Recensione di La miscela segreta di casa Olivares di Giuseppina Torregrossa

Creato il 26 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

10 Flares 10 Flares × La miscela segreta di casa OlivaresGiuseppina Torregrossa
Pubblicato daMondadori
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Scrittori italiani e stranieri
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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La trama:
Il caffé Genziana é forse il caffá piú buono di Palermo. Poi arriva la guerra, Roberto il suo ideatore muore, la famiglia si spacca, cosí come l´anima di chi resta. Ma non tutto é perduto. Nelle mani di Genziana c´é ancora futuro, e sa di caffé.

Casa Olivares é una trafficata e allegra famiglia di Palermo che si occupa di torrefazione del caffé. Roberto porta avanti l´attivitá con grande passione, il caffé é buono, ha a un gusto particolare, i clienti non mancano e suoi sono i meriti. Casa Olivares é conosciuta anche per un altro aspetto, e il caffé é sempre protagonista ma in un altro verso. Viola, mamma e moglie, ha il dono di leggere nei fondi dei caffé il futuro delle persone e tutto il quartiere dei Quattto Mandamenti si affida a lei. Una caffeomante precisa nelle previsioni, certo, ma anche una donna empatica. Il suo scopo é portare speranza nelle case della gente. E in qualche modo i cuori si riempiono e lei diventa una figura chiave, un punto di riferimento sopratutto per le donne del vicinato. La storia di questo libro narra gli anni antecedenti alla guerra e successivi, raccontandoci le vite dei personaggi che mutano, recise in parte dalla guerra per poi rifiorire piú tardi. La famiglia Olivares si disperderá, Viola e Roberto moriranno in un bombardamento, Mimosa, la piccola e fragile creatura concepita nella vecchiaia non ce la fará mentre Raimondo e Rodolfo fuggiranno per combattere senza lasciar detto nulla senza piú tornare. Tutto il peso della storia, tutte le responsabilitá se le prenderá Giovanni, dipendente storico della torrefazione, esperto tostatore e preparatore del caffé. Lui penserá a mandare avanti l´attivitá che senza Roberto peró ha perso i suoi segreti e produrrá un caffé mediocre. L´erede peró é Genziana, animo forte e robusto, irruente, incosciente della propria sensualitá. Il suo sogno é sempre stato il caffé, ed é stato un sogno proibito. Il padre l´ha fatta studiare che una donna in putìa, in bottega, non ci deve stare. La guerra peró sconvolgerá tutti, anche casa Olivares soffrirá la fame, le lezioni si interromperanno, i bombardamenti toglieranno il respiro, il lutto le forze.

Medoro sará un momento di respiro per Genziana, che apre vivere in catalessi le sue giornate, non si occupa della casa né pensa a lavorare. L´amore le dará speranza, l´amore muove ogni cosa anche quando siamo fermi da tanto tempo. Ma la rivalsa di genziana non sará l´amore, non sará questa la strada verso la felicitá come spesso leggiamo nei romanzi. Giuseppina Torregrossa percorre invece una strada piú soddisfacente e legittima: quella del merito. La guerra é finita, c´é la repubblica e si spera, sopratutto le donne che si stanno ritagliando un´autonomia storica e diritti sacrosanti. Genziana capirá di doversi svegliare dal torpore e accetterá la sfida di riportare la famiglia Olivares sulla bocca di tutti e di riempire di nuovo la bottega di clienti. Dopo una breve parentesi di caffeomanzia infatti, e dopo aver scoperto che non fa per lei, ogni giorno sará speso alla ricerca della miscela che fece del caffé Genziana il piú apprezzato negli anni passati. Con determinazione e senso di responsabilitá la giovane ragazza prenderá in mano le sorti dell´azienda che diventa “Caffè Zauditù”, dará un nuovo taglio al business finendo per trovare quella serenitá mai avuta. Stemperato il carattere e piú bella che mai Genziana trova la sicurezza, la pazienza e le doti di donna matura, completa.

In La miscela segreta di casa Olivares le protagoniste assolute sono le donne. Mimosa, Provvidenza la serva di casa Olivares che merita un futuro come tutte le altre donne, Lalla la consigliera di fiducia di Genziana che saprá indirizzarla verso la direzione giusta, sempre. Poi Alivuzza, che si disfa del figlio per la vergogna e poi capisce che l´amore é la cosa piú importante, e le donne che vanno per la prima volta a votare, forse non tutte sicure, ma piú forti. In questa storia la sensazione é che la Torregrossa abbia voluto conferire alle protagoniste la capacitá del riscatto. Donne sole perlopiú e comunque donne capaci di prendere in mano il proprio destino, di fare squadra a volte e comunque di superare la sofferenza della guerra e i pensieri politici del momento per realizzarsi, per vivere da donne nuove.

La scrittura é molto descrittiva e dolce, suadente. Si fa ampio ricorso al dialetto siciliano che rende la narrazione piú allegra e vivida. Una Palermo immobile, monca, che profuma di caffé a ogni pagina. La guerra é giusto sfiorata, la narrazione probabilmente non vuole essere troppo drammatica o ripercorrere un tema affrontato da molti, é piuttosto lo sfondo su cui cala un sipario pieno di luce e nuove possibilitá. E poi c´é anche l´amore, quello che si frena sul ventre, quello che aspetti da una vita. Al momento giusto, come spesso accade, quando tutto si rimette a posto, e il cuore ha tempo di respirare.

Una piacevole lettura.



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