Recensione: Dark Shadows (aka "Salvate il Regista Burton")

Creato il 06 giugno 2012 da Giobblin @MrGiobblin

Vi racconto una barzelletta: ci sono Tim Burton, Johnny Depp, Danny Elfman ed Helena Bonham Carter tutti impegnati in un film goticheggiante con numerosi tocchi camp. La sapete già? Sa di già visto? E ci credo. E' la formula base di Burton da un bel pò di tempo. Dopo aver sbancato i botteghini col pessimo Alice in Wonderland nel 2010, il buon Tim torna dietro alla macchina da presa per adattare sul grande schermo la soap opera soprannaturale Dark Shadows, trasmessa negli USA tra il 1966 e il 1971: una serie lunghissima, composta da ben 1225 episodi, e piena di creature soprannaturali come zombie, vampiri, licantropi, streghe e compagnia cantante. Quale regista migliore per portare al cinema l'universo televisivo di questa soap così amata? Tra l'altro, lo stesso Johnny Depp era ossessionato da Dark Shadows da piccino, e ha convinto Burton a occuparsi del progetto. Dai, Tim, siamo una coppia perfetta, facciamolo noi, per favore. E così fu.

Depp interpreta il vampiro Barnabas Collins, maledetto e imprigionato in una bara per secoli dopo aver spezzato il cuore della strega Angelique (la stupenda Eva Green). Dopo essere uscito dal sarcofago, il vampiro si ritrova a dover fare i conti con un mondo decisamente cambiato (è il 1972), un gruppo di discendenti in bancarotta, e l'immortale strega di cui sopra. Riuscirà il nostro (anti)eroe a riportare l'azienda di famiglia alla passata gloria e a recuperare un briciolo di umanità? Ora, parliamoci chiaro: Dark Shadows ha dei lati positivi. La fotografia, ad esempio, così come la scenografia, con l'immancabile tocco "burtoniano" che dà la giusta atmosfera a Collinwood e al tetro maniero dei Collins: un mix tra il gotico dei film Hammer e il camp anni '70, fra lampade lava e mirrorballs. Abbiamo poi degli ottimi interpreti, sebbene venga loro concesso pochissimo spazio per brillare davvero: come la capofamiglia dei Collins, interpretata da Michelle Pfeiffer, o la figlia ribelle Carolyn (Chloe Moretz, che continuo a ritenere una delle migliori promesse hollywoodiane).

Dunque, abbiamo un'atmosfera adeguatamente gotica e un gruppo di bravi attori: peccato che tutto il resto di Dark Shadows sia un pasticcio incasinato senza arte nè parte. Tanto per cominciare, il film non ha una direzione precisa: non è un horror, nonostante alcune scene violente, non è un film per bambini (ovviamente), non è una commedia, e di sicuro non è una trasposizione accurata del materiale originale. Dark Shadows non riesce a seguire un percorso definito, risultando alla fine indigesto... più o meno a chiunque. La sceneggiatura di Seth Grahame Smith non migliora le cose. La trama del film è già di per sè debole, ma certi subplots che vengono sollevati per poi essere abbandonati e l'attenzione inesistente per lo sviluppo dei personaggi sono sviste imperdonabili. Non è accettabile che la tutrice Victoria, interpretata da Bella Heathcote, sia assente per tre quarti del film nonostante sia il love interest di Barnabas. Oppure che il piccolo David sviluppi un'adorazione per il suo antenato vampiresco, nonostante abbia interagito con lui una sola volta. Per tipo due secondi.

"Sai, sei diventato una figura molto importante per David." "...chi?"


Per non menzionare la strega maniaca Angelique, che prima uccide i genitori e la promessa sposa di Barnabas, poi lo trasforma in vampiro, poi lo imprigiona in una bara, e poi passa i successivi 200+ anni a rovinare i suoi discendenti diventando loro diretta concorrente nel mercato ittico. Cioè, sei immortale e hai poteri soprannaturali, avrai di meglio da fare con la tua vita? No, a quanto pare. 


E poi abbiamo Depp. Allora: Johnny è un bravo attore. Camaleontico, strambo al punto giusto, pieno di talento. Ma interpreta sempre lo stesso f*****o personaggio: un freak pallido ed emaciato che fa e dice cose strane. Che sia Willy Wonka, Sweeney Todd, Ed Wood, il Cappellaio Matto, Victor, Edward Mani di Forbice o Jack Sparrow (che non è pallido e non centra con Burton, ma ci siamo capiti) cambia poco, e di sicuro non noterete qualcosa di particolarmente innovativo nel vampiro Barnabas Collins. Ciò non toglie che Depp sia dannatamente talentuoso: non è più un attore, è un marchio, una Maschera immediatamente riconoscibile dal pubblico, che salva il film con la sua mimica e le gag provocate dalla confusione del suo personaggio per la tecnologia del XX secolo.

Il magico duo Depp & Burton dovrebbe seriamente considerare di interrompere per un pò questa lunga (e fertile, ci mancherebbe) collaborazione. Il rischio è di diventare una coppia di Yes Men, in cui uno continua a dare pacche sulle spalle all'altro. "Sei bravissimo, continua a fare quello che fai!" L'ultimo film con Depp protagonista che ho davvero apprezzato è stato Rango. E l'ultimo film live action di Burton che ritengo degno di nota, se posso permettermi di dirlo senza scatenare una sassaiola, è Big Fish La prova del fuoco per Burton sarà l'ormai imminente Frankenweenie, pellicola in stop-motion cui il regista tiene molto. Sarà un successo o l'ennesima conferma di un percorso autodistruttivo, fatto di autoindulgenza e poca voglia di rinnovarsi? Possiamo ancora salvare il Tim "gothic freak" che ci ha regalato Batman, Beetlejuice Sleepy Hollow, o dobbiamo darlo per disperso in battaglia? Solo una cosa è certa: tra risate a denti stretti, atmosfere uniche, Eva Green, Alice Cooper vecchio nel ruolo di Alice Cooper giovane, un finale simil-Twilight da pernacchie e una sceneggiatura che deve essere stata vergata da un hippy strafatto (vedi il confronto finale tra la strega e la famiglia Collins, un tripudio di "wtf" uno dopo l'altro) tutto ciò che posso dire è: ma che minchia di film ho appena visto?





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