Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Sebastiano Vassalli
Pubblicato: Rizzoli
Collana:Scala italiani
Genere: Romanzo Storico
Formato: Copertina RigidaPagine:
Giudizio:
La campagna novarese, una ragazza e una moltitudine di credenze popolari. La storia di Antonia vittima di false dicerie della gente, accusata di essere una strega e messa sotto processo. Una società dove le superstizioni la fanno da padrone a dimostrazione come l’ignoranza e le malelingue possano risultare pericolose.
Italia, 1600. Un’orfanella viene abbandonata sul torno della Casa di Carità di San Michele fuori le mura di Novara, dove viene accolta e battezzata con il nome di Antonia. Viene allevata nella Pia Casa dalle suore come un’esposta (una figlia del peccato) assieme ad altre ragazze, con una rigida disciplina del convento e della dottrina cattolica.
Antonia diventa la più bella di tutta la casa e all’età di dieci anni viene acquistata dai coniugi Nidasio per andare a vivere con loro ed essere cresciuta come una figlia legittima, cosa alquanto strana a quei tempi poiché solitamente le esposte venivano scelte affinché diventassero delle serve. Antonia abbandona così la sua vita sicura e conosciuta nella Pia Casa e si ritrova a Zardino, un paesino della bassa campagna novarese dove vedrà paesaggi mai visti prima e ne rimarrà affascinata.
È a Zardino che si svolgerà tutta la vita di Antonia, dove incontrerà diversi personaggi e situazioni: il nuovo parroco Don Teresio che ristabilisce la cristianità tra la gente; vedrà il triste ambiente dei risaroli, coloro che lavorano nelle risaie; farà amicizia con Teresina e addirittura incontrerà il suo moroso, Gasparo.
La vita di Antonia scorre piuttosto tranquilla, è una ragazza di buon cuore che però vive in un paese dove regnano la superstizione e la maldicenza, cosicché alcuni suoi comportamenti generano tra gli abitanti del paese credenze e supposizioni di un possibile legame della ragazza con il demonio. Viene accusata di essere una “stria”, una strega, e diventa così protagonista di un processo fasullo che porterà alla condanna della ragazza.
La chimera mi è piaciuto in parte perché da un lato ho trovato molto interessante la storia di Antonia, soprattutto per ciò che ha subito e perché è vissuta in un’epoca totalmente lontana che mi affascina; dall’altro però ho trovato il romanzo piuttosto pesante.
È ricco di particolari e digressioni che tendono a rallentare la lettura e oltretutto spostano l’attenzione da quello che dovrebbe essere il focus della narrazione principale, ossia la vita di Antonia, a descrizioni ed avvenimenti di tutt’altra natura.
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Approfondimento
La chimera è un romanzo storico perciò date, personaggi e ambientazioni sono tutti elementi ben citati. La narrazione segue un ordine cronologico che va dal 1590 al 1610 nel paese di Zardino, ormai scomparso tra il Sesia e il Monte Rosa, nel periodo della dominazione spagnola; infatti non mancano riferimenti a personalità storiche dell’epoca.
Vassalli dispiega la trama su due fronti: c’è la narrazione principale rappresentata dalla vita di Antonia e una secondaria che riguarda tutti gli altri personaggi o avvenimenti presenti nella storia.
La moltitudine di personalità che vivono ne La chimera creano, però, a parer mio confusione e ricordarli tutti è a volte impresa ardua. Inoltre ogni particolare è raccontato in maniera dettagliata risultando a volte anche piuttosto ridondante.
La figura di Antonia, anche se è la protagonista, è debole e poco sentita rispetto a tutto il resto, mostrando come l’intento di Vassalli fosse più che altro mettere in mostra la società del tempo. Infatti la minuziosità nei particolari e nelle descrizioni rende chiari i costumi, le credenze e le usanze dell’Italia del ‘600.
La chimera segue un ritmo lento e poco scorrevole con un linguaggio non molto elevato, intervallato da termini dialettali e frasi in latino. È un romanzo che si adatta perfettamente al suo genere e leggendolo si percepisce come dietro ci sia stato un intenso lavoro di ricerca non solo storica ma anche culturale.
Claudia Capone