Recensione di L’architettura segreta del mondo di Susanna Raule

Creato il 11 gennaio 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Susanna Raule
Pubblicato: Salani
Genere: Noir
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio sintetico:


La strana morte di una turista inglese scuote dal torpore delle sue sventure l’eccentrico commissario Sensi e lo porta, con una solerzia per lui inedita, ad approfondire i retroscena di quello che a lui non pare potersi archiviare come un banale incidente. Un giallo avvincente che, senza mai far mancare un irresistibile, cinico, sarcasmo dello sbirro più gotico d’Italia, si insinua nelle pieghe più oscure dell’animo umano, tra sesso, pornografia, violenza sulle donne e con un pizzico di esoterismo; può la crudeltà umana essere peggio del demone infernale che accompagna il commissario Sensi?

Nel L’architettura segreta del mondo, terza avventura del commissario Ermanno Sensi firmata da Susanna Raule, la torrida estate spezzina viene turbata dalla strana morte di una turista inglese annegata in pochi centimetri d’acqua. Un banale incidente, seppur sospetto, non sembrerebbe bastare a far emergere un’alacrità latitante nel commissario goth della Squadra Mobile di La Spezia, noto fra i colleghi per la sua tendenza allo “scarica barile” quando si tratta di lavoro. Eppure, spiazzando tutti, dal suo vice Tudini al questore Salvemini, Sensi subodora qualcosa di più in quella morte e si incarica di approfondire le indagini; un losco presagio che trova conferma quando, il giorno successivo, anche il compagno della turista inglese viene trovato senza vita ma senza alcun segno di violenza. Epidemia? Banale avvelenamento? Delitto passionale? Gli intrecci amorosi della coppia possono forse solleticare le pruriginose fantasie del commissario, ma il suo “demoniaco” istinto lo convince che dietro a queste morti c’è molto, molto di più. Ed è qualcosa – letteralmente – per stomaci forti.

Comincia così un’avvincente indagine tra la Liguria, la “very british” Cambridge e la Sicilia, che porta Sensi, la nemica – amica ispettrice Riu ed i loro compagni di (dis)avventura a vederne di tutti i colori, con sfumature tendenti al rosso inferno ed al nero tenebra; un giallo – noir dove niente è come sembra ma, se immaginate male, sappiate che finirà molto peggio. Non rimane che prepararsi a seguire questi personaggi, tutti a modo loro irresistibili. Un avviso: il commissario Sensi gradisce il nero. Armatevi come lui, sprezzanti dell’afa estiva, di anfibi, occhiali neri da saldatore e di una collezione invidiabile di t-shirt dei migliori gruppi dark-wave anni ’80. Ah, un’ultima cosa: se volete che la vostra conversazione con il commissario sia un minimo produttiva, fatevi sempre trovare armati di una Red Bull pronta da offrirgli.

Riuscirà il commissario Sensi, in questa nuova indagine, a convivere con il proprio demone infernale? Potrà, questo mostro caratterizzato secondo l’iconografia classica, con corna e zoccoli caprini, rivelarsi quasi mansueto rispetto a quello che di peggio gli uomini possono fare?

L’architettura segreta del mondo ripropone il seducente, anticonformista e spiazzante commissario Sensi, dopo l’esordio de L’ombra del commissario Sensi e Satanisti per bene, questa volta alle prese con un’indagine che tocca le peggiori nefandezze e morbosità di cui l’uomo è capace. Susanna Raule muove i fili dei suoi personaggi tra Italia ed Inghilterra, mixando con sapienza l’irresistibile tagliente umorismo dello sbirro protagonista con i temi “pericolosi” del sesso violento e della pornografia, riuscendo con rara sensibilità a descrivere i dettagli più crudi senza mai diventare morbosa. Il commissario Sensi, lo sbirro dark dalle priorità morali sballate, disposto anche a sedurre e corrompere per raggiungere i suoi obbiettivi, è costantemente accompagnato da una latente vulnerabilità che fa pensare alla “doppia faccia” presente in ognuno di noi. La parte demoniaca di Sensi (reale o inconscia, questo è un dubbio che verrà lasciato all’interpretazione del lettore) prende il nome di Astaroth, si intreccia con le oniriche avventure dello sbirro nei festini satanici di un nobile veneziano del XVIII secolo ed emerge nei stupendi dialoghi con il suo atipico analista di fiducia, il libraio esperto di esoterismo Levi.

Il cinismo pungente e lo spiazzante humor del commissario risaltano in tutto il loro valore nell’altalenante relazione con l’ispettrice Riu. Proprio lei, la più grande detrattrice di Sensi, colei che lo ribattezza Batman per il suo eccentrico abbigliamento gothic-dark e lo critica con disappunto per il suo patetico atteggiamento da eroe romantico adolescenziale, finisce nel vortice del suo irresistibile fascino. In una relazione giocata sul lancio di continui messaggi contrastanti, tutta “vorrei essere superiore ma non vedo l’ora che mi porti a letto”, le vicissitudini ed i dialoghi tra i due personaggi sono la nota rosa che non rischia mai di diventare stucchevole, ma anzi riesce a sdrammatizzare anche le situazioni più tese. Lo stesso si può dire anche della esilarante collaborazione con l’ispettore Rana, lo sbirro nerd della polizia postale. In altre parole, un’altra nota di merito ad un romanzo costruito in maniera egregia.

Approfondimento

Susanna Raule, con il suo commissario Sensi, è stata davvero una bella scoperta. Chi ha già avuto occasione di leggere gli episodi precedenti non potrà perdersi questa nuova avventura del gotico sbirro, ma anche chi ancora non ha avuto occasione di farlo potrà benissimo godersi appieno questo romanzo, salva poi l’irresistibile voglia di recuperare gli antecedenti. Le quattrocento pagine scorrono senza fatica, intrigano il lettore e lo invogliano ad arrivare all’esito dell’indagine. Gli amanti del genere non potranno non amare alla follia il commissario Ermanno Sensi, ma possono coinvolgere anche chi non respira solo l’inchiostro di genere noir. Ogni tipo di spoiler sul finale è vietato. Quello che si può dire è che il sentimentalismo della conclusione, forse, può fare storcere il naso agli accaniti amanti del thriller più crudo. Ma date fiducia alla Raule, sarà ben riposta. Sa scrivere bene, è efficace nell’intrecciare con abilità la storia dei protagonisti con l’indagine, tratteggia i caratteri degli stessi con un’accuratezza ed un dettaglio che non possono non far pensare alla sua professione (psicologa e psicoterapeuta) che abbina con quella di scrittrice. Come detto, tra le righe di un giallo avvincente, non mancheranno le riflessioni sulle ombre lunghe che accompagnano i lati oscuri dell’animo umano ed insite, più o meno, in ognuno di noi. In questa torrida, infernale estate con L’architettura segreta del mondo non abbiate paura di addormentarvi sotto l’ombrellone, non succederà. E se anche dovesse succedere, che il demone sia con voi.




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