Recensione di Il giorno dei colombi di Louise Erdrich

Creato il 28 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

5 Flares 5 Flares × Il giorno dei colombiLouise Erdrich
Pubblicato daFeltrinelli
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:I narratori
Genere:Romanzo Storico
Pagine:
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La trama:
Una famiglia intera viene sterminata ad eccezione di una bambina.  Partendo da questa strage, si diramano mille e altre storie che si combinano e si intrecciano tra di loro trasformando e compromettendo per sempre la vera realtà dei fatti.
 

Siamo negli stati settentrionali d’America, più precisamente nel Nord Dakota, dove una piccola ragazza di nome Evelina e suo fratello Joseph trascorrono le giornate senza televisore ascoltando le storie del nonno Mooshum.
Fin qui tutto ok, se non fosse per il continuo connubio di storie, di periodi, personaggi e toni differenti. Da una parte abbiamo la prima narratrice, Evelina; la vediamo crescere e affrontare i primi amore, le prime esperienze e l’adolescenza. Di pari passo si articolano in forme di storie i vari ricordi del nonno, il quale interviene come nuova voce narrante. Qui il timbro della narrazione si modifica e assume una caratteristica tipicamente anziana. Mooshum adora raccontare di episodi dove lui è il protagonista; dal suo primo vero e infinito amore, alla sua opposizione alla fede, fino ad arrivare agli eventi che lo videro colpevole e condannato ad impiccagione, insieme ad altre 3 persone, dello sterminio di una famiglia.

Come se non bastasse questo. a rendere tutto ancora più disordinato, all’improvviso, arriva un nuovo narratore, il giudice Antone Bazil Coutts, nuovo marito della zia di Evelina, Geraldine. La sua storia sembra distaccata dalle altre; la vita con sua madre, il lavoro al cimitero per coprire la sua relazione segreta con una dottoressa, Cordelia, molto più grande di lui, e, infine, il suo lavoro da giudice e il matrimonio con Gerladine, sembrano far parte di un altro libro, alla fine però scopriremo che, con molta forza da parte del nostro cervello per ricordare nomi e vicende, tutto potrebbe combaciare.

E si, ho detto proprio combaciare, perchè l’autrice, fino all’ultimo punto, si impegna nel far vivere il lettore in una completa sensazione di vago e sospeso, continuamente alla ricerca di quello che può essere il filo conduttore di tutta la trama.

Mi spiace ma dovrai arrenderti perchè Il giorno dei colombi può benissimo essere definito un libro con storie su storie su storie esposte come i mille colori di un dipinto, dove, solo se si ha la costanza e la voglia, si può riuscire a scrutare il quadro intero. Anche se le parole non sono ricercate ma abbastanza formali (a volte compaiono termini tipicamente indiani), la narrazione sembra procedere a grossi blocchi segnati da atmosfere ora tristi e quasi opprimenti, ora più serene e umoristiche. Con capitoli e storie che si alternano e si intrecciano senza nessuno schema logico e con notevoli cambi di narratore (introdotti dal titolo dei capitoli), la lettura del romanzo può apparire difficoltosa e già dalle prime pagine si è presi da una sensazione di confusione che accompagna quasi per tutta la lettura. Consigliato solo a chi, invece, è un amante dello stile particolare e assolutamente originale della Erdrich.

Claudia Pomponi



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