Di questo breve romanzo di Manchette sono sicuramente apprezzabili i dialoghi essenziali e le frasi asciutte così come si conviene allo stile noir. Ho provato simpatia per il personaggio Eugène Tarpon, perennemente alle prese con finanze disastrate ma anche per la sua ironia. La trama inizia un po’ in sordina con l’anziana signora Pigot che si rivolge a Tarpon affinché trovi la figlia, cieca, scomparsa da alcuni giorni. Si tratta di un rapimento?
E da qui la trama si snoda e succede di tutto con una velocità impressionante. L’autore scrive "Le ho fatto un segno con la mano, le sono andato incontro, lei è corsa verso di me, ed è stato in quel momento che la sua testa è scoppiata". Sparatorie, sangue, crudeltà e corruzione di ogni genere, insomma Piovono Morti (forse troppi). Di questo romanzo sostanzialmente non mi è piaciuto il ritmo e quindi il fatto che l’autore si sia fermato poco su alcune situazioni, ma credo che nella mia libreria troveranno posto altri due libri di Manchette, sono molto curiosa di leggere "Piccolo blues" e “Posizione di tiro”.
TRAMA: Un farmacista sospetta che un suo dipendente rubi il denaro dalla cassa. Una madre in pena per la scomparsa della figlia. Eugene Tarpon, alle prese con le sue disastrate finanze, decide di occuparsene. Due casi all'apparenza banali, dai quali si scatena un'azione nella quale non mancheranno di dire la loro nazisti bretoni, reduci della guerra di Spagna, moderni santoni più o meno misticheggianti. Alle prese con la figura più classica del poliziesco americano, Manchette distilla l'irriverenza del suo approccio in un romanzo in cui si accavallano sparatorie e inseguimenti e dove i cadaveri si ammucchiano a ritmo impressionante.
TitoloPiovono morti
AutoreManchette Jean-Patrick
Prezzo di copertina € 9,50
Su Amazon a €8,00
Dati2004, 157 p., brossura
TraduttoreBernardi L.
EditoreEinaudi (collana Einaudi. Stile libero. Noir)