Recensione di Ian Delacroix di A Season in Carcosa di A.A.V.V.
Da Alessandro Manzetti
@amanzetti
Lo scrittore e amico Ian Delacroix torna su uno dei miei media per proporci una interessante recensione. Dopo averci presentato più di un anno fa Canti di un sognatore morto di Thomas Ligotti (qui trovate la sua recensione) questa volta Ian, lettore attento e esigente, ci propone una raccolta di racconti curata da Joe Pulver, A Season in Carcosa (Miskatonic River Press, 2012). Trovo davvero eccellente la sua scelta, che ho piacere di comunicare non solo per la alta qualità del progetto, ma anche per la presenza tra i protagonisti di diversi amici che stimo molto e con i quali ho avuto piacere di collaborare e scambiare idee: dal curatore stesso, Joe Pulver, a due degli autori presenti nella raccolta, Allyson Byrd e John Langan, fino a Daniele Serra, che ha realizzato la splendida illustrazione di copertina. Ma andando oltre i grandi nomi presenti, questo progetto è affascinante per l'anima che lo guida e lo ispira.
I racconti di A Season in Carcosa sono dedicati al Re in Giallo (1895), il capolavoro di un maestro del fantastico come Robert W. Chambers. I mondi oscuri e alieni della fantastica Carcosa di Chambers ispireranno profondamente H.P. Lovecraft, le atmosfere di orrore cosmico delle sue opere, l'uso dell'escamotage del pseudobiblon che porterà al celebre Necronomicon. Nel Re in Giallo di Chambers si trovano tracce di Edgar Allan Poe, specie per il plot e le metafore del racconto La Maschera della Morte Rossa (The Mask of the Red Death, 1842), e di Ambrose Bierce, dal quale Chamber eredita il nome della città di Carcosa, dal breve racconto Un cittadino di Carcosa (An Inhabitant of Carcosa, 1886). Per Ambroce Bierce, grande anticipatore di molti temi della narrativa di genere, se siete curiosi potete leggere questa mia recensione del suo celebre racconto La Morte di Halpin Frayser (The Death of Halpin Frayser, 1891). Tornando alla raccolta A Season in Carcosa e ai mondi di Chambers, lascio la parola a Ian Delacroix, che ci racconta la sua esperienza di lettura:
A Season in Carcosa: Recensione a cura di Ian Delacroix
Non è semplice spiegare cosa abbia significato per me Il Re in Giallo. Non mi riferisco al vero libro, ma al testo immaginario, evocato da quelle quattro singole parole. Come per I Canti di Maldoror di Lautremont e Malpertuis di Jean Ray ho impiegato un decennio per impossessarmi di una copia di quel libro, nel frattempo avevo costruito una serie di mondi e storie attorno, fantasticando sugli infiniti contenuti e promesse. Si può dunque ben capire come mi sarebbe piaciuto essere presente in questa di raccolta, dedicata a Chambers e al suo testo e dare il mio contributo.
In ogni caso, anche solo da lettore, l’esperienza si è dimostrata un viaggio che valeva la pena di intraprendere. Non è comune trovare un’omogeneità e qualità media così elevate in volumi del genere, ma questa non è una raccolta comune, a partire dalla scelta del testo e dell’autore da omaggiare.
Le atmosfere di Chambers vengono ricreate e trasposte su altri scenari, insospettati: ed ecco così che abbiamo spettacoli televisivi deviati con bambini che indossano maschere, musiche che mettono in scena quello che un testo proibito suggerisce, il segno giallo che percorre le strade di Parigi e New York. E tutto il campionario di figure, simboli e prospettive così evocativi: ritroviamo così Cassilda, le Iadi, Castaigne, il lago Hali dalle acque nere e, ovviamente, la perduta Carcosa, già narrata da Ambrose Bierce e portata al massimo splendore evocativo da Chambers.
Joseph Pulver, attento burattinaio che si è premurato di dar vita e curare questo splendido teatro narrativo, non solo ha curato l’editing del testo, ma è presente con un suo contributo che, con sapienza, traccia un filo sottile nella narrativa di genere. Il suo racconto infatti è un omaggio a un altro maestro, Karl Edward Wagner, che diviene niente meno che il protagonista della sua storia, in compagnia dell’onnipresente Cassilda, e non si può non pensare al suo racconto, The River of Night’s Dreaming, in cui Wagner celebrava Chambers, con riferimenti espliciti a Camilla e (ancora lei) Cassilda.
Gli altri attori, che contribuiscono con le loro visioni a impreziosire la raccolta?
Da nomi affermati come Laird Barron agli astri nascenti canadesi, Simon Stranzas (meraviglioso il suo Beyond the Banks of The River Seine, in cui il Re in Giallo viene trasposto in musica) e Richard Gavin, passando per nomi noti (almeno per il mercato americano) e meno noti.
