Recensione di L´ultima neve di primavera di Blanca Busquets
Da Leggere A Colori
@leggereacolori
Tonia scrive. Lo fa per evadere da una vita che non le piace, da un marito che non ha scelto lei, dalle rigide costrizioni sociali che il suo secolo le impone; il suo diario di ricordi e di sofferenze, di speranze e di scoperte, lo custodisce la cavità dell’albero in giardino. Lali è una ragazzina un po’ strana, che parla poco e legge troppo, nasconde il naso dietro i suoi inseparabili libri che sono la barriera tra lei e quelle ragazzine che a scuola non le danno pace. Cresce in fretta, Lali, trascinando con sé il perenne disinteresse nel parlare e la sua fedele amica immaginaria fino ad un’età preoccupante. Due anime che, a distanza di un secolo l’una dall’altra, sembrano essere così lontane: eppure risultano essere unite da un legame indissolubile, che si concretizza nella forma di un quadro che solo loro riescono a interpretare. Una serie di macchie colorate, astratte agli occhi di estranei, il contatto tra due ere, per le due donne in realtà si traduce nel paesaggio innevato della Carena, quel piccolo paesino tra le montagne che è terra d’origine di entrambe. Tonia e Lali leggono: si rifugiano tra le pagine di un libro per sfuggire all’atrocità del reale, alienandosi dal mondo come solo un artista o un’anima ribelle sa fare, scrivono le pagine di una vita di stenti e dolori che spesso appare insormontabile. Ne L’ultima neve di primavera Blanca Busquets non si limita a raccontare una storia di “vinti”, ma g Continua a leggere