come promesso, oggi il blog riprende la sa ordinaria attività :D
Voglio recensirvi oggi una delle ultime uscite per Fazi Editore, l'ultimo libo di Marta Dionisio, intitolato il sogno di Jessica.
Il romanzo è il seguito di Lo specchio di Beatrice, che vi ho recensito QUI un po' di tempo fa.
Il secondo volume di questa duologia è uscito per Fazi/Lain lo scorso 23 Maggio, le pagine sono 340 e il prezzo è di € 14,50 per la versione cartacea. L'ebook costa invece € 4,99.
A Jessica, 18 anni appena compiuti, un fidanzato maldestro e 922 amici su Facebook, è successo qualcosa di incredibile, ma non può raccontarlo a nessuno o finirebbe dritta dallo strizzacervelli, come vorrebbe sua madre. Grazie a uno strano specchio, misteriosa porta tra epoche, ha vissuto alcuni mesi nel 1943 prendendo il posto (e il corpo) di Beatrice, fiera erede di una famiglia nobile, mentre nel 2011 Beatrice prendeva il suo. È uno "scambio culturale" bizzarro: da una parte Bea, che impara a fare shopping, a ballare la dance e a destreggiarsi tra interrogazioni e appuntamenti, dall'altra Jess, che nell'Italia occupata dai tedeschi deve fare i conti con i bombardamenti degli Alleati e con i rastrellamenti dei nazisti. Quando alla fine Bea rompe lo specchio e le due ragazze tornano ciascuna nel proprio mondo sembra tutto finito, ma non è così. Jess comincia ad avere strane allucinazioni, vede persone conosciute nel passato vagare come fantasmi nel presente. Colta da un brutto presentimento, ritrova il fratello di Beatrice, Andrea, ormai ottantenne, ed è proprio lui a svelarle la verità: nel 1943, poco prima della fine della guerra, Beatrice è stata uccisa. Ma Jess non si dà per vinta, forse esiste un modo per mettersi in contatto con la sua amica e avvertirla del pericolo che corre...
LA MIA OPINIONE
Tra i difetti che avevo trovato al primo romanzo della duologia, c'era un finale troppo affettato.
Era evidente che ci fosse qualcosa che non era completamente a posto, che qualcosa ancora dovesse succedere e dovesse risolversi definitivamente.
Da quando Jessica è tornata nel suo corpo, nel 2011 è tormentata da incubi e allucinazioni che la trasportano ancora nel 1943, e non riesce a trovare una soluzione.
Proprio per questo tenta i tutti i modi di rintracciare Beatrice ed i suoi fratelli, tentando di scoprire quale sia stata la loro sorte.
Il primo che riesce a rintracciare è Andrea, il fratello maggiore di Beatrice, e con una scusa gli chiede di parlare dei suoi ricordi della guerra. E' così che Jess scopre che Beatrice è morta nel 1944, durante un attacco nel campo medico in cui lavorava come infermiera.
La ragazza non riesce a darsi pace, e crede che se lo specchio non fosse stato distrutto, Beatrice potrebbe salvarsi.
Nel frattempo, nel 1943, Beatrice, ancora ignara del suo destino, continua a lavorare in un campo medico. Conosce Alex, il soldato tedesco che Jessica aveva conosciuto in paese, e i due cominciano una relazione fatta di alti e bassi a causa delle evidenti problematiche che la guerra ha portato.
E' la stessa Beatrice che pentita di aver rotto lo specchio tenta di ripararlo e mentre Jessica cerca a tutti i costi di contattarla attraverso lo specchio della nonna, le due finalmente si ritrovano.
Jess ovviamente non esita ad avvertire Beatrice che corre un enorme pericolo, e la avverte che anche Andrea verrà catturato e ferito. Al contrario di quanto tutti si aspetterebbero, però, Beatrice non esita a scaricare tutto il peso della questione su Jessica, e in un attimo le due ragazze si scambiano di nuovo.
prigioniera di nuovo nel corpo di Beatrice, Jessica non esiterà un attimo ad imbastire un piano per poter salvare la vita sia di Beatrice che di Andrea, dimostrando un grande coraggio.
Ho trovato questo libro un ottimo seguito, anzi, penso che questo volume, stilisticamente parlando, sia molto migliore del primo.
E' evidente che l'autrice ormai ha acquisito una certa dimestichezza sia nel gestire i suoi personaggi che nell'approfondire le loro personalità, anche se ancora non abbiamo grandi livelli di introspezione.
Tuttavia ho apprezzato il romanzo anche per questo, poiché l'autrice si è concentrata molto di più nella descrizione delle vicende in sé che non dei personaggi, e conoscere i personaggi attraverso quello che fanno sicuramente è molto più interessante.
Come per l'altro romanzo, anche questo scorre molto velocemente, le vicende si incatenano alla perfezione nella'alternanza dei punti di
vista di Jessica e Beatrice.
Anche stavolta ho apprezzato molto di più Jessica come personaggio, che dimostra di aver veramente imparato dalla sua esperienza nel passato, mentre Beatrice non vede l'ora di sfuggire alle sue responsabilità e scappare dalla guerra. Certo, probabilmente anch'io sarei scappata alla prima occasione dal pericolo costante, ma il coraggio di Jessica è sicuramente da apprezzare.
Quello che ogni tanto mi ha fatto storcere il naso, leggendo questo romanzo, è stato il fatto che fin troppo spesso le protagoniste cambiano idea su qualcuno/qualcosa. Ad esempio Jessica dice di amare Andrea, ma un attimo dopo averglielo detto dice che le manca Matteo e si è pentita di non avergli detto che lo ama anche lei. Oppure ad un certo punto Beatrice ha difficoltà con la Filosofia, ma dice che la professoressa le ha detto che se recupererà non avrà il debito. Ma Jess fa l'ultimo anno, e all'ultimo anno non si danno debiti...a meno che io non abbia frequentato il liceo troppo tempo fa.
A parte questi difettucci, sui quali si può più o meno passare, il motivo per cui anche stavolta ho apprezzato il romanzo è stato il fatto che offre una prospettiva diversa sulla storia, raccontata da una ragazza giovane e sicuramente in un modo intenso ma allo stesso tempo semplice e leggero.