L’illustratore, che ha contribuito a donare magia al libro con la propria prospettiva, realizzando la copertina?
Il nostro Daniele Serra, sempre più a suo agio in territori del genere.
La Miskatonic River Press ha dato alle luce un volume evocativo, curato e prezioso, che richiama lo splendore di testi del passato, e già un altro gioiello si preannuncia alle stampe, un altro volume nel quale avrei donato volentieri un mio contributo e visione: The Grimscribe’s Puppets omaggio alla poetica di Thomas Ligotti. Ancora una volta la cura dell’editing sarà affidata a Joseph Pulver e la copertina opera di Daniele Serra.
E’ tempo di immergersi in nuovi sogni e seguire The River of Night’s Dreaming…
Ringrazio Ian per questa preziosa segnalazione di un libro che sicuramente non bisogna perdersi, aspettando con curiosità il nuovo progetto di Joe Pulver, The Grimscribe’s Puppets. Per chi non conosce Ian Delacroix, alla fine dell'articolo trovate un suo breve profilo. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è Il Grande Notturno (Edizioni XII, 2011), ma come mi ha confidato l'autore, presto sarà pubblicato negli Stati Uniti un suo racconto in una antologia weird. Un 2013 che offrirà qualche occasione per cominciare a vedere all'opera autori italiani di genere sul mercato internazionale, Ian e la sua pubblicazione statunitense, ma anche Samuel Marolla, che tra qualche giorni esordirà con Black Tea and other tales (Mezzotints Ebook) del quale mi sono occupato direttamente. Ma prima dell'estate, e questa è una anticipazione, un altro grande autore italiano come Danilo Arona approccerà il mercato estero con un racconto tradotto da Sergio Altieri. Un progetto che riguarda sempre Mezzotints Ebook, del quale però non posso dirvi di più in questo momento.
Sopra trovate l'illustrazione realizzata da Daniele Serra per A Season In Carcosa. Fresco vincitore del British Fantast Award come Best Artist e del premio This Is Horror come Artist of the Year. Parlando di autori e artisti italiani che si danno da fare all'estero l'esperienza di Daniele Serra è davvero illuminante. Daniele da tre anni ormai è protagonista di grandi progetti internazionali di genere, e la sua illustrazione per A Season in Carcosa è solo uno dei tanti esempi. Sul suo sito web potete ammirare le tante opere realizzate. Un piacere poter elencare le prime esperienze del talento italico di genere, sia nella letteratura che nell'artwork, fuori dai confini nazionali. Ma bisogna ancora darsi molto da fare.
A Season in Carcosa (2012 - Miskatonic River Press)
a cura di Joe Pulver
illustrazione di copertina di Daniele Serra
I racconti:
Joel Lane "My Voice is Dead"
Simon Strantzas "Beyond the Banks of the River Seine"
Don Webb "Movie Night at Phil's"
Daniel Mills "MS Found in a Chicago Hotel Room"
Gary McMahon "it sees me when I’m not looking"
Ann K. Schwader "Finale, Act Two"
Cate Gardner "Yellow Bird Strings"
Edward Morris "The Teatre & Its Double"
Richard Gavin "The Hymn of the Hyades"
Gemma Files "Slick Black Bones and Soft Black Stars"
Joseph S. Pulver, Sr. "Not Enough Hope"
Kristin Prevallet "Whose Hearts are Pure Gold"
Richard A. Lupoff "April Dawn"
Anna Tambour "King Wolf"
Michael Kelly "The White-Face at Dawn"
Cody Goodfellow "Wishing Well"
John Langan "Sweetums"
Pearce Hansen "The King is Yellow"
Laird Barron "D T"
Robin Spriggs "Salvation in Yellow"
Allyson Bird "The Beat Hotel"
Ian Delacroix è da diversi anni tra i protagonisti nell’underground
letterario dark-horror italiano, che l’ha visto collaborare in qualità di
redattore e articolista con diversi tra i maggiori siti di genere (The Gate - il
Cancello, Scheletri, LaTelaNera) e con la rivista Necro. Lavora anche come
editor e traduttore freelance. Esordisce con la raccolta di poesie Erato
Svelata nel 2004; nel 2007 escono autoprodotte due sue raccolte di
racconti: (De) Composizione di Viole ed Epifanie. Con Edizioni XII
pubblica nel 2007 la raccolta di racconti Abattoir ed è tra gli autori
delle raccolte TaroT - Ludus Hermeticus (2007) e Archetipi
(Edizioni XII 2009). Nel 2010 ha contribuito alla raccolta
Carnevale (Edizioni XII) con la traduzione del racconto di
Michael Laimo e con una cornice narrativa; il suo ultimo romanzo è Il Grande Notturno. (Edizioni XII 2011). Nel corso del 2013 un suo racconto sarà pubblicato in una raccolta edita negli USA.
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