Recensione di La montagna dell’affido di Riccardo Ripoli

Creato il 15 dicembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Informazioni sul libro
Titolo:Riccardo Ripoli
Genere:Attualitá / Reportage
Formato e pagine: in offerta
Trama:

La montagna dell'affido è un libro scritto da Riccardo Ripoli, fondatore dell'associazione “Gli amici della Zizzi”, che opera nel campo della prevenzione e tutela dei minori, soprattutto attraverso la pratica dell'affido temporaneo.



La montagna dell’affido è un libro scritto da Riccardo Ripoli, fondatore dell’associazione “Gli amici della Zizzi”, che opera nel campo della prevenzione e tutela dei minori, soprattutto attraverso la pratica dell’affido temporaneo. Il libro raccoglie le storie vere di alcuni bambini che Ripoli, nel corso degli anni, ha avuto in affido insieme alla sua compagna Roberta.

L’impianto narrativo si basa sulla metafora della scalata: da qui il titolo. Ci sono situazioni più facili, quasi da pianura, e poi ci sono le vette più impervie, come l’Everest. Indispensabili l’attenzione, il coraggio, la premura nell’affrontare questa scalata insieme ai minori che devono essere tutelati, cresciuti, amati. Sono storie difficili, quelle che Ripoli ci racconta. Senza buonismi – ma anche senza patetismo – ci conduce in luoghi che non vorremo sapere che esistono: in stanze dove i bambini vengono picchiati, in strade in cui sono costretti a distribuire “pacchettini” in cambio di denaro, o chiusi in bagno mentre la madre si prostituisce nella camera accanto..

Vicino a questi bambini ci sono i genitori, spesso violenti, qualche volta semplicemente disperati, in difficoltà. Ripoli non giudica mai: cerca sempre di fare in modo che la nostra attenzione sia puntata sulle necessità dei bambini. Ci sono i casi in cui i bambini dati in affido continuano a vedere i genitori naturali, per poi tornare in un secondo momento a vivere con loro: e allora Ripoli ci racconta il dolore che si prova a doversi separare da chi, per anni, si è amato come un figlio. In parecchi casi, i ragazzi sono rimasti in contatto con Riccardo e Roberta, scrivendo lettere o presentando la fidanzata: non tutte le storie sono a lieto fine, ma in questo libro non manca l’ottimismo. Non c’è falsità, non c’è menzogna: le pagine sono pervase da un fortissimo senso della realtà, non privo di entusiasmo. La metafora della montagna è in questo senso particolarmente calzante: anche se siamo preparati, ce la mettiamo tutta, possiamo non riuscire a raggiungere la vetta. E allora bisogna fermarsi, tornare sui propri passi e recuperare chi è caduto, o è semplicemente rimasto indietro.

Nelle ultime pagine, Ripoli ci lascia qualche informazione in più sulla pratica dell’affido, e in particolare su cosa possiamo fare per sensibilizzare il maggior numero di persone possibili. Attraverso la lettura, oltre a commuovermi, ho imparato cose nuove. Ho scoperto che esistono associazioni come gli Amici della Zizzi, che tanti affidi avvengono in regimi di collaborazione con la famiglia… Insomma, il mio piccolo contributo è dirvi di leggere questo libro, di capire davvero che cosa si può fare per aiutare i bambini in difficoltà.

 Ulteriori informazioni su http://zizzi.org/