Trama:
L'autrice:
Recensione
Avere tra le mani Come una rosa d’inverno e sapere che consta di ben 878 pagine (più i ringraziamenti) è stato un duro colpo. Mi sono chiesta perché mai questo romanzo mi avesse attirata così tanto, perché mai mi ero ostinata a volerlo, incurante della pila traballante di libri sulla cassettiera in paziente attesa di essere letta e recensita. Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro: ho preso il libro, facendolo passare avanti a tutti gli altri che erano lì da giorni sperando di essere scelti, e mi sono dedicata solo a lui e alle sue infinite pagine. Immediatamente mi sono resa conto che forse, se avessi fatto maggiore attenzione a qualche dettaglio in più, sarebbe stato meglio leggere il primo volume della trilogia della Donnelly, I giorni del tè e delle rose. Ma ormai era troppo tardi anche per quello: la Donnelly ha saputo riassumermi benissimo tutto ciò che è capitato nelle, probabilmente altrettante 878?, pagine precedenti facendomi immergere in questa lettura non da sprovveduta, ma con tutte le informazioni del caso. Lettura meravigliosa.Dopo le prime pagine e i primi tentennamenti non mi sono pentita più neanche per un secondo di aver scelto questo romanzo e di essermici dedicata. La Donnelly sa come distrarti dal resto della tua vita, obbligandoti a stare per ora seduta con quel pesante volume davanti a te, e a non mollarlo a meno che qualche evento esterno non pretenda la tua presenza. La storia è ambientata nella Londra di inizi ‘900, tra donne che iniziano a rivendicare il proprio ruolo sociale, politico e lavorativo; galantuomini spesso corrotti dal denaro e dal potere; uomini della malavita che dimostrano invece un cuore e una rispettabilità. Protagonisti di queste pagine sono la dottoressa India Selwyn Jones, diseredata dalla famiglia perché decisa ad adempiere al suo dovere di medico, e il temibile Sid Malone, invischiato in giri di droga, prostituzione e rapine. Lei è una donna che non si lascia intimidire: coraggiosa, forte, decisa a costruire il proprio futuro con le sue mani. Unico aspetto negativo: un fidanzato ambiguo che si mostra a India ben diverso da com’è nella realtà. Lui è conosciuto e temuto da tutta la città, la polizia cerca da sempre un motivo per incastrarlo, gran parte dei malviventi sono al suo comando. In realtà il suo è un ruolo in cui si è trovato, un destino che non avrebbe voluto ma di cui ora è impossibile liberarsi. Sarebbe facile dirvi che è il loro amore il vero protagonista, ma non pretenderete mica di trovarvi di fronte 800 e più pagine che parlano semplicemente di un amore? Anche i più romantici potrebbero soffrire la noia. La Donnelly ci parla di come l’amore nasca nei momenti più impensati, di come sia difficile abbandonare una strada già decisa per abbracciare quella che ci darà la felicità, di come quella felicità in realtà non è così semplice da agguantare e di come nella vita ci sia bisogno di una paziente, incrollabile fiducia. Ma non si tratta di un romanzo buonista, anzi. Accanto alla speranza c’è la cattiveria, c’è il non poter tornare più indietro, ci sono i sensi di colpa e la morte. E la necessità dei diritti, di giustizia, della famiglia. Un mondo intero immerso nelle strade londinesi…Ho apprezzato ogni pagina, ogni personaggio, ogni situazione raccontata. Ho deciso di procurarmi il primo volume e ripercorrere questa volta, anche se in ritardo, le vicissitudini di Fiona e Joe, nell’attesa di poter poi affrontare quelle di Willa e Seamie, coppia protagonista del terzo e ultimo volume, The Wild Rose.
Titolo originale: The Winter RoseAutore: Jennifer DonnellyEditore: SonzognoTraduttore: Sara Caraffini e Giulio LupieriPagine: 880Isbn: 9788845425103Prezzo: €21,50
Valutazione: 4 stelline