Recensione "Blair Witch 2"

Creato il 31 luglio 2013 da Giuseppe Armellini
Bisogna essere in malafede o nascondere la testa sotto la sabbia per non ammettere che Blair Witch Project
è nei 10 (probabilmente 5) film più importanti degli ultimi 20 anni. Qui non stiamo parlando del valore del film, se faccia paura, se sia ben scritto o cose così ma dell'intrinseca importanza dello stesso.
Sono almeno due le considerazioni o i dati oggettivi che inconfutabilmente fanno di questo piccolo film una pietra miliare nella storia del cinema.
Il primo, più futile e utilitaristico, è il rapporto costi/ricavi del film, che credo ne faccia il film nella storia che più ha incassato rispetto a quanto è costato. E questo, a prescindere dall'analizzare il perchè, ad esempio lo straordinario metodo di marketing che BWP ebbe, è un record che gli va riconosciuto.
Ma molto più importante è il secondo motivo, ossia l'influsso che il film ha avuto nella storia futura del genere con il lancio definitivo di quel sottogenere horror che infesterà la produzione dei 15 anni seguenti, il mockumentary (qualche criticone tirerà fuori Cannibal Holocaust o cose così ma è solo con BWP che il sottogenere è definitivamente partito).
Quello, per capirsi, che ha fatto Saw con il torture porn, termine abusato ma forse non sempre in maniera opportuna. Il torture porn ha come caratteristica principale il mostrare in maniera nuda e cruda torture, sevizie, mutilazioni etc.., per questo il termine "porn". Ho letto in giro molte volte dare del torture porn a film che raccontavano sì di tortura e sevizie ma senza praticamente mostrar nulla. E' sbagliato, mantenendo la metafora del porno è come se quei film fossero degli erotici, ecco.
Vabbeh, BWP2.
Film sbagliato, non c'è che dire.
E l'errore più grande è l'aver fatto questo film soltanto un anno dopo il capostipite (quindi non in questi anni di odio generale per il mockumentary) togliendo però la camera a mano. La trovo una cosa insensata, si doveva cavalcare l'onda del primo e rispettarlo a parer mio.
Molto carino l'incipit, una specie di documentario, praticamente vero, su come il fenomeno BWP creò in quella zona un autentico pellegrinaggio di persone che volevano visitare il paesino e il bosco dove i 3 storici ragazzi si erano "persi". Che poi qualcuno ancora creda che quella fosse una storia vera è un mistero degno di Mistero, quella ciofeca di Italia 1.
Gli stessi protagonisti del sequel sono "cacciatori di Blair", ragazzi che indagano sul mito della presunta strega.
Il film è confusionario come pochi, noioso, a tratti fastidioso, infarcito di satanismo d'accatto.
La ragazza dark è da cavargli gli occhi, quella che dice di essere una strega così pesante che se io fossi stato in loro gli avrei detto "O.k, sei una strega, ora non romperci i coglioni".
L'insensatezza regna, specie nel vedere una ragazza che ha appena abortito andar via dall'ospedale e rifugiarsi in quella specie di casa-fabbrica dell'amico. O nelle reazioni praticamente inesistenti, di semplice curiosità, che i ragazzi hanno nel vedere fantasmi nelle loro vhs.
Ma proprio quando credevo di aver visto un'immensa monnezza il finale fa guadagnare al film tantissimi punti.
Lo scoprire come le cose fossero andate in realtà, il capire che quasi niente di quello che avevamo visto era reale, il buon montaggio tra il presente, la notte nel bosco e gli interrogatori futuri, beh, complimenti, bella trovata.
E anche quelle immagini sataniche di omicidi che vedevamo ogni tanto finalmente trovano il loro perchè.
Ottimo, ottimo finale.
Ma farete fatica ad arrivarci.
( voto 5 )

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