Recensione di Cuori rubati di Mary Balogh

Da Leggere A Colori @leggereacolori

9 Flares 9 Flares × Cuori rubatiMary Balogh
Pubblicato daMondadori
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:I romanzi emozioni
Genere:Sentimentale
Pagine:
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Il libro su Goodreads

La trama:

Lady Angeline Dudley è una debuttante nella società londinese del diciannovesimo secolo, ma non ha niente a che vedere con la classica fanciulla dall’aspetto delicato e dalle maniere ineccepibili. Il conte di Heyward è un giovane gentiluomo con un forte senso del dovere e un profondo rispetto delle regole. Il matrimonio tra i due, caldeggiato dalla famiglia Heyward, sembra essere la conclusione più ovvia. O forse no, perché  al di là di  ogni etichetta o formalità, Lady Angeline ha preso la decisione di sposarsi solo per amore..

Una piccola premessa: Cuori rubati è il primo libro di Mary Balogh che leggo. E mi sono ritrovata catapultata in una Londra- probabilmente ottocentesca ( ottima la ricostruzione storica dell’autrice attraverso usi, costumi e luoghi)- a seguire le vicende e i pensieri di Lady Angeline Dudley , del duca di Heyward e del loro gruppo di familiari e amici. Lady Angeline è una ragazza esuberante, schietta, spontanea, che dice sempre ciò che pensa anche a costo di apparire imbarazzante o fuori luogo agli occhi di chi le sta vicino e non la conosce. A ciò va aggiunto un aspetto fisico appariscente e sensuale, l’età da marito e il patrimonio della famiglia Duldley, che la rende un ottimo partito. Lei stessa sarebbe lieta di sposarsi con un giovane rampollo londinese, se non fosse che ha già incontrato l’uomo dei propri sogni in una taverna poco fuori Londra: un autentico gentiluomo che l’ha salvata dalle grinfie di un libertino impenitente per poi sparire, portandosi dietro il suo cuore.

Perciò, quando arriva la sera del ballo debutto in società, Angeline vi partecipa con una certa rassegnazione malinconica dovendo aprire le danze con quel “bacchettone noioso” del conte di Heyward, che a detta di tutto il suo entourage è il più appetibile degli scapoli. Con sua enorme sorpresa si accorge che il conte altri è lo stesso uomo che l’ha salvata alla locanda e quindi è al settimo cielo, ma la sua felicità è di breve durata poiché Edward (questo il nome del conte) sembra essere imbarazzato, infastidito da lei e dal suo comportamento, senza contare che le attenzioni che le rivolge hanno qualcosa di forzato. Man mano che si procede nella lettura, infatti, si scopre che Edward è spinto a corteggiare Angeline più per senso del dovere (pur trovandola attraente e conturbante), piuttosto che per amore e lei- venutane a conoscenza- non riesce ad accettarlo. Piuttosto che sposare un uomo che non la ama, Lady Dudley resterà sola, a soffrire in silenzio e a passare da una serata mondana all’altra dimenticando l’accaduto. Ciò che non si aspetta (e dopo un’infinità di pagine), è che il conte di Heyward, piano, piano ha imparato a conoscerla e ad apprezzarla nonostante siano così diversi; ritrovandosi a concludere che:

“lui e Lady Angeline erano adatti l’uno all’altra né più né meno come il giorno e la notte. Un paragone poco riuscito in realtà perché (..) l’uno non poteva esistere senza l’altra. Erano l’equilibrio perfetto degli opposti(..)anzi, in effetti la notte e il giorno stavano benissimo insieme”.

L’happy ending è assicurato… e a mio avviso poteva essere anticipato di un centinaio di pagine. Lo stile con cui la Balogh scrive mi lascia perplessa: si passa dalla terza persona ai pensieri dei personaggi senza una continuità vera e propria e, secondo me, a volte è meglio non svelare troppo sui protagonisti. In certi casi” meno è meglio” e lasciare un po’ più di spazio all’immaginazione del lettore non sarebbe una stata una cattiva idea. Un’ultima considerazione riguardante il titolo: Cuori rubati. Forse accattivante, ma sarebbe stato più suggestivo lasciare il titolo originale “ L’amante segreta”, frase che si rifà a uno scambio di battute tra Angeline e Edward in uno dei momenti più piacevoli di questa lettura altrimenti un po’ fiacca. Due stelle e mezzo per un libro che, non me ne vogliano le fans della Balogh, consiglio come lettura da ombrellone o da leggere mentre si fa la fila alle poste.

Mariateresa Della Chiesa