oggi giornata di recensione!
Stavolta vi parlo del quarto volume della saga di George R.R. Martin, le Cronache del ghiaccio e del fuoco.
Il volume in questione è A feast for crows (Il banchetto dei corvi), che in Italia è stato pubblicato in due parti, Il dominio della regina e L'ombra della profezia.
Il prezzo dei due volumi è di € 10,00 ciascuno per la versione in brossura.
Le pagine sono 488 per il primo e 476 per il secondo.
TRAMA
Tutto sembra andare per il meglio. La guerra dei Cinque re ha finalmente raggiunto una conclusione. La Casa Lannister e i suoi alleati appaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita... Dopo la morte dell'infame re Joffrey, sua madre Cersei domina su Approdo del Re come reggente. La fine di Robb Stark ha spezzato le reni ai ribelli del Nord. Quanto ai suoi fratelli e sorelle, sono dispersi nel reame come semi gettati su una
Fra spettrali campi di battaglia e tetre fortezze in rovina, fra città tramutate in cimiteri e terre ridotte a ossari, la spaventosa guerra dei cinque re volge ormai al termine. A dispetto
LA MIA OPINIONE
In questo volume, la vita nei sette regni continua.
Morto Robb Stark e anche Joffrey, i pretendenti al trono sono rimasti soltanto tre.
Ma l'attenzione in questo volume non è tanto incentrata sulla pretesa al trono, quanto su ciò che accade nelle Isole di Ferro, a Dorne e ad Approdo del Re.
Alla morte di Balon Greyjoy, suo fratello Euron viene acclamato re delle Isole dopo aver promesso di riconquistare il Continente Occidentale.
Nel frattempo a Dorne, dopo l'uccisione di Oberyn Martell nel duello con la Montagna che Cavalca, le sue figlie e la nipote Arianne vorrebbero vendicarsi, incoronando Myrcella Baratheon regina e tentando la rivolta contro il trono di spade, ma il cauto principe Doran lo impedisce.
Jaime Lannister, tornato a casa dall'amata Cersei, si rende conto che l'unico obiettivo della sorella è regnare in attesa che il piccolo Tommen raggiunga l'età per governare. La regina è senza pietà, e non si lascerà intralciare da nessuno, nemmeno dalla giovane Maergery, che, rimasta vedova per la seconda volta alla morte di Joffrey, è stata costretta a sposare il re bambino per rinsaldare l'alleanza con i Lannister.
Stanco del comportamento di Cersei, Jaime preferisce partire alla volta di Delta delle Acque per riconquistare il castello e quindi le terre dei fiumi, dove il pesce Nero, Brynden Tully, si è asserragliato.
Brienne di Tarth, nel frattempo, accetta una missione non semplice: parte per conto di Jaime alla ricerca di Sansa Stark, scappata dalla Fortezza Rossa la notte dell'omicidio di Joffrey.
La ragazza in realtà è ancora sotto la custodia di Petyr Baelish, ormai diventato protettore della Valle di Arryn, anche se con qualche difficoltà ad essere accettato dai lord alfieri.
Arya è ormai giunta a Braavos, dove, ospite nel tempio del Dio dai Mille Volti, impara a dimenticare se stessa per diventare Cat, la Gatta dei Canali.
Samwell Tarly affronta invece un lungo viaggio con Maestro Aemon e Gilly verso Vecchia Città, per diventare novizio dei maestri, imparare, ed essere così il nuovo maestro della Barriera.
Leggere A feast for crows è stata un'altra avventura alla scoperta e ri-scoperta di personaggi nuovi e già conosciuti.
Tra i nuovi PoV ci sono quello di Aereo Hotah, capitano delle guardie del principe Doran Martell, quello di Arys Oakeheart, cavaliere della guardia reale al seguito di Myrcella e della sua amata principessa Aryanne.
Tra i personaggi delle Isole di Ferro ci sono i PoV di Asha, Victarion e Aeron Greyjoy, che ci offrono una panoramica sugli eventi dopo la morte di Balon Greyjoy.
Il PoV più interessante, anche se meno simpatico, è sicuramente quello di Cersei Lannister. Vedere gli eventi dal suo punto di vista è sicuramente un ottimo modo per capire il suo modo di ragionare, ma anche per esplorar le sue paure e le sue ossessioni, tra cui quella per la profezia di Maggy la Rana, che la vuole spodestata per colpa di una regina più bella e più giovane di lei.
Sempre appassionanti, almeno per me, sono i PoV di Brienne e Jaime, che sono cambiati entrambi più di quanto siano disposti ad ammettere a loro stessi.
La storyline di Arya per me resta sempre una delle migliori, anche se molto statica in questa fase.
Certo, ormai sto davvero le speranze di vedere gli Stark rimasti riuniti, un giorno.
Secondo me è stato dato poco spazio a Sansa in questo volume e ho sentito la sua mancanza, anche perchè come sapete, è uno dei personaggi che ho rivalutato di più.
In questo episodio è dato molto più spazio agli intrighi, ai giochi di potere, alle scelte e alle mosse strategiche che i vari personaggi scelgono di fare adesso che la guerra sembra in una fase di stallo.
La lotta per il potere non si fa più in battaglia, ma silenziosamente, con la scelta della pedina giusta da muovere.
Continuerò sempre a dire che Martin sa muovere i suoi personaggi in maniera eccelsa, e a costruire trame eccezionali.
Tessere una saga di queste proporzioni non deve essere affatto semplice, soprattutto a fronte di un tale arco temporale e di un tale numero di personaggi coinvolti.
Nel gioco per la conquista del trono, tutti possono avere un ruolo determinante e nessuno deve essere sottovalutato.
Nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco nessun personaggio è assoluto: tutti hanno pregi e difetti, punti di forza e debolezze. Cersei credo sia la dimostrazione lampante di questo fatto: negli altri libri l'abbiamo conosciuta soltanto come la donna spietata e irremovibile, quando in realtà anche lei ha i suoi timori e i suoi punti deboli.
Questo quarto volume è la dimostrazione che Martin è sempre capace di superare se stesso nell'ampliare il disegno di questa saga.
Certo, la mancanza di Daenerys e Jon si sente particolarmente, ma in cambio abbiamo una panoramica più completa di quanto accade nelle terre che fino ad ora erano state trascurate.
Ormai i romanzi di Martin per me hanno voto fisso: cinque riccetti!