[Recensione] Chiedi alla luna – Nathan Filer

Creato il 30 giugno 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: Chiedi alla luna
Autore: Nathan Filer (Traduttore: Aglae Pizzone)
Serie: //
Edito da: Feltrinelli (Collana: //)
Prezzo: 17,00 €
Genere: Drammatico, disturbi comportamentali, commedia
Pagine: 320 p.
Voto:

Trama: Matthew Homes ha nove anni. Adora passare le vacanze al camping con la famiglia e mettersi le scarpe da ginnastica, anche se la mamma d’estate lo obbliga a usare le infradito dato che fa caldo e gli sudano i piedi. Ha un fratello, Simon, di tre anni più grande, anche se tutti si comportano come se fosse più piccolo. Perché Simon è un po’ diverso dalle persone che si incontrano normalmente: frequenta una scuola speciale per via di un disturbo di cui Matt non ricorda mai il nome, ma che si trova nei libri di medicina. Matt e Simon si vogliono bene: Matt adora la faccia tonda e sorridente del fratello, tonda come la luna. Giocano spesso insieme, e Simon segue Matt in tutte le sue avventure. Ma dopo quell’estate, l’estate dell’incidente a Ocean Cove, nulla sarà più come prima. Matt dovrà affrontare un segreto così enorme e terribile da non poterlo confessare a nessuno, spingendolo a chiudersi sempre più in se stesso. E mentre, anno dopo anno, la realtà perderà i suoi confini diventando sempre più estranea e costringendolo a farsi ricoverare in un centro per disturbi mentali, Matt avrà solo un pensiero in cui trovare conforto e grazie al quale ricominciare a lottare: il ricordo della faccia tonda e sorridente di suo fratello, tonda come la luna.

Recensione
di Livin Derevel

Tanto di cappello all’autore, che in questo romanzo ha saputo tratteggiare il personaggio principale con una maestria elegante e mai pressante, che capitolo dopo capitolo ci ha saputo mostrare cosa significhi crollare nella spirale di una malattia silenziosa, subdola, esplosiva e totalizzante pur tuttavia riuscendo a mantenersi su uno stile piacevole, ironico, irresistibile. Chiavi di volta di questo libro sono due.
La prima è la morte di Simon. Simon è il fratello di Matt, il protagonista, fin da piccoli sono inseparabili, due anime gemelle che alla mattina tendevano agguati al papà prima che andasse al lavoro e che passavano le vacanze a Ocean Cove. Simon è la persona di cui Matt aveva promesso di prendersi cura quando i genitori non ci sarebbero più stati, ma da quell’estate in cui tutto è stato stravolto, anche Matt cambia. Avverte quell’assenza come qualcosa di tangibile, di immancabile, è un refolo di vento che sposta la tenda della camera, è l’odore che c’è quando entra nel nuovo appartamento, è la voce lontana che ode per strada, è interpretazione.
La seconda è la malattia che lo segue, che si manifesta pian piano, che lo porta indietro nel tempo e lo tiene sulla soglia che divide due mondi che non dovrebbero interagire. È per lei che Nonna Noo ha convinto Matt a tornare a prendere le medicine, è per lei che Simon ancora non se n’è andato del tutto ma è ancora lì, i suoi atomi sono nell’aria, nel cibo, nei raggi del sole, nei volti degli sconosciuti.
Nathan Filer è stato in grado di scrivere una cronaca, un diario in cui la vita di Matt si snoda, abilmente divisa dal font della stampa che si adegua con un ammirevole tocco di classe per evidenziare ancora di più i differenti periodi vissuti dai suoi occhi e dalla sua mente e. O meglio, dagli occhi e dalla mente suoi e della sua malattia.
Una narrazione brillante, salace e coinvolgente di un personaggio fuori dagli schemi, continuamente combattuto tra la coscienza e quel qualcosa che gli impedisce di vivere in maniera normale, in cui i sentimenti vengono distorti e amplificati, e solo dopo un tortuoso, caotico percorso Matt riuscirà a far riposare il fantasma che più di tutti lo tiene in scacco.
Chiedi alla luna è un’opera originale, ben scritta e ottimamente strutturata, che si addentra in meandri gravi e complessi senza tuttavia esasperare, anzi, descrivendo senza mai appesantire, preferendo alle spiegazioni emotive situazioni emblematiche che assumono significato mano a mano che si procede nella lettura, chiudendo un cerchio costellato di delusioni e difficoltà, con la voglia di andare avanti e una sana dose di realismo che non guasta.
Un bel romanzo d’impatto, tenero e non stucchevole, che lascia senza parole.


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