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Recensione: “Black Friars. L’ordine della spada” di Virginia de Winter

Creato il 28 maggio 2012 da Bethany

Come vi avevo promesso ieri, ho intenzione di parlarvi dei due primi romanzi di Virginia de Winter “Black riars. L’ordine della spada” e “Black Friars. L’ordine della chiave”. Iniziamo con L’ordine della spada.

Recensione: “Black Friars. L’ordine della spada” di Virginia de Winter
Titolo: Black Friars. L’ordine della spada

Autrice: Virginia de Winter

Editore: Fazi

Pagine: 700 ca.

Prezzo: 19.5o

Trama: Axel Vandemberg, giovane erede al trono del regno più importante del Vecchio Continente, farebbe qualsiasi cosa per amore, anche picchiare uno dei suoi migliori amici. Imprigionato nel carcere degli studenti per una rissa, il suo unico, struggente pensiero è dedicato a Eloise Weiss, la ragazza cui ha consacrato la vita fin dall’infanzia. Axel non sa che il suo mondo sta per essere sconvolto dal fatale incontro con Belladore de Lanchale, una cortigiana dal fascino oscuro che ben presto imprigiona il ragazzo in una trama fitta di bugie e ricatti. Mentre Axel lotta contro la seduzione del male, la città pare farsi specchio dei suoi tormenti, trasformandosi in uno scenario di efferati delitti. Protetto dalla notte, tra i vicoli non ancora illuminati dalla luce a gas di una città ammantata di atmosfere gotiche, un assassino inafferrabile uccide giovani umane e bellissime vampire. Unica traccia utile alla Magistratura incaricata delle indagini è il macabro e accurato gioco dell’omicida, che ricompone i corpi delle vittime ispirandosi a celebri fiabe: Raperonzolo strangolata dalle sue lunghe trecce, la Bella Addormentata dilaniata dal morso del principe. Biancaneve avvelenata dalla mela…

Recensione: L’ho letto l’anno scorso, ma cercherò comunque di dirvi qualche parolina su questo libro. Ricordo che quando  lessi delle sue 700 rimasi a bocca aperta. Libri di questa  stazza ultimamente si vedono raramente e… ne sono rimasta totalmente affascinata! Io AMO i libroni, più comunque mente chiamati mattoni!

La protagonista è Eloise Weiss (vogliamo parlare del nome della protagonista? Beh, adoro anche questo!), una studentessa di medicina. Poi c’è Alex (Aaaalex, non trovate abbia un suono fantastico?), uno dei personaggi meglio riusciti del romanzo, innamorato di Eloise, coraggioso, bello, forte, affascinante, devo continuare? Alex mi ha completamente rapita. Perché non esistono anche nella realtà ragazzi così?!

Il rapporto fra Eloise e Alex è molto conflittuale, ma si capisce che fra loro c’è ancora qualcosa. Allora il lettore si pone la fatidica domanda “Perché non si parlano più? Perché hanno litigato? Che è successo?!”. Ecco, diciamo che serviranno diverse pagine per capirlo, in cui “diverse” sta per “molte”. E’ così confuso… non si capisce cosa sia successo. E non è l’unica cosa confusa. Ci sono alcuni capitoli impossibili da capire al primo colpo, bisogna ritornare alla indietro e rileggere.

Altro personaggio importante è Ashton, un vampiro dagli occhi viola. Beh, diciamo che nel libro viene detto circa 120 345 volte che ha gli occhi viola… E non è l’unica cosa ripetuta fino allo sfinimento (del lettore). Tuttavia, è un personaggio che mi è piaciuto. Forse sono io che non ho colto questa sfumatura, ma sinceramente non l’ho trovato un ulteriore pretendete di Eloise. Anche i personaggi secondari mi sono piaciuti parecchio, in primis Bryce. Bryce Bryce Bryce, quante risate ho fatto leggendo!

Il libro è inoltre ricco di metafore, lunghe descrizioni accurate e aggettivi. Ad alcuni questo stile potrebbe risultare un pò pesante, e in alcuni momenti lo è stato anche per me, ma devo dire che nel complesso non mi è dispiaciuto, anzi. Dona una certa “regalità” al romanzo. Adesso passiamo alla cosa che più mi ha fatto infuriare di tutte le 700 pagine. Perché la gerarchia non viene spiegata? Non si capisce come è suddiviso il luogo dove è ambientata la storia, da chi sia governato, cosa sia questo Presidio eccetera. Ti lascia… confuso. 

Nonostante le numerose cadute, il finale è da favola, davvero meraviglioso. Diciamo che se sommiamo le cose negative, questo romanzo sarebbe da bocciare, ma la storia e i personaggi (e, aggiungo, lo stile della de Winter) gli fanno recuperare diversi voti.



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