In questo triangolo (che a volte si trasforma in un quadrilatero, perché c'è un'altra persona innamorata di uno dei gemelli...) Cathy comprenderà che, spesso, cuore e ragione non vanno di pari passo e che l'amore, quello vero e unico, quello che va oltre la morte, quando arriva non si può ignorare. Insieme a questa consapevolezza, capirà anche il disegno che il destino ha tracciato per lei, una delle Predestinate, una creatura nata con l'unico scopo di allenarsi ad uccidere esseri terrificanti come gli orsi, come i vampiri.... come i suoi amati gemelli. Ma, veramente, non ci si può opporre al destino? In un epilogo tragico ed una battaglia sanguinosa, si conclude una storia d'amore immortale e maledetta, dannata come il nome di questo libro dove la musica è protagonista insieme ai personaggi.
Devo dire che, sin dalle prime pagine, le analogie con il romanzo della Meyer, Twilight, sono inequivocabili e, d'altra parte, è la critica più marcata che è stata mossa alla nostra autrice in alcune delle recensioni che ho avuto occasione di leggere; ma è l'unico appunto che le si puo' fare perché Damned è, comunque, un bel libro: appassionante, emozionante, scorrevole, mai noioso e ben scritto. Mi ha fatto tornare indietro nel tempo, all'amore provato a diciotto anni, quell'amore che ti fa battere il cuore, ti toglie il respiro e ha il sapore dei baci dati sotto la pioggia, con la musica di Ligabue in sottofondo e la citazione di una canzone a fior di labbra. Anche se il sentimento che ci descrive Claudia Palumbo è un amore passionale, fatto di carne e sangue, che va oltre...
Ho apprezzato la scrittura fluida e leggera e il fatto che sia narrato in prima persona in una sorta di diario a tre, perché mi ha dato la possibilità di entrare nella mente e nell'anima di Cathy e dei gemelli.
La protagonista, dolce e insicura sotto una corazza aggressiva, incarna alla perfezione quella parte irrazionale di noi donne per mezzo della quale siamo attratte, sempre e comunque, dal tipo tenebroso e poco affidabile, a dispetto del bravo e perfetto ragazzo che vorremmo con tutte noi stesse amare ma che non accende quella scintilla che fa scattare l'alchimia.
I gemelli, Tristan e Konstantin, in realtà li vedo come una sola entità, le due facce di una stessa medaglia, dove le ombre di uno sono rischiarate dalla luce dell'altro: una stessa anima e due cuori che battono per una stessa donna.
Fra i protagonisti secondari devo confessare che ho amato la figura di Engel, una bellissima creatura piena di contraddizioni: calcolatrice e sentimentale, fredda ma perennemente divorata da una lotta interiore, vendicativa seppur disposta ad accettare la sconfitta, egoista ma capace di donare la propria vita per coloro che ama.
Con questo vorrei dire che, se si legge Damned senza cercare le similitudini con altri romanzi, il lettore si lascerà coinvolgere da questo libro dove i sentimenti ti scorrono sulla pelle come una carezza e i personaggi ti entrano dentro al ritmo di un susseguirsi di eventi; e, magari, riuscirà a vedere e ad apprezzarne solo le differenze....
Perché ogni scrittore si ispira a qualcuno, alcuni lo fanno in maniera più discreta di altri; ma la verità è che ogni libro è unico ed ha un'anima propria che sussurra qualcosa al cuore di chi lo legge: e a me, Damend ha parlato. Sono felice di averlo letto e lo consiglio soprattutto ad un pubblico giovane, con la speranza di vedere questa scrittrice esordiente cimentarsi in un prossimo romanzo in cui potremmo apprezzarne magari anche l'originalità.
Recensione a cura di Genny Biagioni
Voto: 3 e 1/2