La recensione di Sara:
Davide è in carcere da più di vent’anni, ha scontato quasi tutta la pena ma, qualcuno decide che per lui è tempo di uscire e si mette al lavoro per testimoniare la sua innocenza. Quando ha ucciso sua madre e sua sorella Davide aveva quasi 15 anni, suo fratello Renato solo cinque. È stato proprio lui a testimoniare contro Davide ed è stato sempre lui a pagare il prezzo più caro per la perdita della madre e la sorella. Abbandonato da tutto e tutti, Renato tira a campare grazie alle donazioni di chi prova un po’ di compassione per lui ma, arrivato a venticinque anni, le donazioni cominciano a essere sempre meno, fino a diventare nulle. Ormai è un adulto e non suscita più tenerezza nella gente, sarebbe ora di trovarsi un lavoro e decidere cosa fare del proprio futuro ma, Renato proprio non ne ha voglia. Preferisce rubacchiare qua e là e aspettare che un po’ di fortuna piova dal cielo. Detto fatto! Arriva Leopoldo con il suo club di strampalati studenti di criminologia che rimette in gioco i casi di omicidio, quando non è sicuro del colpevole. Secondo il club non è Davide il carnefice della casina del Monferrato, Renato ricorda male. Lo convincono così a mettersi sulle tracce della famiglia per scoprire di più su quella tragica notte. Leopoldo ovviamente offre in cambio bigliettoni a non finire. Renato accetta senza pensarci e si butta a capofitto nell’incubo della sua infanzia. Ma… cosa c’entra in tutto questo la strega Maryane, condannata al rogo dall’Inquisizione, nello stesso Monferrato? Mistero e cronaca nera si alternano nelle pagine di C’è qualcosa che non sai, Renato e Maryane raccontano, a turno, le loro storie. I racconti sono diversi, si svolgono in epoche diverse ma, in un qualche modo sono indissolubilmente legati. Sebbene la storia si lasci leggere in pochissimo tempo e sia riuscita a coinvolgermi senza troppi sforzi, non l’ho trovata particolarmente originale. Maryane è la classica donna affascinante, tutti gli uomini si innamorano di lei e, l’Inquisizione tuttavia non sbaglia… la strega e il demonio sono più che intimi amici. L’omicidio della casina del Monferrato, d’altro canto, rappresenta una storia di ragazzini che giocano ai satanisti e si lasciano sfuggire la situazione di mano, storia abbastanza nota agli appassionati di cronaca e racconti inquietanti. Bisogna però riconoscere la bravura dell’autrice, lo stile semplice e diretto che permette al lettore di appassionarsi al romanzo. Anche se la trama non è del tutto nuova riesce comunque a coinvolgere. Gli amanti del genere non rimarranno sicuramente delusi!