Tutti abbiamo avuto almeno un nemico nella vita, il primo probabilmente tra i banchi di scuola, era il ragazzino più popolare, più sportivo, più intelligente e magari pure più ricco degli altri che organizzava feste come i “grandi” e con genitori che lo trattavano da Principe. Impossibile essergli amico, la competizione era eccessiva e grazie al cielo era consentito stargli alla larga… da questo punto in poi prende il via la nuova fatica di Sergio Rubini, arrivata ieri nei cinema sotto casa.
Questa è la storia di Biagio Bianchetti (Pasquale Petrolo), un ragazzo normale, mediamente popolare tra i compagni (e le compagne!) che, una volta cresciuto, è divenuto imprenditore cauto e marito devoto. Ma, un giorno, tutto cambia perché la ruota non ha mai smesso di girare ed è tornata al punto di partenza: Ottone Di Valerio (Neri Marcoré), il compagno di scuola ultimo arrivato che aveva tutto e primeggiava in classe, apre un grande magazzino beffardamente di fronte al suo, decretandone la bancarotta. A questo punto, all’orizzonte Biagio non vede più via d’uscita e decide di farla finita, ma fa i conti senza il famoso oste e…
Inizia così una commedia sobria e ricca di gag dedicata al valore degli affetti e dell’amicizia, talvolta inattesa ma sempre molto importante nella nostra vita. Alla fine, come da tradizione, la risata è triste, perché se l’immedesimazione funziona ci induce a pensare ai rapporti che nel nostro passato sono finiti male. Rubini ci prova e, tutto sommato, riesce nel suo intento: il film scorre, ha un ritmo costante ed è dignitoso, perfetto per la TV meno (forse) per il cinema, ma (sicuramente) avrebbe riempito le sale durante le piovose giornate delle festività appena trascorse.
Voto: sufficiente. Premio la sobrietà, la scorrevolezza e l’assenza di scivoloni. Il film piacerà ai più, ma rimango convinta fosse più adatto alla televisione.