Le musiche di Persano hanno una capacità assolutamente personale di creare e mantenere un'originale sospensione, quasi che non risentano minimamente né della forza di gravità né dei confini fisici dello spazio e del tempo: le note che entrano e escono dai suoi brani sembrano mantenere un sustain che non appartiene allo strumento classico, ingannando l'orecchio dell'ascoltatore.
Persano scava a fondo sfruttando e portando al limite le possibilità timbriche dello strumento definendo una quiete musicale riflessiva, intensa e allo stesso tempo congelata nell'attimo dell'esecuzione: il suo è un suono con una forte componente spaziale che sa occupare sia lo spazio fisico delimitato dal nostro orecchio che il non spazio della nostra mente e dei nostri pensieri.
Un ottimo lavoro. Davvero bravo il giovane Andrea Epifani. Ne vorrei ancora, grazie.