Recensione di I diavoli di Guido Maria Brera

Creato il 06 agosto 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Voto:
Informazioni sul libro
Titolo:Guido Maria Brera
Pubblicato da:Rizzoli
Genere:Finanza
Formato e pagine:
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Lui è il migliore, Massimo, l’italiano, un potere enorme nel campo della finanza. A capo della fixed income Europa gestisce e manipola le vite di molte persone. Un uomo con delle regole precise, una vita perfetta, una famiglia perfetta. Ma all’improvviso qualcosa scatta nella sua testa, nel suo cuore, e la mancanza di ossigeno lo porterà alla scoperta di un nuovo mondo, una nuova vita. Tutto il suo “Mondo” entra in crisi e sarà lui a trovare la via d’uscita, partendo da se stesso. Una Fenice.



Un match. L’inizio de I diavoli si apre con una partita a tennis tra Massimo e il suo capo Derek. Una partita del destino che porterà Massimo ai più alti livelli della finanza mondiale. Un mondo perfetto, il suo, ma in realtà è solo un’illusione. Il suo lavoro consiste nello smerciare un’illusione, ma di fatto la sua vita ne viene risucchiata in un mondo irreale, fatto di silenzi, di parole viscide, dette e non dette che condizionano i comportamenti, le scelte e le vite.

Il contesto che fa da sfondo è la crisi mondiale che attualmente l’Europa e il mondo stanno vivendo e, nonostante i numerosi tecnicismi che ne rendono ostica la lettura in più punti, leggerne i meccanismi nascosti incute una certa angoscia. Da lettori di diventa parte del romanzo, si vive la storia con apprensione e si vive anche la crisi personale del protagonista, scoprendone la sua interiorità. È una guerra in parallelo, una guerra silenziosa che lascia indietro molti caduti, pezzi di vite che si spezzano o si abbandonano. Una storia attuale, immagine riflessa di quello che può succedere da qui a breve, o che forse stiamo già vivendo, sia nella società sia nel nostro quotidiano.

Ma quando tutto sembra già scritto e deciso, si apre la possibilità per una nuova vita, dove ogni azione è frutto di scelte volute e non dettate dalla fortuna. “La fortuna non esiste” è il motto che ricorre spesso nel testo. Tutto si muove per una causa precisa, portando con sé delle conseguenze.

Il valore delle cose va capito prima degli altri, solo così si può vincere.

Ed ecco la rinascita. Come una Fenice, lottando con il proprio passato e i propri fantasmi, Massimo arriva alla scoperta dei valori più profondi, riesce a guardare oltre le sue ossessioni e a riscoprire il valore del suo tempo. La felicità è un’idea semplice.

Nonostante I diavoli non rientri nei miei generi preferiti di lettura, ho apprezzato la sequenza di narrazione del racconto e il carattere dei suoi personaggi, ben costruiti e interiorizzati. Nella frenesia del mondo contemporaneo, la ricerca del proprio Io è davvero un atto di coraggio, per cui ho apprezzato il voler sottolineare da parte di Guido Maria Brera questo aspetto importante della vita di ognuno, prima che sia troppo tardi.

 Approfondimento

Guido Maria Brera è un finanziere, figlio di un banchiere e tutta la sua esperienza nel mondo della finanza traspare nel suo I diavoli. Anche troppo forse. Per i non addetti ai lavori in alcuni punti del testo occorre necessariamente fare un salto a piè pari o coglierne semplicemente il senso a grandi linee. Le pagine del libro sono anche un’autoanalisi, un’ammissione della stessa crisi provata dall’autore dopo aver raggiunto la vetta del successo.

Corinna Fumo

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Una foto pubblicata da Leggere a Colori (@leggereacolori) in data: 9 Lug 2015 alle ore 06:08 PDT




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