Recensione a cura di Massimo Minimo
"Bologna non c'è più" di Massimo Fagnoni è il nuovo thriller Frilli Editori recensito oggi da ThrillerPages
Seconda avventura per l’investigatore Galeazzo Trebbi, già protagonista de Il silenzio della bassa. L’uomo viene assunto da una famiglia dell’alta borghesia bolognese per controllare i movimenti del giovane Wolfango, finito in un brutto giro di sostanze stupefacenti. Nel frattempo Pietro Ricci, un educatore cinquantenne, ha organizzato un seminario sulle Brigate Rosse, al quale hanno partecipato diversi giovani scontenti delle proprie esistenze. Da qui l’idea di compiere alcune azioni dimostrative per portare alla luce il malcontento che serpeggia fra le classi più emarginate della società. Ricci vuole, però, alzare il livello dello scontro e compie qualcosa di eclatante. La sua strada incrocia casualmente quella di Trebbi che, aiutato dal commissario Guerra, dovrà intervenire prima che sia troppo tardi.
Il romanzo affronta due vicende distinte, anche se quella sul nuovo terrorismo è la tematica principale. Le inquietudini dei giovani, costretti ai lavori più umili e degradanti, sono lo specchio di un’Italia pronta a esplodere. Bologna, anche a causa del suo tragico passato, è uno degli esempi più in vista. In questo contesto si muovono le figure di Trebbi e Ricci, che il destino fa incontrare all’inizio della storia, per poi seguirne parallelamente le vicende sino all’epilogo. Fagnoni, autore di parecchi noir, descrive la sua città attraversata da un clima d’incertezza per ciò che riguarda il futuro. La crisi economica si fa sentire, in particolare fra le classi meno abbienti, già colpite duramente. Per questo basta poco a far scattare la scintilla: nel caso specifico un uomo come Pietro Ricci, profondo conoscitore dei giovani e dei loro malesseri interiori. L’autore realizza così quello che può definirsi un noir sociale, imperniato sulla riuscita figura di Galeazzo Trebbi, ex poliziotto dal volto umano.