e profumi. Lei è così, piena di vita ed entusiasmo. Una folata di verità e buoni valori che investe Lex in pieno.All’inizio c’è tra loro un accordo lavorativo segreto che ben presto sconfina in una passione senza regole, né tempi. Il loro è sempre un corpo a corpo, uno scontro in cui uno si scaglia sull’altro quasi volesse fargli del male. Invece finiscono per amarsi alla follia e nella confusione più totale vivono le vicende delle loro famiglie e del quartiere riscoprendosi persone diverse e nuove.Tutto il romanzo è una dura battaglia tra l’essere e l’apparire, tra il raziocinio e l’istinto, tra l’orgoglio e la passione. L’amore irrompe nelle loro vite ciniche senza chiedere il permesso, scardina le porte dell’abitudine, delle certezze precedenti, della convenzione sociale e li porta in alto, fino al lieto fine, ancora una volta rocambolesco e romantico. Mi è piaciuto!
Ho trovato Big Apple divertente, ironico, con una giusta quantità di sesso e una spruzzata di romanticismo. Non gli ho dato il voto massimo solo ed esclusivamente perché trovo l’inizio del libro, con le sfuriate e le espressioni di disprezzo di Dora nei confronti di Lex, un po’ troppo “carico”.
La situazione e i personaggi hanno un che di già visto: lui miliardario e lei sua assistente, che abita nella zona peggiore della città e fatica a sbarcare il lunario; lui bellissimo da “sbavo” e lei un tipo. Legati a doppio filo per cause di forza maggiore, costretti a una coabitazione “forzata”, il loro rapporto si evolve passando attraverso un incontrollabile bisogno di sesso e costanti battibecchi.
L’abilità dell’autrice sta proprio in questo: riuscire a rendere accattivante un insieme di cliché che in mani meno abili sarebbero scaduti in un già letto. Invece un buon uso di atmosfere e personaggi rendono la lettura piacevole strappando sorrisi e lacrime.
Personalmente tra i due protagonisti, coadiuvati da ottimi comprimari, ho sempre fatto il tifo per Lex, che pagina dopo pagina perde la sua superficialità lasciando uscire l’uomo che se ne stava nascosto in un angolo a poltrire. Fedora, invece, per me è sempre troppo sopra le righe, in un atteggiamento di ribellione a ogni costo.
Un libro quindi da consigliare per chiunque cerchi il lieto fine e il sorriso tra le pagine di un libro.