Recensione - "Città di polvere" di Romano De Marco

Creato il 09 luglio 2015 da Diegothriller
Recensione a cura di Massimo Minimo
"Città di polvere" di Romano De Marco è il nuovo thriller Feltrinelli recensito oggi da ThrillerPages Una sanguinosa rapina a una banca nel centro di Milano frutta agli autori dodici milioni di euro e lascia sull’asfalto parecchi cadaveri. Inizia così una lotta senza quartiere fra una nuova organizzazione criminale e la ‘ndrangheta per il controllo del traffico di stupefacenti nel capoluogo lombardo. Nel frattempo Marco Tanzi, l’ex poliziotto già protagonista di Io la troverò, sta cercando di tornare alla normalità dopo anni passati a vivere da senzatetto. Per questo accetta un incarico molto rischioso: infiltrarsi in carcere e acquisire informazioni essenziali da un contabile della malavita calabrese. I morti si susseguono per le strade milanesi, in una continua escalation di violenza cui cercano di porre un freno, fra gli altri, Luca Betti e Laura Damiani, anch’essi presenti nel precedente romanzo dell’autore. Fra attentati dinamitardi, tradimenti e vendette si gioca un’importante partita cui non sono estranei poliziotti marci e corrotti.
Città di polvere è il secondo capitolo della serie Nero a Milano. Ritroviamo alcuni personaggi familiari, fra i quali i due amici Marco Tanzi e Luca Betti. Entrambi prossimi alla cinquantina si trovano a fare i conti con le loro vite private non proprio esaltanti. Il primo è reduce dall’aver salvato la propria figlia e sta provando a ricostruirsi un’esistenza dignitosa. Il secondo ha deciso di lasciare la moglie e ha intrapreso una complicata relazione sentimentale con Laura Damiani, appena promossa capo della squadra antirapine. Il tutto sullo sfondo di una Milano tormentata e invasa da fiumi di cocaina. Interessante la scelta dell’autore di utilizzare il presente come tempo della narrazione. Alcuni capitoli sono, inoltre, raccontati dalla prospettiva di Tanzi e altri da quella di Betti. Consiglio di leggere attentamente il romanzo sino all’epilogo che riserva l’ultimo di tanti, sorprendenti colpi di scena.