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Recensione di Body and soul di Paolo Ferruccio Cuniberti, a cura di Natascia Pane e Francesca Viviani

Creato il 29 novembre 2013 da Andrea Leonelli @AndreaLeonelli
Recensione di Body and soul di Paolo Ferruccio Cuniberti, a cura di Natascia Pane e Francesca VivianiUn romanzo giovanile, sincero e brillante, raccontato da un protagonista in possesso di molte opinioni e ideali ma con poche certezze materiali, in balia degli eventi e di circostanze più grandi di lui, situazioni dalle quali potrà comunque trarre qualche utile insegnamento per la propria maturazione. Sin dalle prime pagine del testo colpisce lo stile utilizzato, spontaneo e diretto, in cui la narrazione in prima persona permette al protagonista di rivelarsi totalmente al lettore, di comunicargli le proprie impressioni e di coinvolgerlo in presa diretta nella storia, garantendo allo stesso tempo una lettura fluida e scorrevole, a tratti divertente, drammatica, malinconica, romantica, mai banale o noiosa. I personaggi della storia sono individui carismatici e concreti, e le diverse personalità emergono nitide anche se filtrate dalla voce del protagonista, i cui tratti caratteriali e psicologici risaltano dalla narrazione in prima persona, fornendo il ritratto completo e autentico di una psicologia complessa e articolata e tuttavia priva di melodrammi, traumi infantili, particolari tormenti esistenziali: in poche parole una personalità affascinante ma comune, in cui il lettore può facilmente rispecchiarsi. Accanto alla narrazione delle varie situazioni in cui si trova coinvolto, il protagonista dipinge un interessante e pittoresco quadro degli anni Settanta, soffermandosi su temi universali e problematiche sociali del periodo con uno sguardo lucido e critico, che permette al lettore di iniziare una riflessione personale in varie direzioni, trovando spunti riconducibili anche ai nostri giorni. È un romanzo che si rivela una lettura piacevole e godibile, capace di intrattenere e allo stesso tempo di suscitare emozioni, che alla sua conclusione lascia il lettore con una sorta di nostalgico affetto.

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