I primi dieci minuti del film ricordano fin troppo palesemente l’adorata saga di Beethoven, il famoso cane degli anni ’90 che nonostante le infinite bravate riusciva sempre a farsi adorare dai propri padroni.
Anche la famiglia di Sansone è molto simile, con un padre troppo intransigente, l’adorabile piccola di casa, il figlio di mezzo perennemente inascoltato e un’adolescente alle prese col primo amore, cui si aggiunge però anche un gatto siamese.
Subito dopo l’incipit però la trama si arricchisce di piacevoli colpi di scena e sprazzi di originalità sostenuti da dialoghi divertenti.
Il film in realtà non fa altro che marcare la mano sui vari stereotipi, con cui si può facilmente classificare la società moderna, e trasfigurarli in versione canina. Troviamo, infatti, le cagnoline “soubrette” senza cervello, la malavita organizzata, gli emarginati, i bulli…
Ovviamente il film, rispecchiando tutti i canoni del buon film per ragazzi, non manca di lanciare una morale, neanche troppo celata: non bisogna scegliere gli amici per quello che rappresentano, ma per chi sono dentro e per quello che possono apportare alla nostra crescita interiore.
Assolutamente stupenda la scena in cui Sansone è costretto a cavalcare le onde californiane!!!