Ma insomma di che parla?
Un giorno uno Shinigami (dio della morte, da non confondere con quelli di Bleach) si è stufato di stare nel loro arido mondo e continuare a scrivere sul suo quaderno i nomi di coloro che dovranno morire. Fattostà che Ryuk (il nome del dio) decise di far cascare sulla Terra uno dei suoi quaderni che normalmente gli Shinigami possiedono solamente in copia singola. Perchè questo dio ne aveva due?
Il quaderno, o appunto Death Note, viene raccolto dallo studente Light Yagami, uno dei migliori di tutto il Giappone e figlio del sovrintendente della polizia di Tokyo.
Tutto nella vita di Light viene stravolto, egli inizia a considerarsi come il nuovo dio, ogni giorno giustizia sempre più malviventi, a lui basta conoscere solo il nome e il volto, poi può eliminare chiunque nelle circostanze che preferisce, il Death note però deve sottostare a numerosissime e ferree regole che ci vengono elencate alla fine di ogni capitolo..
Sembra che tutti i problemi di malvivenza al mondo siano risolti. Ma c'è chi inizia a chiedersi chi sia costui, e soprattutto se ha veramente l'autorità di fare ciò. D'altra parte c'è chi inizia veramente a considerarlo un dio, a costruire templi in suo onore e a venerarlo.
Il fatto più scabroso è quando Light detto anche Kira dai media (così come si pronuncia in giapponese killer) una volta finito di giustiziare i colpevoli maggiori inizia anche ad eliminare coloro i quali si erano macchiati di piccoli crimini come rapine, furtarelli e risse.
La polizia inizia ad indagare, si purtroppo Light dovrà scontrarsi col padre che non è a conoscenza dell'identità del figlio. Alle spalle della polizia e delle più grandi unità investigative vi è un certo Elle, un ragazzino dalle grandi capacità logistiche e mentali che pare essere l'unico che riesce a dare filo da torcere a Kira. I due intelligentissimi si daranno battaglia l'un l'altro, il primo cercherà di sviare le proprie tracce dando pezzi di giornale in giro in modo da creare il caos. Il secondo seppur determinato a catturarlo è comunque molto incuriosito dal comportamento di Light.
A circa metà della serie vi è uno stravolgimento completo della storia che non posso raccontare per non rovinare la sorpresa... purtroppo scrivere recensioni vuol dire anche questo: sapersi fermare quando ci si sta troppo addentrando in una storia, se uno scrivesse tutto ciò che accade dovrebbe chiamarlo riassunto e non recensione. E' un problema perchè avrei anche voluto descrivere personaggi come Misa Amane che ha un ruolo fondamentale nella storia, Near, Mello, Rem, Watari, Raye, Matsuda, Aizawa, Mogi e tutti gli altri. I personaggi in Death Note non sono transitori, ce li ritroveremo per molti numeri.
Percui possiamo parlare del disegno. Io quando si analizzano queste cose non so mai che cosa dire... io sono una capra a disegnare, ogni tanto ci provo, mi vengono anche disegni discreti ma non mi appassiona così tanto da farmi passare tutta la giornata a disegnare, cosa che mi accade con la musica invece. A ciascuno il suo. La cosa che sicuramente mi viene meglio in un disegno sono le ombre, quel calcolare matematico di come si presenterà una superficie colpita dal sole, al buio o sotto un faretto. Qui bisogna stare a delle leggi, non è fantasia. Cosa noto? che ogni tanto in Death Note qualche ombra manca, ma chi se ne frega, rende solo il disegno un po' piatto, ma sono scelte stilistiche. Per il resto come ho già scritto più volte non amo le ombre fatte coi retini.
Il resto del disegno è molto chiaro e limpido, non mancano scene dark e gothic.
I personaggi sono molto ben caratterizzati, tutti sono diversi per carattere ed aspetto fisico. In altri manga si ha una specie di standardizzazione.
Anche gli sfondi sono ottimi, anche se spesso si tratta solo di stanze piene di computer o studi.
Edizione: la peggiore che possa esistere in questo mondo. Io non so cosa sia passato per la testa di Panini. Qui purtroppo devo dare ragione ai fan della carta straccia e della colla che non incolla. Hanno fatto una porcata tremenda, non so da dove partire.
La carta è gialla, semitrasparente e piena di inclusioni, ci ho trovato pure un pelo incastrato dentro...
al posto della colla pare abbiano usato lo sputo. Giuro che non ho un volume che non ha almeno una pagina scollata. L'inchiostro che è smorto, un po' come nelle pubblicità dei detersivi per intenderci.
Insomma se vi vendono la prima edizione a 300€ dateci uno sguardo prima di farvi infinocchiare.
Le altre edizioni sfogliandole in fumetteria mi sembrano un po' meglio come robustezza. Per il resto la GOLD e la GOLD DELUXE sono le medesime.
I prezzi sono in linea con Planet Manga:
- 3,90€ per la prima edizione intrivabile
- 4,20€ per le ristampe del formato Tankobon
- 4,50€ per la GOLD
- 5,90 per la GOLD DELUXE con sovraccoperta
Fatevi il conto per i dodici volumi dell'intera serie.
Esiste anche un volume 13, solamente in formato DELUXE, che non è altro che una guida alla lettura, all'interno vi è anche una card metallizzata che io non so come sia fatta, dato che non ho aperto la confezione. Se qualcuno ce l'ha mi mandi una foto!
Ed attenzione parliamo di questa Black Edition. Nulla di che, se non che i volumi saranno sei, percui due tankobon a volume. Formato 14,5x21, 392 pagine in bianco e nero più qualcosina a colori a 14,90€. Aspetto di vederlo in fumetteria per dirvi con che cosa abbiamo a che fare.
Come tutte le cose di successo abbiamo anche un anime, vari film, carte, gadgets, Action Figures et similia.
Il manga shonen per i disegni, seinen per il contenuto è uno dei più discussi della soria. Io posso solo dirvi che mi è piaciuto abbastanza, ed è l'unico manga che ho letto due volte (per mancanza di cose da leggere, non per follia e/o fanatismo!!).
Come ogni opera con una grande espansione è difficile mettere d'accordo tutti, soprattutto coloro che criticano per principio.
Il manga è da dividere in due, i primi sei volumi bellissimi ed incalzanti, gli ultimi sei un po' altalenanti ma comunque avvincenti. A volte ci si impappina un po' nei lunghi e complessi dialoghi... ma noi fumettofili siamo fatti così, prima diciamo che i fumetti non sono considerati alla stregua dei libri, poi, quando abbiamo un ballon più lungo di tre righe ci lamentiamo. Ambè.
Insomma leggetelo se volete leggere un'opera famosa e fantasiosa, leggetelo soprattutto se amate le cose psicologiche malate. Io, ammaliato dalla scena finale, attendo ancora un seguito.