Du findest mich am Ende der Welt
Recensione: Non immaginate, o forse sì?, quanto fossi emozionata al pensiero di leggere un altro romanzo di Nicolas Barreau a distanza di un solo anno dall'uscita del primo. Gli ingredienti segreti dell'amore (qui la recensione) mi era piaciuto tantissimo, l'autore aveva trovato le parole, le espressioni e la trama giusta per incantarmi e farmi sognare... ma mi stoppo qui perché sarei capace di recensirlo per la seconda volta con parole nuove ma sentimenti sempre uguali, mettendo in secondo piano Con te fino alla fine del mondo, romanzo protagonista di questo spazio. L'impatto iniziale con questo secondo romanzo non ha raggiunto i livelli estasiati del primo: se cover, titolo e trama facevano la loro parte andando a solleticare le mie emozioni, il mio istinto mi suggeriva l'opposto, avvertendo qualcosa di stonato. Non volevo darla vinta a quest'ultimo, ovviamente, perché desideravo una storia che mi travolgesse e mi facesse, come Gli ingredienti segreti..., innamorare. Se in quel primo romanzo Barreau aveva dimostrato di avere un'idea originale e di saperla sviluppare nella giusta maniera, qui si avverte un calo di tono. L'idea non è certo delle più innovative: tutto gira intorno a delle lettere d'amore, anonime, che il protagonista del romanzo, Jean-Luc Champollion - gallerista di successo - riceve misteriosamente, a cui è data la possibilità di rispondere tramite email. Si instaura una parvenza di relazione amorosa che mescola il vecchio col nuovo, le lettere di carta e inchiostro con le email tecnologiche, un linguaggio più elevato con un dialogo più sfacciato, un amore misterioso e anacronistico. Adoro questa trama. Adoro le lettere d'amore, soprattutto se anonime (come quella indimenticabile del romanzo di Cathleen Schine, Lettera d'amore Cara Capra come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l'equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore?(...) Scusate la digressione, ma non potevo farne a meno!). E potrei dirvi che adoro la cover: la Tour Eiffel sullo sfondo mi fa sperare in una storia incantevole. Non ho adorato il titolo allo stesso modo: unico elemento che mi suonava sdolcinato in un mare di romanticismo più vero. Mi sono accostata alla lettura ben predisposta, nonostante l'istinto continuasse ad avvertirmi di non fidarmi troppo e, mentre le pagine scorrevano, mi rendevo conto di quanto dovessi a malincuore dare ragione all'istinto. Trama bella - o forse furba? - ma sviluppata in una maniera così prevedibile che la narrazione perde l'incanto. Non appena l'autrice misteriosa della lettera anonima entra in scena, noi lettori la riconosciamo immediatamente anche se non dovremmo (o almeno così è accaduto per me): la poesia, il mistero, i piccoli dettagli che avremmo dovuto riscoprire alla fine, non hanno ragione d'essere. E' come un giallo della Christie in cui si scopre il colpevole fin dalle prime pagine: non c'è più gusto a proseguire la lettura, perché lo sguardo del lettore non sarà più sorpreso o affascinato dal mistero che l'autore è stato in grado di costruire. Il romanzo giace nelle nostre mani moribondo per aver perduto lo spirito vitale: lo osserviamo e non lo riconosciamo, quell'immagine in copertina non ci parla più ma ci appare vuota, la trama si trasforma in parole senza significato. Vorremmo restituirlo, farci dare indietro i sogni che ci abbiamo cucito su, ma ormai è tardi. Possiamo solo chiudere gli occhi e tornare all'anno scorso, ad Aurélie e a quel Sorriso delle donne che non potrà mai deluderci come è accaduto per questo.
Titolo originale: Du findest mich am Ende der Welt Autore: Nicolas Barreau
Traduttore: Monica Pesetti Editore: Feltrinelli Pagine: 192 Isbn: 9788807019142 Prezzo: €14,00
Valutazione: 2,5 stelline Data di pubblicazione: 29 Agosto 2012