Recensione del film horror INSIDIOUS 3 – L’Inizio

Creato il 05 giugno 2015 da Masedomani @ma_se_domani


Oren Peli, James Wan e Leigh Whannell si sono riuniti. I padri dei migliori horror degli anni zero hanno deciso di aggiungere un tassello alla loro carriera scrivendo, per la gioia del fan, una nuova pagina della saga di INSIDIOUS. Dopo i primi due episodi, diretti dallo stesso Wan, oggi debutta dietro la macchina da presa l’unico che ancora non ci aveva provato, ma che vi recita(va): Leigh Whannell.

Il compagno di scuola di Wan, il co-genitore della saga di SAW (e di INSIDIOUS), firma la sceneggiatura e la regia di questo terzo capitolo, da poco più di un giorno nelle sale italiane (e da oggi in quelle statunitensi). Il nuovo episodio ci porta indietro, in un passato in cui la famiglia Lambert non era ancora protagonista e Elise Rainier (la medium interpretata da Lin Shaye) è talmente in crisi da rimandare a casa senza indugio la giovane che un giorno si presenta alla sua porta chiedendo aiuto.

Stephanie Scott in INSIDIOUS 3 – Photo: courtesy of Warner Bros. Italia

Protagonista di questo prequel è Quinn Brenner (Stephanie Scott), un’adolescente che negli ultimi tempi avverte una strana presenza. Lei spera sia la madre morta da poco, noi invece intuiamo subito sia un’entità con intenzioni decisamente poco amorevoli, che solo la reticente Elise è in grado di contrastare. E la domanda principale è proprio questa: la sensitiva ritroverà le forze e riuscirà a riportare dall’Altrove nell’al-di-qua la povera Quinn?

Impossibile non notare che Whannell ci conduce, ancora una volta, con maestria, in un mondo incerto, popolato di fantasmi, demoni e strane creature. La prima parte del film è un’attesa infinita: si aspetta con ansia che il cattivo si mostri e – nel mentre – si soffre, sobbalzando a più riprese dalla seggiola. Poi, la curiosità viene soddisfatta, ma la tensione si prende solo una breve pausa. La seconda parte, infatti, introduce l’elemento dimensionale, la confusione tra piani temporali, tra spazi e luoghi, tra realtà e sogno, e il ben rodato gioco tra conscio e inconscio si prende la scena sino al finale.

Elise Rainier in INSIDIOUS 3 – Photo: courtesy of Warner Bros. Italia

Gli amanti dei precedenti episodi non potranno che apprezzare il calcare la mano sulla suspense prima di intraprendere un nuovo viaggio in quell’Altrove che è diventato il marchio di INSIDIOUS. Un buono schema non si cambia, al massimo si arricchisce, ed è esattamente quello che accade qui. Il dramma famigliare della perdita e dell’elaborazione del lutto ci aggancia tutti, poi, si fa leva sull’impalpabile e sull’ignoto, sui mostri e sui nostri demoni, prima di passare al soprannaturale e raggiungere il fantastico Altrove.

Nonostante gli iniziali dubbi, INSIDIOUS 3 ai nostri occhi è apparso solido e convincente: la trama è – forse – meno scoppiettante e più razionale, ma ci regala nuovi elementi per capire la storia e un nuovo cameo del neoregista.
Nell’insieme, un film: godibile, temibile, divertente, a seconda della vostra sensibilità.

Vissia Menza


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