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Recensione di I fantasmi non muoiono mai di Lucia Tilde Ingrosso

Creato il 19 aprile 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di I fantasmi non muoiono mai di Lucia Tilde IngrossoVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Lucia Tilde Ingrosso
Pubblicato da:Laurana
Collana:Rimmel narrativa italiana
Genere:Gialli
in offerta
scontato
Trama:

Un nuovo caso per l'ispettore Sebastiano Rizzo: il ritrovamento di un anello rubato riapre il caso di Valeria Aldobrandi, morta dieci anni prima in un incidente dai contorni sospetti. Un caso difficile, tra fantasmi del passato che ritornano e amori che fanno riflettere.


Un paio di mesi fa siamo stati alla presentazione di questo libro; ne erano usciti una breve cronaca e tanta voglia di leggere, e I fantasmi non muoiono mai non ha certo deluso le aspettative.

Il libro è l’ultimo capitolo di una serie di gialli firmati da Lucia Tilde Ingrosso, giornalista e scrittrice, una serie iniziata con la pubblicazione di La morte fa notizia (Pendragon 2005), sempre ambientato a Milano e avente come protagonista l’affascinante e tenace ispettore Sebastiano Rizzo, che incontriamo anche in questo nuovo episodio, alle prese, questa volta, con la riapertura di un caso chiuso e catalogato come suicidio da dieci anni: il ritrovamento di un anello rubato a Valeria Aldobrandi, morta in un incidente stradale dai contorni sospetti a Nizza un decennio prima, riporta sotto i riflettori la famiglia del vecchio Aldobrandi, colpita anche da un altro lutto, quello del figlio Vittorio, ucciso pochi anni dopo la morte della madre (l’uccisione del ragazzo è al centro di un altro libro della serie firmata dalla Ingrosso: A nozze con il delitto). A partire da questo anello, la storia della famiglia Aldobrandi viene messa sotto la lente di ingrandimento e ne escono particolari inquietanti: se l’incidente in Costa Azzurra non fosse un incidente? E, qualora si trattasse di omicidio, chi poteva volere, e perché, la morte di Valeria? Che la sua morte sia collegata a quella del figlio Vittorio?

Le domande a cui Rizzo e la sua squadra (formata dal “buon” De Carlo e da Roberta) devono dare una risposta sono innumerevoli: un’indagine molto ben costruita, che tiene il lettore sospeso nella formulazione di ipotesi, porta alla scoperta di volti inaspettati delle persone coinvolte. E non solo nel caso. Anche la vita di Sebastiano Rizzo, a mio avviso un personaggio psicologicamente costruito molto bene, mostra la stessa dicotomia: l’ispettore tutto d’un pezzo sul lavoro è anche l’uomo fragile e indeciso nel rapporto con Viola, e quello tentato e titubante con Roberta. Tutto gioca su questo contrasto verità apparente-verità vera, che Rizzo ha il compito di svelare e che dà al testo un forte grado di verosimiglianza.

A giustificare il fatto che non ho dato il massimo delle stelle disponibili, ci sono due cose da dire. Anzitutto il numero elevato di personaggi: secondo me alcuni di loro potrebbero essere eliminati senza che il testo ne risenta, soprattutto all’inizio, quando si tende un po’ a perdere il filo del discorso nel tentativo di capire chi sia il personaggio di cui si sta parlando. Credo che l’autrice abbia intuito la cosa, e ha prontamente posto in apertura di testo un elenco descrittivo dei personaggi. La seconda pecca, invece, non è imputabile all’autrice: al di là dei refusi, che comunque sono pochi, talvolta sono venuti a mancare gli interlinea di separazione tra una scena e l’altra. Per quanto continuando la lettura si capisca che la scena descritta non è più quella precedente, per il lettore questa omissione del taglio di scena è destabilizzante e disturba una lettura che vuole essere, anche per le caratteristiche proprie del testo, serrata e fluida.

Per concludere, con un linguaggio semplice e una scrittura estremamente scorrevole, che tiene il lettore ancorato alle pagine, sempre in bilico tra ciò che appare e ciò che è, I fantasmi non muoiono mai tocca sfumature pirandelliane nel mettere così chiaramente in luce come dietro la bella e rispettosa facciata che le persone mostrano, si nascondano sempre dei fantasmi che, a quanto pare, non muoiono mai.

Approfondimento

Un’analisi a parte meritano le donne del romanzo. Come già Adele Marini (giornalista specializzata in cronaca nera e giudiziaria e scrittrice di gialli) aveva messo in luce durante la presentazione, le donne che incontriamo lungo il libro sembrano forti, decise, quasi imperturbabili, ma che non mancano di mostrare, agli occhi del lettore (e non degli uomini al loro fianco), anche le loro debolezze. Le tre donne protagoniste, Viola Alberici, Valeria Aldobrandi e Roberta Gualandri sono ritratti, realistici e raffinati, di donne moderne: nessuna dama ottocentesca dedita a soddisfare ogni esigenza del marito, ma donne poliedriche, che fanno errori e tradiscono, che si fanno travolgere dai sentimenti o dal semplice atto sessuale, ma che sanno anche rialzarsi e amare, fare progetti e dare tutte loro stesse in ciò che credono. Donne del nostro tempo, donne reali. Donne, con la D maiuscola.

Che altro dirvi, cari lettori, se non consigliarvi di leggere questo libro?! Anzi, perché non partire dall’inizio e leggere l’intera serie?

About Lucia Tilde Ingrosso

Lucia Tilde Ingrosso è autrice della serie mistery dell’ispettore Rizzo (La morte fa notizia, A nozze col delitto, Io so tutto di lei, Nessuno, nemmeno tu), pubblicata da Kowalski e Feltrinelli UE. Tra i suoi libri: Uomo giusto cercasi (Piemme); Curricula ridicula (Rizzoli);

Camera con svista: quello che gli agenti immobiliari non dicono (Bur), sotto lo pseudonimo Assunta Di Fresco. Per Newton Compton ha pubblicato 101 cose da fare in gravidanza e prima di diventare genitori e 101 cose da fare in Lombardia almeno una volta nella vita.




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