Recensione: D-doomsday

Da Flautodipan @miriammas
Titolo: D-doomsday Autori: AA.VV A cura di: Alexia Bianchini e Claudio Cordella Editore: Ciesse Edizioni Dati: 2012, 288 p., brossura Prezzo di copertina: 16, 00 euro Descrizione: "La Fine dunque, come paura ancestrale. L'uomo ne è vittima inconsapevole fin dalla notte dei tempi. Lo stato di vertigine che ci coglie improvvisi nel pensare alla distruzione del nostro pianeta, o al drastico cambiamento di una società dispensatrice di comfort, è peggiore di quel senso di vuoto che proviamo quando pensiamo alla nostra morte. Mettiamo al mondo figli e lasciamo segni del nostro passaggio per creare continuità, ma cosa accadrebbe se un giorno finisse il mondo? In virtù del fatto che questa antologia è nata aspettando il giorno fatidico in cui i Maya hanno decretato la Fine del Mondo, abbiamo creato il connubio fra il termine D-day, che identifica il giorno dell'attacco, e Doomsday, letteralmente "giorno del giudizio", dando vita all'acronimo D-Doomsday."  La recensione di Sara:  Manca poco ormai, la fine delmondo è stato l’argomento che ha caratterizzato il 2012 e, se tutto va secondo i piani, domani dovremmo non esserci più… o no? Gi autori della raccolta di racconti D-doomsday hanno pensato bene di scriverci su, ipotizzando e immaginando varie prospettive future. La fine del mondo non deve per forza essere come l’abbiamo sempre vista nei film, con terremoti e inondazioni, magari potrebbe esserci altro, qualcuno potrebbe sopravvivere o, perché no, la civiltà potrebbe semplicemente regredire. Una raccolta di racconti scorrevole e interessante che si presenta come una carrellata di cartoline su un panorama post-apocalittico e in decadenza. Le penne degli scrittori si sono prodigate nel graffiare sulle pagine parole angoscianti e inquietanti. Varie sono le ipotesi avanzate dagli artefici di queste storie, qualcuno immagina la fine del mondo come l’inizio di una nuova era all’insegna del buio e dell’addio alla corrente elettrica, un salto nel passato che inquieta e paralizza una società che, purtroppo, non può più fare a meno di cavi e telefoni. Qualcun altro invece si lascia coinvolgere dalla fantascienza e propone scenari che ricordano quelli dei più famosi “Io sono legenda” e “Io robot”, altri ancora danno sfogo alla propria vena horror lasciando passeggiare per le strade delle città orde di zombie affamati. Se pur le idee sono tante e diverse non si può fare a meno di notare un file rouge che attraversa le pagine. Tuttiprotagonisti sono caratterizzati dalla sensazione di panico e di angoscia ma, soprattutto dalla paura di essere soli e dimenticare. Emblematico in questo senso è il racconto di Samantha Baldin, Sorriso di polistirolo, che vede come protagonista una superstite che colleziona manichini e si diletta truccandoli e acconciandoli come esseri umani per sopperire alla solitudine. Ogni autore interpreta diversamente l’ultimo giorno di vita sulla Terra ma, la maggior parte di loro dipinge l’essere umano come una creatura fragile, fobica e tendenzialmente psicotica. Non appena qualcosa non va le nevrosi, le manie, le paranoie si fanno strada negli anfratti della materia grigia, sgomitando per arrivare in prima fila e godersi lo spettacolo. La distruzione, i colori scuri, gli scenari apocalittici, il sangue e la pazzia la fanno da padrone, elementi che, con un certo savoir faire sanno inquietare il lettore. Anche il più scettico non potrà fare a meno di ascoltare il dubbio nascosto dietro l’orecchio. Tanti sono gli scrittori che si sono impegnati in questa antologia di racconti, si scorgono nomi noti come quello di Alexia Bianchini, curatrice dell’opera insieme a Claudio Cordella, Paola Boni e Luigi Milani. Se gli autori di D-doomsday abbiano ragione o meno non ci è dato saperlo, non ora almeno. Manca poco per poterlo scoprire, poche ore ancora e l’arcano sarà svelato. Noi, intanto, vi salutiamo augurandovi una buona lettura… che sia l’ultima?
 

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