Recensione di La gente che sta bene di Federico Baccomo “Duchesne”

Da Leggere A Colori @leggereacolori

17 Flares 17 Flares × La gente che sta beneFederico Baccomo
Pubblicato daMarsilio
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Tascabili Maxi
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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La trama:

Giuseppe Ilario Sobreroni è un uomo d'affari. Una vita di successi per lui: sul lavoro, nella famiglia, nella società. O almeno questo è ciò che pensa tutti i giorni, quando si guarda allo specchio. Poi non sempre le cose vanno per il verso giusto, e anche la gente che sta bene, tante volte, è costretta a fare i conti con cose che non aveva affatto messo in conto. E vedere tutte le convinzioni acquisite col tempo sgretolarsi incredibilmente come un biscotto inzuppato nel latte.

In La gente che sta bene Giuseppe Sobreroni è un avvocato di pseudo-successo della Milano bene. Spocchioso, arrogante, esibizionista, convinto di esser sempre un gradino sopra gli altri, ostenta qualità che neanche possiede, pur di ottenere qualcosa in più. A casa lo aspettano Carla, moglie fin troppo paziente e Giacomino. Martina, la figlia più grande, ormai neanche lo considera, ma il piccolo Giacomo tenta in tutti i modi di attirare le sue attenzioni…ahimé, invano. Al papà infatti non interessano i versi degli animali; preferisce studiare la battuta perfetta da proporre al giornalista il giorno dopo, per l’intervista che verrà pubblicata a breve su una delle più rinomate riviste di settore. Il papà è indispensabile nello studio internazionale in cui lavora. Il papà è famoso, il cellulare gli squilla in continuazione..non vedi, Giacomino? Patrizio Azzesi è il l’avvocato più potente di Milano. Una moglie bellissima, un mucchio di soldi, festini, mille promesse per Giuseppe, che casca nelle sue grinfie senza neanche rendersi conto.

E così vola a Londra per fare colloqui che gli dovrebbero assicurare posizioni assai interessanti per la sua carriera e manda all’aria tutto solo perché assetato di fama. Ma la ruota si fermerà anche per Giuseppe. Verrà ingannato e tradito, ma ingannerà e tradirà a sua volta e, con le conseguenze che ne deriveranno, sarà costretto a smettere di fare lo sbruffone. I suoi stessi passi falsi lo travolgeranno ed una vita che sembrava da tempo decollata e in perfetto volo in un cielo azzurro e privo di nubi, scenderà invece, all’improvviso, in picchiata. Lussi, risate vuote, buon cibo e divertimenti, per il nostro avvocato diventeranno orizzonti lontani mille miglia. Baccomo ci fa scoprire l’altra parte di una medaglia solo apparentemente dorata e luccicante, quando l’arroganza e la sfrontatezza della gente che sta bene, cedono il passo alla fragilità e alla paura. Si, perché in fondo, la vita quando deve colpire non guarda in faccia a nessuno: gli eventi stravolgono perfino il più duro degli uomini.

Che si scopre poi essere il più debole. Lo stile dello scrittore è frizzante, fresco, irruento. I monologhi di Giuseppe, anche se talvolta possono sembrare infiniti, in realtà caratterizzano benissimo il personaggio logorroico con cui abbiamo a che fare, e trascinano col sorriso sulle labbra fino alla svolta di La gente che sta bene. Poi, appunto, è tutta una caduta libera, fino alla fine. La gente che sta bene é un romanzo travolgente che si divora con velocità, interessante perché ci fa conoscere le emozioni di un uomo che fatica a rimanere sulla cresta dell’onda, ma lotta con tutte le forze per non darlo a vedere. E riesce per la maggiorparte del tempo a mostrare solo la sua parte più cinica e millantatrice, senza dare alcun segno di resa. Una storia che ci mostra la parte oscura di un mondo con cui tutti i giorni abbiamo a che fare, perché sono tanti i Giuseppe Sobreroni nella nostra società, tanti quelli che si arrampicano alle pareti della popolarità, alla disperata ricerca di denaro. Baccomo ha saputo descrivere magistralmente una fetta di realtà, magari anche facile da inquadrare, ma non sempre altrettanto facile da capire. E l’ha fatto in modo pungente, sarcastico, con quella punta di amaro che mi fa dire che sì, per me se l’è cavata benissimo.

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