Recensione di È tutta vita di Fabio Volo

Creato il 09 dicembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Fabio Volo
Pubblicato: Mondadori
Collana:Arcobaleno
Genere: Sentimentale
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio:


In questo continuo mutamento di “noi” ci siamo persi e ritrovati ma, adesso, facciamo fatica a capire chi siamo diventati. Quand’è che questo gioco di ruoli chiamato vita ha fatto sì che non ci riconoscessimo più? In fondo, in una relazione, è inevitabile che arrivi il “dopo”, quel momento in cui ci si trova di fronte a una persona che non è più quella che ci ha fatto innamorare: sei sicuro di essere pronto per questo?

Nicola e Sofia sono una coppia che fa invidia al mondo. Un amore nato con un colpo di fulmine, due anime che si conoscono – e si ri-conoscono – come destinate a stare insieme, in un’alchimia unica di benessere, passione e complicità. Ogni tappa della loro relazione arriva con naturalezza, ma anche con un timore “sano”, che sente chiunque abbia paura di rovinare un equilibrio genuino. Ma l’amore segue il suo corso, forte dell’entusiasmo di una nuova vita insieme, che diventa felice quotidianità senza incidenti di percorso, o quasi. Poi arriva Leo.

Un figlio mette inevitabilmente in crisi anche la relazione più cementata. Eppure qui non si racconta solo una “fisiologica” perturbazione nella coppia, ma piuttosto di quando qualcosa rompe l’incantesimo tra due innamorati.

Per una coppia felice nulla è più pericoloso di un figlio. Un figlio non è un collante, ma un detonatore che può scaraventare lontani, ai lati opposti di una stanza. Bisogna voler stare insieme con tutte le proprie forze, essere disposti a lottare per ritrovare una vicinanza, per poter allungare una mano e trovare ancora l’altro. Senza volontà, senza desiderio di stare insieme, i figli possono essere un’ottima scusa per andarsene.

Se un figlio diventa il centro della famiglia invece che entrare a farne parte rischia di mandare in pezzi l’amore come una bomba: la scommessa è riuscire invece a farlo evolvere, raccogliendone pazientemente i cocci e rimettendoli, dandogli una forma nuova.

Le difficoltà pratiche fra pannolini, biberon e notti in bianco, rappresentano solo lo sfondo di una più profonda crisi esistenziale per Nicola, che inevitabilmente si riversa nella coppia. Ogni energia fisica e mentale è rivolta al nuovo arrivato ed il tempo per se stessi è sempre meno mentre, per Nicola, tutto ciò cambia la percezione di sé e il modo di vedere il mondo. È un mutamento emotivo e individuale che coinvolge il rapporto con il piccolo Leo ma che, come un’onda, travolge anche la sua vita con Sofia, incrinando un equilibrio di coppia che si credeva così consolidato da non necessitare continue attenzioni. Di fronte all’evoluzione della coppia c’è ancora spazio per l’amore di prima? Dov’è finito tutto quell’entusiasmo, la passione e la complicità?

Perso lo stato d’incanto che lega due innamorati, ci si scontra con la responsabilità di vivere un legame basato sul tacito accordo di due persone che si vogliono bene. Ma del vecchio amore non può rimanere solo un muto consenso reciproco per il quieto vivere. È giusto chiedersi di più, ritrovare la forza di un rapporto che altrimenti sembra essere stato solo un fuoco fatuo.

Nicola cammina in avanti guardando sempre indietro, nostalgico di ciò che è stato. Forse riconoscere un nuovo Nicola è l’unica via per fare pace con il presente e tornare a guardare avanti. Solo così è possibile ritrovare e riconoscere anche Sofia, così come quel noi che li ha legati inscindibilmente. Ma potrebbe essere troppo tardi. Non basta più l’amore per Leo a tenerli insieme: qual è il punto di rottura di fronte al quale non è più possibile salvare l’amore e l’unica soluzione è quella di lasciarsi andare?

Fabio Volo torna in libreria dopo due anni di assenza con É tutta vita per parlare d’amore, continuando a esplorare un campo che gli è congeniale: quello dei sentimenti e delle piccole grandi scommesse che la vita ci costringe ad affrontare.

Le responsabilità del diventare adulti e la paura di crescere sono sensazioni già conosciute nei suoi libri precedenti, ma qui sono amplificate di fronte a una delle più grandi sfide dell’esistenza: diventare genitori. Fabio Volo racconta la vicenda di un uomo alle prese con questa sfida, chiedendosi se è possibile essere un buon padre senza sacrificare il rapporto d’amore ed analizzando l’evoluzione dell’amore di coppia che, in una storia stabile e duratura, rischia di infrangersi nell’impatto con il tempo, la vita quotidiana e le responsabilità.

Dopo aver affrontato tutte le sfaccettature del complicato passaggio in cui un uomo smette di essere (eterno) bambino e cerca la persona giusta con cui condividere la propria vita, Volo colloca Nicola in una dimensione umana completamente diversa, alle prese con quello che viene dopo l’innamoramento ed alle difficoltà dello stare insieme per davvero. Descrive così lo stravolgimento dell’esistenza di chi si trova ad affrontare la nascita di un figlio, chiedendosi chi siamo veramente al di là dei ruoli che la società ci impone; perché in fondo anche la paternità non è altro che una condizione psicologica che “bisogna prima di tutto sentirsi dentro prima che gli altri la scorgano in noi”.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Dec 8, 2015 at 5:00am PST

Approfondimento

Con È tutta vita ci prepariamo alla nuova scalata alle classifiche librarie di Fabio Volo. Spiegabile, inspiegabile, invidiabile, criticabile, un fenomeno che fa storcere il naso ad alcuni ma che il dato oggettivo delle milioni di copie vendute non può far discutere. Si parla di trash letterario e di grado zero della scrittura eppure, i numeri, ci dicono che sono in molti a leggerlo, probabilmente non solo devoti estimatori ma anche qualche lettore snob che si guarda bene dal confessare di aver preso in mano un libro di Volo.

Che sia o meno semplicemente baciato dalla fortuna, Fabio Volo rimane un fenomeno e, a modo suo, ha talento. Ha forse trovato la chiave per arrivare a un pubblico più vasto, perché vede, pensa e sogna quello che vedono, pensano e sognano milioni di lettori. Volo è lo scrittore di chi almeno qualche domanda se la fa (o comincia a farsela dopo averlo letto). Non è forse questo lo scopo della letteratura?

Ancora una volta sorprende per la capacità di fotografare e dare un nome a ogni sentimento, anche di quelli di cui si fa fatica a parlare. L’arrivo di un figlio può rende due amanti degli estranei che si incrociano per caso in casa, mette da parte un rapporto senza nemmeno rendersene. Se si arriva al punto di domandarsi se si vive meglio con o senza l’altra persona, occorre ricordare a sé stessi che non esiste rimedio all’amore che non sia amare di più.

È tutta vita è un invito a vivere nel presente, che ci fa ridere e commuovere, diverte ed emoziona come quando qualcosa ci riguarda da vicino, parlando di noi e sovrapponendosi al sentimento di ognuno di noi. Bentornato Fabio, ci sei mancato!

Irene Pinamonti




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