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Recensione di Gli anni al contrario di Nadia Terranova

Creato il 07 febbraio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Gli anni al contrario di Nadia TerranovaVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Nadia Terranova
Pubblicato da:Einaudi
Collana:Stile libero big
Genere:Narrativa Contemporanea
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Messina, 1977. Aurora e Giovanni, giovani studenti di filosofia, si danno appuntamento in un bar: lei è una studentessa modello, lui spera di trovare un aiuto per superare gli esami. Qualche mese dopo Aurora è incinta: matrimonio, casa, laurea, tutto sembra andare per il verso giusto. Ma gli anni passano, e le gioie e l’amore saranno presto sostituiti da ostacoli, insoddisfazioni, abbandoni...


Gli anni al contrario è un romanzo breve, da leggere tutto d’un fiato; ti trasporta attraverso le vite di due giovani pieni di ideali, attraverso il loro amore, le loro delusioni politiche e personali, i loro fallimenti, le loro ritrovate gioie grazie ai semplici gesti della figlioletta Mara.

I due personaggi sono presentati fin dall’inizio come due figure agli antipodi: lei, Aurora Silini, tredicenne coscienziosa ma che si sente esclusa dalle compagne, si chiude in bagno per studiare e per sfuggire a una casa chiassosa e a una famiglia che le sta stretta. Suo padre è il direttore del carcere cittadino, detto “il fascistissimo”. Lui, Giovanni Santatorre, è figlio di un avvocato comunista; giudicato “un bambino difficile”, cresce idealista, caparbio e ribelle.

Aurora e Giovanni, due vite che si incontrano un giorno d’estate, accomunate dallo studio della filosofia e dagli ideali politici, e che si uniscono inevitabilmente e per sempre qualche mese dopo, con la nascita della piccola Mara. Mara sarà l’elemento che impedirà ad Aurora e Giovanni di perdersi, sarà ciò che li riporterà insieme e che terrà vivo un legame sempre più labile.

Le vite di Aurora e Giovanni appaiono semplici, senza la preoccupazione di dover davvero lavorare per mantenersi, grazie alle due famiglie alle spalle. Ben presto però la lotta politica, i rimpianti, i fallimenti, la droga, la malattia, entrano nella “casa in miniatura” condivisa dalla giovane coppia e colmano ciò che non viene riempito da amore e condivisione. Giovanni si ritrova intrappolato in una vita che non ha realmente scelto, sente il bisogno di allontanarsi da moglie e figlia, di impegnarsi politicamente, di trovare la propria strada. Il suo entusiasmo è frenato però, suo malgrado, dal luogo in cui vive, ai margini della lotta politica, e dai compagni di cui si circonda, un gruppo di cui non farà mai veramente parte.

L’atmosfera iniziale di Gli anni al contrario è spensierata e ottimista, venata di entusiasmi per i nuovi movimenti politici. Nel corso del tempo viene rimpiazzata da malinconiche attese e riflessioni disilluse, alleggerite di tanto in tanto dal candore di Mara, che non perde mai l’innocenza dell’infanzia. Terminando la lettura, dopo aver accolto un finale prevedibile, ci si ritrova in bilico tra una cupa rassegnazione e una rinnovata speranza.

Approfondimento:

Gli anni al contrario è il primo romanzo di Nadia Terranova. Il suo stile lascia inizialmente perplessi: nel giro di qualche pagina l’autrice delinea i personaggi – il loro carattere, il loro passato e il loro presente – senza dare davvero tempo al lettore di assimilarne le caratteristiche e di rendersi conto del passare del tempo. Abituatisi alle descrizioni abbozzate e ai dialoghi non più lunghi di tre, quattro frasi, però, il romanzo si legge piacevolmente, pur con l’insorgere, qua e là, di qualche interrogativo e del desiderio di poter rallentare, almeno un po’.

In un centinaio di pagine si vivono dodici anni: la storia avanza velocemente, come fosse raccontata da qualcuno che non può soffermarsi su inutili dettagli, che ha fretta di arrivare al dunque. Il “dunque”, però, fatica ad arrivare: non esiste un vero climax nel racconto, le vicende scorrono appiattite, presentate troppo brevemente per riuscire realmente a coinvolgere. Gli avvenimenti storici sono solo accennati: ci si muove tra il 1977 e il 1989, consapevoli di uno sfondo politico e sociale problematico, ma senza arrivare ad approfondire i particolari.

Gli anni al contrario mi ha incuriosito, ma non entusiasmato, anche se nel complesso l’ho trovato, alla fine, migliore di quanto mi fossi aspettata dopo aver letto le prime pagine. Quasi senza accorgersene, a causa della velocità del racconto, si viene a contatto con problematiche sociali forti (quali la droga e l’aids) che innescano perlomeno una veloce riflessione. Nadia Terranova sceglie di non sottolineare giudizi o moralismi, presentando semplicemente i fatti, le scelte dei personaggi e le conseguenze che ne derivano.

La brevità del romanzo può essere considerata sia un difetto che un pregio: da una parte preclude approfondimenti e un profondo coinvolgimento emotivo, ma dall’altra permette tranquillamente di arrivare in fondo in un’unica serata. Lo consiglierei a chi ha voglia di arricchire la propria lista di letture con qualcosa di semplice ma, in fondo, non scontato.

Chiara Foscarin

Nadia Terranova

adia Terranova (1978) è nata a Messina e vive a Roma. Tra i suoi libri, Bruno. Il bambino che imparò a volare (Orecchio Acerbo 2012, illustrazioni di Ofra Amit) che ha vinto il Premio Napoli e il Premio Laura Orvieto ed è stato tradotto in Spagna. Collabora con «IL Magazine» e «pagina99». Gli anni al contrario (Einaudi Stile Libero 2015) è il suo primo romanzo.

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